Coltivare lo Scadoxus non è certo da tutti. Questa pianta molto particolare e decorativa viene dall’Africa Tropicale e fa parte della grande famiglia delle Amaryllidaceae. I suoi fiori sono sbalorditivi, per forma e colore, richiamando grazie al loro aspetto piumoso una sensazione di leggerezza ed eleganza.
Le grandi inflorescenze ombrelliformi, nei toni del rosso e dell’arancio, raggiungono altezze di circa 50 cm e sono contornate da un fogliame verde brillante, anch’esso molto decorativo.
Queste bulbose perenni sono di facile coltivazione e possono essere coltivate sia in piena terra, sia in vaso come piante d’appartamento.
COLTIVARE LO SCADOXUS: ATTENZIONE AI RISTAGNI
Come tutte le piante tropicali teme molto il freddo, per questo motivo può essere coltivata in piena terra solo se il clima è mite e non scende sotto i 10°C.
La coltivazione in vaso è il modo migliore per proteggere lo Scadoxus da gelate, vento e forti piogge, tutti nemici di questa pianta.
Il bulbo si pianta in primavera e fiorisce verso l’inizio dell’estate.
Coltivare un Kokedama non è facile e richiede il rispetto di alcune regole: saprà però ringraziarci per la sua bellezza esclusiva.
Il Kokedama è una tecnica di coltivazione giapponese, un po’ parente come il Bonsai, l’Ikebana o i Suiseki. Significa “palla di muschio” e di questo in effetti si tratta: il vaso viene sostituito da un involucro di muschio che contiene il substrato utile per la crescita della pianta.
Il risultato ha una notevole valenza estetica poiché si tratta di piccoli “pianeti verdi”, totalmente biodegradabili e plastic free, che possono essere appesi o coltivazione su piedistalli o sottovasi.
Sono molte le piante che possono crescere in un Kokedama, in particolare quelle d’appartamento che non hanno grandi esigenze di luce. Come le piante succulente, l’Edera, il Pothos, la Pilea e la Felce.
COLTIVARE IL KOKEDAMA: L’USO DELL’ACQUA
Non avendo un vaso, il tema dell’irrigazione merita qualche attenzione. Non è semplice trovare una “regola fissa” poiché dipende da molti fattori: la posizione (ombra o sole), la temperatura, la grandezza della sfera e, non ultimo per importanza, il tipo di pianta ospitata. L’Edera vuole meno acqua di un Phots.
Dovrete individuare voi il giusto intervallo tra una irrigazione e l’altra. Inizialmente controllando l’umidità del terriccio con un dito e col tempo imparerete a riconoscere il momento giusto semplicemente soppesando il Kokedama.
Il modo più semplice per bagnare un Kokedama è di immergerlo in una bacinella piena d’acqua per circa 10-15 minuti. In seguito lasciamo che si scoli bene sul lavandino prima di appenderlo o riporlo sul suo piedistallo.
Coltivare la Peperomia è molto di moda ultimamente anche se va detto che dietro il nome di Peperomia si cela un genere di piante disponibile in tantissime varietà, anche molto diverse fra loro.
Pianta ornamentale originaria del Sudamerica, è molto apprezzata per il colore e la forma delle sue foglie, che cambiano a seconda delle diverse varietà. Le foglie carnose e appuntite, possono essere di piccole o medie dimensioni, mentre il portamento può essere cespuglioso, rampicante o strisciante.
Il colore predominante è un bel verde accesso, che può presentare qualche screziatura bianca, oppure alternarsi a un rosso scuro. Alcune varietà producono dei fiori a spadice.
I fiori di colore bianco sono luminescenti e spiccano nel giardino. Chi ama il giardinaggio sa bene quanto i colori e i loro abbinamenti siano importanti. La giusta scelta dei colori delle fioriture può caratterizzare un’aiuola, una bordura ma anche un terrazzo. Senza considerare che, come è noto, i colori possono condizionare il nostro stato d’animo.
Il verde del parto e delle foglie può essere considerato una tavolozza che fa da sfondo ai colori delle fioriture che, col passare delle stagioni, si alternano e caratterizzano l’insieme. È un colore neutro che trasmette un senso di solidità e costanza e non è un caso se viene spesso utilizzato per abbellire case di cura e ospedali. Anche il bianco, in cromoterapia, svolge una funzione simile al verde ed è simbolo di rinascita e stimola energia positiva.
Nel giardinaggio il colore bianco è molto utile per dare luminosità a uno spazio ombreggiato: in mezzo alle piante sempreverdi i fiori bianchi spiccano e attirano l’attenzione.
FIORI DI COLORE BIANCO: 10 PIANTE DA NON PERDERE
Sono tante le piante che donano fioriture candide e molte sono anche facilissime da...
Quello dei marciumi radicali delle piante in vaso è un problema tipico di questo periodo, in cui il caldo inizia ad aumentare e le innaffiature crescono di pari passo. Ma se avete esagerato con l’irrigazione e le vostre piante sono zuppe, niente paura: ecco cosa dovete fare!
MARCIUMI RADICALI DELLE PIANTE IN VASO: PERCHÉ SONO UN PROBLEMA
L’eccesso di acqua di acqua nel sottovaso e un tasso di umidità troppo alto del terriccio possono rappresentare un problema per molte piante, come per esempio le acidofile. La radici infatti, affogate nell’acqua in eccesso o inzuppate nella troppa umidità, rischiano di morire per asfissia, di marcire e di dare luogo a malattie fungine (come la Phytophthora cinnamomi). Non dimentichiamo che le spore trovano nell’umidità l’ambiente ideale per svilupparsi. Ovviamente in queste condizioni le radici perdono parte delle loro funzioni e la pianta inizia a manifestare delle fisiopatie.
