Coltivare un Kokedama non è facile e richiede il rispetto di alcune regole: saprà però ringraziarci per la sua bellezza esclusiva.

Il Kokedama è una tecnica di coltivazione giapponese, un po’ parente come il Bonsai, l’Ikebana o i Suiseki. Significa “palla di muschio” e di questo in effetti si tratta: il vaso viene sostituito da un involucro di muschio che contiene il substrato utile per la crescita della pianta.

Il risultato ha una notevole valenza estetica poiché si tratta di piccoli “pianeti verdi”, totalmente biodegradabili e plastic free, che possono essere appesi o coltivazione su piedistalli o sottovasi.

Sono molte le piante che possono crescere in un Kokedama, in particolare quelle d’appartamento che non hanno grandi esigenze di luce. Come le piante succulente, l’Edera, il Pothos, la Pilea e la Felce.

COLTIVARE IL KOKEDAMA: L’USO DELL’ACQUA

Non avendo un vaso, il tema dell’irrigazione merita qualche attenzione. Non è semplice trovare una “regola fissa” poiché dipende da molti fattori: la posizione (ombra o sole), la temperatura, la grandezza della sfera e, non ultimo per importanza, il tipo di pianta ospitata. L’Edera vuole meno acqua di un Phots.

Dovrete individuare voi il giusto intervallo tra una irrigazione e l’altra. Inizialmente controllando l’umidità del terriccio con un dito e col tempo imparerete a riconoscere il momento giusto semplicemente soppesando il Kokedama.

Il modo più semplice per bagnare un Kokedama è di immergerlo in una bacinella piena d’acqua per circa 10-15 minuti. In seguito lasciamo che si scoli bene sul lavandino prima di appenderlo o riporlo sul suo piedistallo.

Alcune piante, come per esempio le Felci e il Pothos, gradiscono una nebulizzazione fogliare periodicamente, specialmente nei mesi più caldi e in inverno quando il riscaldamento secca l’aria.

LA CONCIMAZIONE DEL KOKEDAMA

Vi suggeriamo di utilizzare un fertilizzante liquido per piante verdi, da diluire nell’acqua per l’irrigazione. Ogni 15 giorni in primavera e in estate e una volta al mese in autunno e in inverno.

In alternativa, per le specie che lo gradiscono, possiamo utilizzare un fertilizzante fogliare, da miscelare con l’acqua delle vaporizzazioni periodiche.

IL POSTO GIUSTO

La scelta del luogo più adatto per la coltivazione del nostro Kokedama dipende dal tipo di piante coltivata al suo interno. Le piante succulenti e le Felci crescono bene anche in mezz’ombra; le piante da fiore richiedono una posizione assolata e le Edere possono essere coltivate anche all’esterno.

COME REALIZZARE UN KOKEDAMA

Se è difficile coltivarlo, realizzare un Kokedama è un compito per hobbisti molto esperti! Diciamo anzitutto che il terriccio contenuto nel Kokedama non è un semplice “terriccio” ma è una particolare composizione keto, un substrato molto plastico raccolto nelle risaie e di akadama, una terra argillosa giapponese. Materie prime costose e non facili da trovare per un hobbista.

Inoltre va ricordato che è vietato raccogliere il muschio in natura: non fatelo, rischiate molte importanti. Però potete acquistarlo nei negozi specializzati frutto di allevamenti controllati.

Il nostro consigli è quindi di farci regalare un Kokedama se non siamo troppo esperti!