Anche se non abbiamo un giardino possiamo coltivare un Melo facilmente anche in vaso sul terrazzo.
Oltre al piacere di gustare delle Mele coltivate da noi, potremo godere del suo spettacolo nel corso delle stagioni: con la fioritura bianca cui segue la produzione dei frutti rossi o gialli.
Il Melodomestico (Malusdomestica) appartiene alla famiglia delle Rosaceee in giardino può diventare un albero di 10 metri d’altezza. All’atto della scelta della piantina vi suggeriamo di preferire una varietà nana, che non supererà i 2 metri in altezza. Naturalmente più il vaso sarà grande e più la pianta crescerà.
Anche le varietà con portamento compatto, che non necessitano di potature frequenti, sono particolarmente adatte per la coltivazione in vaso sul terrazzo e spesso sono resistenti al gelo. Per esempio la Annurca o la Renetta.
Come coltivare un Melo in vaso
Scegliamo un vaso con un diametro più grande del contenitore di coltivazione di circa 5/10 cm. Se usiamo un vaso troppo grande, la pianta dedicherà tutte le risorse allo sviluppo dell’apparato radicale a discapito di foglie e rami che produrranno i fiori e i frutti.
Il vaso deve avere fori sul fondo per permettere all’acqua in eccesso di defluire e avere un diametro di almeno 50 cm.
Stendiamo sul fondo del vaso uno strato di 5 cm di argilla espansa per migliorare il drenaggio dell’acqua.
La piantina va tolta delicatamente dal vaso di coltivazione. Se ci sono delle radici che fuoriescono dai fori sul fondo possiamo tagliarle. Se necessario prevediamo l’uso di un tutore per aiutare la pianta.
In seguito potremo ripetere la concimazione con un granulare a lenta cessione ogni 3 mesi oppure passare a un concime liquido consentito in agricoltura biologicada usare ogni 15 giorni in primavera e in estate. Già a febbraio, prima della fioritura, vi suggeriamo un trattamento con un biostimolante a base di alghe che potenzia la fioritura e l’allegagione. Possiamo usarlo sia per via fogliare (10/15 ml ogni litro d’acqua) sia per via radicale (30/40 ml ogni litro d’acqua).
Dopo aver posto la pianta al centro del vaso, riempiamo con il terriccio ed esercitiamo una leggera pressione per eliminare eventuali sacche d’aria: il terriccio non deve essere troppo pressato, altrimenti le giovani radici faranno fatica a crescere. Non sormontiamo mai col terreno il colletto, cioè la giunzione tra il tronco e l’apparato radicale.
Al termine del trapianto irrighiamo generosamente il terriccio per stimolare il contatto fra le radici e il nuovo terreno. Non c’è bisogno di molta acqua: il terriccio è nuovo e dovrebbe già essere abbastanza umido.
Dove coltivare il Melo
Scegliamo una posizione soleggiata in particolare in primavera durante il periodo della fioritura. Ha bisogno di almeno 6 ore di sole al giorno. Dipende anche dalla zona in cui viviamo e dalla fascia climatica.
Quando in estate le temperature iniziano a salire, spostiamo il vaso in un posto in mezz’ombra.
A eccezione di alcune varietà, i Meli sono piante che tollerano bene il freddo: l’unico pericolo sono le gelate tardive che possono danneggiare la fioritura. In inverno proteggiamo comunque la pianta dalle gelate e quando le temperature scendono sottozero. Copriamo il fogliame con un velo traspirante di tnt (tessuto-non-tessuto) e stendiamo uno strato di pacciamatura ai piedi della pianta. Usiamo materiali naturali come la corteccia. Un trattamento con un integratore biologico aiuta la pianta a superare gli stress del clima invernale.
Come irrigare il Melo
In primavera, con l’inizio dell’attività vegetativa dovremo irrigare periodicamente il Melo in modo da mantenere il terriccio sempre umido ma non fradicio. Il terriccio deve risultare fresco e umido al tatto: se è friabile ha bisogno di acqua, se si impasta ce n’è troppa. Impariamo a riconoscere i segnali che ci manda la pianta.
In estate quando le temperature superano i 30°C dovremo invece intensificare le irrigazioni: anche 3/5 litri d’acqua al giorno se la pianta è esposta al sole.
Al contrario in inverno dovremo diradare la frequenza delle irrigazioni.
I nemici naturali del Melo
Il Melo può essere attaccato da diversi parassiti, come Afidi e Cocciniglie, o malattie fungine, come la Ticchiolatura.
È importante adottare dei metodi di prevenzione biologica, per limitare al massimo il ricorso ad antiparassitari.
Per controllare la presenza di Afidi e altri insetti parassiti, possiamo appendere sul nostro Melo una trappola adesiva gialla. Ci servirà a monitorare la presenza di insetti parassiti vicino alla pianta e ci permetterà di intervenire tempestivamente alle prime avvisaglie. Quando cioè è più facile risolvere il problema con soluzioni naturali.
In presenza di un attacco di Afidi o Acari (ragnetti rossi) possiamo effettuare una serie di trattamenti con un estratto di Ortica. In caso di invasione di Afidi, che rilasciano sulla pianta una sostanza appiccicosa detta melata, meglio intervenire con un Sapone Molle di potassio naturale: è utile sia per “pulire” la pianta sia per limitare la presenza degli insetti.
In presenza di Ticchiolatura, una malattia fungine che si manifesta con una serie di puntinatura sulle foglie, possiamo effettuare dei trattamenti con un fungicida a base di Idrogeno Carbonato di Sodio. È una sostanza di base, di origine naturale e consentita in agricoltura biologica: si spruzza sulle parti colpite e agisce per contatto: innalzando il pH sulla superficie fogliare, fa collassare le pareti delle cellule fungine disidratando le spore.
In presenza di malattie fungine come la Monilia o la Ruggine possiamo utilizzare un estratto di Equiseto.