Coltivare il Cytisus sul terrazzo è un’ottima scelta per chi desidera una pianta rustica, fiorifera e decorativa, capace di regalare abbondanti fioriture primaverili. Oltre alla sua estetica luminosa e all’elevata rusticità, si distingue per la sua capacità di adattarsi a contenitori e spazi ristretti, rendendola perfetta per balconi e terrazze anche in città.
Con il nome popolare “Ginestra” indichiamo un gruppo di piante appartenenti alla famiglia delle Fabacee, appartenenti a diversi generi come Calicotome, Genista, Spartium, Ulex e Cytisus, detto Citiso, la pianta di cui parliamo oggi!
Possiamo scegliere tra diverse varietà di Citiso, caratterizzate da colori e periodi di fioritura differenti. Il Cytisus racemosus fiorisce già a febbraio con infiorescenze gialle che perdurano sulla pianta fino ad aprile. Il Cytisus praecox è disponibile in molti ibridi con fiori gialli, rosa, arancioni e gialli e bianco crema. Il Cytisus scoparius comprende molte cultivar sui toni del rosso, viola e porpora, oltre al classico giallo e fiorisce in piena primavera, da maggio a giugno.
Dove coltivare il Cytisus
Per fiorire generosamente ha bisogno di almeno 6 ore di sole diretto al giorno. Germoglia anche in ombra ma la fioritura sarà scarsa.
Cresce bene con temperature comprese tra i 10°C e i 24°C. Va protetta dai raggi solari diretti estivi quando le temperature superano i 32°C: nelle zone molto calde è bene spostare il vaso in ombra in estate.
Il Cytisus racemosus non ama il gelo sotto i 5°C e va protetto in inverno in una serra fredda. Mentre il Cytisus praecox e Cytisus scoparius tollerano il gelo fino a -10°C. Proteggendo il terreno con uno strato di pacciamatura e il fogliame con un cappuccio in tessuto traspirante tnt (tessuto non tessuto), possiamo lasciarle all’aperto in gran parte d’Italia. In inverno spostiamo il vaso in una posizione soleggiata e protetta dai venti: serve per proteggere la pianta dal freddo.






Come coltivare il Cytisus
Il trapianto si effettua alla fine dell’inverno, quando le temperature minime notturne sono stabilmente superiori a 10°C.
Scegliamo un terriccio specifico per piante da fiore e un vaso di almeno 30 cm di diametro e comunque più grande al vaso in cui è contenuta la piantina.
Il trapianto si effettua ogni 3 anni, usando un vaso con un diametro più grande di 5/7 cm e avendo cura di eliminare il vecchio terriccio e sostituirlo con un substrato nuovo e fresco. Se le radici tendono a uscire dal fondo del vaso, anticipiamo il trapianto.
Irrigazione e concimazione
L'irrigazione deve essere regolare, soprattutto in primavera e in estate, cercando di mantenere il terriccio umido ma non zuppo. Il Cytisus tollera meglio la siccità rispetto ai ristagni idrici, che stimolano marciumi radicali e malattie fungine. Irrighiamo quando il terriccio risulta asciutto al tatto.
Durante il periodo vegetativo, da marzo e fino al ricovero invernale, diluiamo una dose di fertilizzante liquido per piante da fiore nell’acqua per l’irrigazione. Serve per assicurare alla piantina i nutrienti necessari per ottenere ricche fioriture ed è sufficiente ripetere la concimazione ogni 15 giorni.
Se non abbiamo tempo e abbiamo paura di dimenticarci, possiamo usare in alternativa i concimi granulari a lenta cessione, in granuli o a bastoncino: rilasciano col tempo gli elementi utili e nutrono la pianta per molti mesi.
Le irrigazioni vanno sospese in inverno: se la pianta viene custodita in una serra sarà sufficiente l’umidità ambientale e interverremo solo se il terriccio tende a seccare.
Quando potare il Cytisus
Evitiamo le potature invernali: i rami, anche se spogli, rappresentano una riserva di energie per la pianta utile per superare l’inverno. Inoltre rischiamo di potare i rami che produrranno fiori nella prossima primavera.
Meglio potare il Cytisus al termine della fioritura, accorciando i rami appena sfioriti di circa un terzo.
I nemici naturali
L’umidità elevata nel terriccio può stimolare marciumi radicali. Se il substrato è troppo bagnato e la pianta soffre è meglio effettuare un travaso, per gettare il vecchio terriccio e sostituirlo con uno nuovo, asciutto e fresco.
La mancanza di un’aerazione sufficiente può stimolare malattie fungine, come l’Oidio e la Ruggine, sulle foglie. In questi casi, spostiamo la pianta in un luogo più arieggiato e trattiamo il fogliame con un Estratto di Equiseto.
Tra i parassiti, in primavera possiamo riscontrare la presenza di Afidi, ragnetti rossi e Tripidi sui giovani germogli. Anche le larve di farfalle, come la Nottua, possono rodere le foglie giovani. Trattamenti preventivi con Sapone Molle e Olio di Neem sono utili per evitare questo genere di attacchi esterni.