La Cacyreus marshalli, detta anche farfalla o Licena del Geranio, è il più temibile nemico della pianta più amata dagli italiani ed è figlio della globalizzazione. I nostri nonni infatti non dovevano combattere questo parassita, poiché non esisteva. È arrivato in Italia qualche anno fa con l’importazione Gerani dal Sudafrica e dalla Spagna. Da allora si è diffuso velocemente, grazie all’assenza di nemici naturali, ed è un problema in tutta Europa.
COME RICONOSCERE LA CACYREUS MARSHALLI
La Cacyreus marshalli è una farfalla con ali lunghe circa 30 mm di colore grigio o marrone chiaro con striature color crema. Si distingue dalle altre farfalle per le ali posteriori che terminano con una “coda” molto particolare. Le farfalle adulte non danneggiano le piante. Ma rappresentano un problema perché depongono le uova. Nel clima italiano la Cacyreus marshalli può sviluppare dalle 2 alle 5 generazioni in un anno. È chiaro che contenerne lo sviluppo è importante per difendere i nostri Gerani.
Le uova sono millimetriche, di colore bianco o giallo e vengono depositate sulle foglie. Quando le temperature minime superano i 20°C, le uova si schiudono e liberano delle piccole larve. Le larve entrano subito nello stelo, scavando un buco, e si nutriranno all’interno della pianta fino a rendere cavo il tronco. Quando le larve sono piuttosto grandi, escono dagli steli e iniziano a cibarsi di foglie e fiori. In seguito diventeranno pupe per poi diventare farfalle e ricominciare il ciclo.
Coltivare il Cavolo cappuccio autunnale è un’operazione che va programmata per tempo. Da aprile a luglio infatti possiamo seminare questa varietà di Cavolo per poter avere un raccolto scalare da agosto e per tutto l’inverno, fino a febbraio.
Il Cavolo cappuccio ci consente di utilizzare l’orto anche in inverno, quando sono poche le varietà di ortaggi su cui possiamo contare. Alimento tipico delle zone fredde, il Cavolo cappuccio si può consumare sia crudo in insalata, sia cotto, oppure fermentato per ottenere i famosi Crauti.
In commercio troviamo diverse varietà dalle foglie rosse, viola, verdi o bianche, tutte di forma sferica e caratterizzate da un sapore deciso.
COME COLTIVARE IL CAVOLO CAPPUCCIO
Il Cavolo Cappuccio (Brassica oleracea capitata) è semplice da coltivare, come molte piante appartenenti alla famiglia delle Crucifere.
Si adatta molto bene a climi temperati, resiste al freddo fino a 6°C, ma non sopporta il caldo eccessivo e i lunghi periodi di...
Ci possiamo trovare nella condizione di dover togliere un nido di Vespe in giardino, quando la sua presenza può diventare un problema per l’incolumità della nostra famiglia.
Le Vespe sono insetti utili e non vanno uccise inutilmente. Talvolta però il rapporto diretto con l’uomo può comportare problemi, specialmente in presenza di bambini piccoli, poiché le Vespe femmine attaccano e pungono quando si sentono in pericolo. Quando, per esempio, creano i nidi nei sottotetti, nelle verande e sui camini o quando vengono in massa ad abbeverarsi dagli irrigatori automatici o dalla piscina, il nodo arriva al pettine. Vi ricordiamo che le Vespe non muoiono dopo la puntura, come avviene con le Api: il pungiglione della Vespa rimane al suo posto e può anzi colpire più volte la vittima.
Tra le varie specie di Vespa presenti in Italia, troviamo anche esemplari più grandi e aggressivi, come la Vespa crabo (Calabrone), che arrivano fino a 4 cm di lunghezza. Il veleno del suo pungiglione può provocare shock anafilattico specialmente in presenza di più punture.
Se poi consideriamo che un nido di Vespe può arrivare a contenere fino a 10.000 esemplari, è facile capire che è bene evitare la convivenza con un nido di Vespe nel nostro giardino.
Coltivare la Calibrachoa in giardino è molto comune nel nostro paese, grazie alla sua bellezza ed estrema adattabilità. Gli steli erbacei crescono in fretta, superando i 20 cm, mentre i fiori sono grandi, a forma di campanule, dai colori vivaci.
Pianta molto resistente, regala fioriture abbondanti per tutta la stagione estiva, nei toni del rosso, del bianco, del viola, anche variegati e bicolore.
La Calibrachoa, detta anche Petunia nana, è una pianta facente parte della famiglia delle Solanacee, ed è caratterizzata da una fioritura a forma sferica, che crea allegri cuscini di fiori colorati. Perfetta da coltivare in vaso, è adatta soprattutto alla coltivazione in vasi appesi e balconette, per creare maestose cascate di fiori nei gazebi e sui terrazzi. Ma possiamo utilizzarla anche in giardino per decorare le aiuole, poichè una pianta a bassa manutenzione e con una lunga fioritura.
COME COLTIVARE LA CALIBRACHOA IN GIARDINO
Il clima ideale per coltivare questa pianta è mite e temperato. Ama il sole e tollera la mezz’ombra, ma ha bisogno di caldo per fiorire: nelle Regioni del sud la fioritura si protrae fino in autunno.
La Calibrachoa non tollera temperature inferiori ai 5°C. Possiamo quindi coltivarla in giardino come pianta perenne soltanto nelle zone con clima temperato in inverno. Nel nord Italia può essere coltivata come pianta annuale.
Ci sono molte piante che attirano api e farfalle, con cui trasformare il nostro “spazio verde”, in giardino o sul terrazzo, in un laboratorio di biodiversità aperto agli insetti impollinatori.