I sintomi si manifestano con un malessere generale della pianta, che risulta debole, ingiallita e tende a perdere le foglie. Il problema è che spesso attribuiamo il malessere alla mancanza di acqua e innaffiandola andiamo a peggiorare la situazione!
COME PREVENIRE IL PROBLEMA
Per evitare i marciumi radicali dobbiamo seguire poche e semplici regole.
Anzitutto scegliamo sempre dei terricci ben drenanti e specifici per le piante che vogliamo rinvasare. Per esempio per le piante grasse non usiamo substrati universali ma solo quelli specifici per le cactacee: contengono una parte di sabbia proprio per migliorare il drenaggio dell’acqua. Una caratteristica del substrato è la porosità: deve assorbire l’acqua come una spugna, senza creare pozze o acqua stagnante.
Coltivare la Vinca o Pervinca è molto comune sia a scopo ornamentale sia per le sue incredibili proprietà. Pianta perenne originaria dei Tropici, è conosciuta principalmente per la sua tossicità ma viene utilizzata anche a scopo medico. Ne esistono moltissime varietà, dal portamento rampicante o eretto, in diverse tonalità anche se il tipico color Pervinca è celeste-viola.
Per la coltivazione in vaso sono perfette le varietà ricadenti che creano stupende cascate di fiori, mentre se vogliamo decorare il giardino possiamo scegliere Vinche dal portamento cespuglioso, per formare eleganti macchie di colore. I suoi delicati fiori sbocciano da primavera fino all’autunno.
Coltivare la Euphorbia è davvero facile grazie alla straordinaria resistenza di cui è dotata questa pianta. Con il termine Euphorbia si intende un genere che comprende centinaia di specie diffuse in tutto il mondo, molto diverse tra loro per forma e portamento. Alcune specie sono arbustive, altre rampicanti ma le più coltivate a scopo decorativo sono senza dubbio le piante erbacee, di dimensioni più contenute. Molto celebre è l'Euphorbia pulcherrima, più comunemente chiamata Stella di Natale, dotata di cinque brattee rosse che somigliano a grossi fiori. Molte specie sono succulente, come l'Euphorbia splendens, e sono caratterizzate da un fusto legnoso e sottili rami su cui spuntano piccoli fiori colorati detti ciazzi. Altre come l'Euphorbia canariensis somigliano a delle vere e proprie cactacee, con fusti eretti che arrivano a misurare fino a 3 metri di altezza. Segnaliamo anche l’Euphorbia cyparissias con i suoi bellissimi fiori giallo brillante.
Se il nostro angolo verde non è molto ampio possiamo ricorrere a piante adatte ai piccoli vasi, per ottenere ricche fioriture anche in poco spazio. Vediamo insieme su quali varietà possiamo puntare, con un occhio particolare agli ibridi nani!
PIANTE ADATTE AI PICCOLI VASI: QUALI SCEGLIERE
Andando in ordine alfabetico, iniziamo dalle Begonie (Begonia semperflorens) che fioriscono senza interruzione da aprile fino all’autunno avanzato, con tanti piccoli fiorellini con un ventaglio di colori che va dal bianco, al rosa, al giallo e al rosso. Va bene un vaso di 12 cm di diametro.
LaCalceolaria è una pianta erbacea annuale e fiorisce da aprile fino a giugno, in vasi di 12 cm di diametro. Le sue foglie sono piccole e cuoriformi, mentre i fiori hanno una bizzarra forma a babbuccia, nelle tinte dell’arancio, del rosso e del marrone, con caratteristiche punteggiature di tonalità contrastanti.
La Kalanchoe fiorisce da marzo a giugno: è una pianta succulenta e richiede poca acqua. Cresce bene anche in un vaso di 10 cm di diametro.
Le Lobelie appartengono alla stessa famiglia delle Campanule ed esistono circa 400 specie molto differenti fra loro: sono tutte sono riconoscibili dai fiori a forma a ventaglio da aprile a ottobre che, a seconda della specie, possono differire per i colori e il periodo e la durata della fioritura.
Coltivare la Rhodophiala è molto soddisfacente grazie alla sua bellissima e colorata fioritura. Questa pianta erbacea perenne, appartiene alla famiglia delle Amaryllidaceae come l’Hippeastrum, con il quale ha una discreta somiglianza. I grandi fiori stellati spuntano al termine di un gambo carnoso, vivaci e vistosi e leggermente reclinati in avanti.
Le Rhodophiale sono bulbi e ne esistono tantissime specie differenti, tra cui alcuni bulbi primaverili come la Rhodophiala araucana, la Rhodophiala elwesii e la Rhodophiala andicola. Possiamo trovarne in commercio una vasta gamma di bulbi, con fioriture nei colori più disparati, doppie, triple, più o meno grandi.
COLTIVARE LA RHODOPHIALA: ATTENZIONE ALL'ACQUA IN ECCESSO
La Rhodophiala è una pianta rustica, originaria dell’America meridionale, perciò necessita di climi miti con temperature tra i 15°C e i 18°C. Per avere belle fioriture va esposta al sole, ma va messo al riparo dal vento.