Quella di coltivare il Nespolo era un’abitudine molto diffusa in antichità, tanto che i Romani consideravano sacra questa pianta, insieme al Fico, all’Uva Selvatica e al Melograno.
Il Nespolo (Mespilus germanica) appartiene alla famiglia delle Rosacee, è una pianta originaria dell’Asia minore e nulla ha a che fare con il Nespolo del Giappone. È stato introdotto in Europa dai Greci ma sono stati i Romani ad averlo diffuso in tutto il continente. Già dai tempi di Plinio, il Nespolo era largamente coltivato per i suoi frutti che venivano consumati in inverno quando non c’era disponibile altra frutta di stagione. Opportunamente trattati e resi più dolci durante il procedimento di conservazione pare fossero inoltre molto apprezzati assieme al vino.
COLTIVARE IL NESPOLO: CARATTERISTICHE E AMBIENTE CLIMATICO
È un albero caducifoglie di modeste dimensioni (5-6 metri), con crescita lenta e notevole longevità.
Le foglie sono grandi e coriacee, di un verde scuro, in autunno assumono un riflesso ramato.
I rami del Nespolo selvatico tendono a essere spinosi, mentre quelli delle varietà coltivate sono privi di spine.
La fioritura è tardiva, fine aprile inizio maggio, e quindi praticamente indenne dalle gelate primaverili, per cui la produzione è quasi sempre abbondante e costante.
I fiori, sono ermafroditi, bianchi, abbastanza grandi (3-4 cm) e spiccano sul fogliame verde...