Tutti noi sappiamo quanto sia importante il lavoro svolto dagli impollinatori per la fruttificazione e per il ciclo vegetativo naturale di molte piante. Per aumentare la loro presenza possiamo ricorrere a colori e profumi particolarmente graditi a questo tipo di insetti.
Inoltre non ricorriamo ai fitofarmaci appena vediamo un piccolo insetto, rischiando di pregiudicare la presenza e la sopravvivenza di api e farfalle. Impariamo a condividere il verde anche con gli insetti. Se un bruco rosicchierà una foglia della pianta non sarà la fine del mondo e abbiamo una farfalla in più. Se controlliamo quotidianamente le nostre piante, specialmente in estate, potremo cogliere subito la presenza di insetti dannosi, come Afidi o Cocciniglie, e limitare i danni con soluzioni naturali e amiche delle api.
Ma quali sono le piante che attirano le api e le farfalle? Ecco una nostra selezione di 30 specie, che possiamo coltivare sia in giardino sia sul terrazzo.
Benché siano una sciagura, possiamo ricorrere in un orto a molti rimedi naturali contro le Lumache.
RIMEDI NATURALI CONTRO LE LUMACHE: COME CREARE UNA BARRIERA
Anzitutto possiamo fortificare le nostre aiuole. Cioè creare una zona invalicabile, una “barriera naturale”, che impedisca l’accesso alle Lumache e alle Limacce.
Questi parassiti dell’orto hanno la caratteristica di spostarsi su un velo di muco, che riescono facilmente a produrre in presenza di alta umidità e acqua. Sono maggiormente presenti nei mesi piovosi e umidi ed escono tendenzialmente al tramonto per rosicchiare le giovani piantine del nostro orto. Infatti nelle giornate afose si nascondono nel terreno in attesa del ritorno della pioggia.
Sfruttando questo punto debole, cioè la necessità di umidità, possiamo creare delle barriere intorno alle aiuole dell’orto utilizzando materiali secchi. I granuli di argilla hanno un alto potere assorbente e creano intorno a sé una zona secca invalicabile...
Curare la Camassia in vaso è semplice e facile anche per giardinieri principianti. Conosciuta per la sua fioritura abbondante e vistosa, questa pianta perenne appartiene alla famiglia delle Liliaceae.
È caratterizzata da foglie nastriformi e bellissimi fiori a forma di stella, che sbocciano sulla pianta creando delle fitte spighe fiorite.
I colori della Camassia sono tutti i toni del blu e dell’azzurro, ma esistono anche alcune varietà tinte di rosa o giallo.
CURARE LA CAMASSIA IN VASO: TEMPERATURA E SOLE
La Camassia è una pianta che si adatta bene al clima mite del nostro paese e non teme il freddo invernale ma neanche il caldo estivo.
La posizione migliore per una fioritura ottimale è in piena luce, anche se riesce a tollerare alcune ore di ombra giornaliere.
Come rinvasare la Camassia
Ideale per balconette, la Camassia può essere coltivata da sola o insieme ad altri bulbi primaverili, in consociazione con Crochi e Allium.
Quella di coltivare la Violaciocca è una antica tradizione e non è raro trovare questa pianta nei giardini storici del continente europeo. La Violaciocca (Matthiola incana) è una pianta perenne molto decorativa ed è caratterizzata da una fioritura abbondante e piuttosto profumata. Le infiorescenze spuntano ad aprile e si protraggono fino a settembre.
I lunghi steli di Violaciocca, terminano con delle spighe fiorite di vari colori a seconda della varietà, bianche, viola, rosse o gialle. Le foglie sono lineari, raggruppate in ciuffi e sono molto decorative, contribuendo a creare macchie di colore in giardini rocciosi, bordure ma anche all’interno di vasi e cassette.
COME COLTIVARE LA VIOLACIOCCA IN GIARDINO
La Violaciocca non resiste sotto gli 0°C. Viene coltivata all’aperto come pianta perenne solo nelle zone con climi invernali miti. In queste condizioni la pianta si auto-semina: in autunno sfiorisce rilasciando i semi nel terreno, per rinascere la primavera successiva. Garantendo così la continuità di fioriture nelle aiuole o nelle bordure.
Nelle regioni più fredde viene coltivata all’aperto come pianta annuale.
In vaso invece possiamo coltivare la Violaciocca come pianta perenne, spostandola in un luogo protetto durante i mesi più rigidi.
Tollera il caldo, gli ambienti salmastri e la salsedine. È quindi una pianta perfetta per un giardino al mare.
La posizione ideale è soleggiata e luminosa. In queste condizioni la pianta fiorisce di più.
Anche se può sembrare strano, coltivare le Angurie non è così difficile come si potrebbe pensare. L’Anguria o Comomero (Citrullus lanatus) è una protagonista dell’estate ed è molto apprezzata per la polpa del suo frutto, dolce e gustosa. Come il Melonefa parte della famiglia delle Cucurbitacee e richiede molto sole e irrigazioni abbondanti per maturare correttamente.
Esistono più di 1.000 varietà di Angurie anche molto diverse tra loro: tradizionalmente la polpa è rossa ma ci sono anche varietà gialle, arancioni e bianche. I semi di solito sono neri, ma ci sono varietà con semi bianchi o gialli. Anche il peso e la forma del frutto possono variare. Ci sono Angurie perfettamente rotonde e altre con forma ovale oblunga. Il peso, a seconda della varietà, può spaziare dai 2 ai 20 kg.
La scelta delle varietà è in realtà interessante per il periodo di maturazione. Esistono infatti Angurie con un ciclo vegetativo tardivo che impiegano 80/90 giorni dalla semina per maturare e altre precoci che maturano in soli 60/70 giorni.