Se abbiamo un laghetto o uno specchio d’acqua nel giardino, possiamo facilmente coltivare la Houttuynia cordata: è una pianta palustre e adora i terreni umidi. Una condizione non sempre amata da tutte le piante!
È una pianta bulbosa perenne e ha un portamento tappezzante: col passare degli anni i rizomi si ramificano e si espandono velocemente. Le foglie hanno un particolare aroma che ricorda il Mandarino e in Asia vengono usate come spezie.
La principale caratteristica estetica della Houttuynia cordata sono le foglie cuoriformi con colore cangiante: nel corso delle stagioni passano dal verde al giallo, dal rosso al porpora al viola e ci sono varietà screziate spettacolari. All’inizio dell’estate, verso giugno/luglio, produce dei fiori bianchi e gialli.
La Houttuynia cordata si sviluppa correttamente anche in un terreno universale e possiamo coltivarla facilmente anche in vaso.
Gli appassionati di Orchidee amano coltivare la Miltonia per le sue generose e ripetute fioriture. È bene però fare alcune precisazioni, poiché due piante differenti vengono spesso confuse. Anche i botanici per lungo tempo hanno accomunato la Miltonia e la Miltoniopsis.
Invece la Miltonia proviene dalle foreste tropicali brasiliane, mentre la Miltoniopsis è originaria delle montagne antine. Questo significa che la Miltonia ha bisogno di caldo e luce come molte Orchidee, mentre le Miltoniopsis preferiscono l’ombra e un terriccio più umido.
Inoltre le Miltoniopsis hanno fiori che ricordano le Viole del Pensiero e perciò vengono chiamate anche Orchidee pansè. Invece le tante varietà di Miltonia offrono fiori variopinti, grandi e appariscenti, più simili a quelli dell’Oncidium che alle Viole.
Le Miltonie sono un genere di Orchidee che comprende più di 20 specie e ibridi. I più noti sono la Miltonia russelliana, la Miltonia flavescens e la Miltonia spectabilis.
Le Miltoniopsis sono più difficili da coltivare poiché in natura vivono su piante ricoperte di muschio e non è semplice ricreare lo stesso tasso
Diciamo subito che usare i termini Cactus e Piante Grasse come sinonimi è sbagliato! E se proprio vogliamo essere “scientifici” dobbiamo partire anche dal presupposto che le “Piante Grasse” non esistono per la botanica!
Cactus e Piante Grasse: distinguiamo le parole correttamente
Popolarmente utilizziamo il termine “Piante Grasse” per indicare le piante succulente, cioè quelle piante che dimostrano la duplice capacità di immagazzinare liquidi e di utilizzarli quando ne hanno bisogno. Il nome succulente deriva dal latino sucus, cioè succo: quindi sono piene di liquidi e non di “grasso”.
Essere succulente è una caratteristica del tipo di pianta: non sono quindi una famiglia ben distinta. Questo significa che possiamo trovare all’interno della stessa famiglia, come le Asparagaceae, sia piante “normali”, come la Hosta, sia piante succulente, come l’Agave. Alcune famiglie invece sono composte solo da piante succulente, come le Crassulacee.
Le piante succulente non sono quindi tutte spinose o con fusti carnosi. Esistono infatti succulente da fusto, da radice o tubero, oppure dafoglia: in funzione della parte della pianta in cui viene conservato il “succo”.
Una caratteristica comune a tutte le piante succulente è l’evoluzione genetica che ne ha spesso modificato la forma per poter risultare a climi particolarmente caldi e aridi. Nei Cactus le foglie si sono trasformate in spine per limitare la superficie verde esposta ai raggi solari e la conseguente evaporazione...
Possiamo coltivare la Rodiola rosea in giardino se stiamo cercando una pianta tappezzante poco esigente, con una bella fioritura estiva ma soprattutto resistente al gelo.
La Rodiola rosea (Rhodiola rosea) è una pianta succulenta perenne della famiglia delle Crassulaceae. Il nome “rosea” non dipende dal colore ma dal profumo di Rosa del rizoma. È una pianta tuberosa simile al Ginseng e la sua radice viene utilizzata in erboristeria per le sue proprietà antiossidanti.
Cresce spontaneamente sulle Alpi oltre i 1.500 mq e ha un’ottima resistenza al freddo.
Crea un cespuglio con portamento tappezzante di dimensioni ridotte: le piante raggiungono al massimo i 30 cm. È una pianta adatta per arricchire le bordure fiorite oppure per i giardini rocciosi.
I fusti sono eretti e le foglie sono carnose, di colore verde con sfumature viola sulla punta.
Fiorisce da giugno ad agosto producendo delle infiorescenze gialle molto vistose, raggruppate in densi corimbi.
Dove coltivare la Rodiola rosea
La temperatura ottimale di coltivazione è compresa tra i 18°C e i 20°C ma tollera il caldo intenso e il freddo. Cresce spontaneamente in Siberia e sulle Alpi anche a 2.000 metri di altitudine: quindi il gelo non è un problema e possiamo coltivarla facilmente in tutta Italia.
Scegliamo una posizione assolata per ottenere una fioritura più abbondante. Cresce bene anche in mezz’ombra.
Coltivare una Masdevallia non è difficile e ci ripagherà con una fioritura fuori dal comune. Appartiene alla famiglia delle Orchidee e conta centinaia di specie e ibridi. Come la Masdevallia veitchiana con fiori rossi (nella foto), la Masdevallia coccinea con fiori bianchi o la Masdevallia maculata con infiorescenze arancioni: tutte contraddistinte da fiori appariscenti composti da tre petali con punte molto lunghe e protese. Anche le foglie sono molto decorative: sono lunghe, strette e carnose.
Nella maggior parte dei casi si tratta di piante epifite: come le classiche Orchidee, si tratta quindi di piante con radici carnose che non vivono sottoterra. Provengono dalle foreste tropicali del centro America, dove queste piccole piante crescono aggrappate alle radici dei grandi alberi.
Dove coltivare la Masdevallia
Alcune varietà tollerano il freddo ma nella maggior parte dei casi crescono bene al caldo, con temperature minime superiori ai 10°C. Le nostre case sono l’habitat ideale. Anche in estate è meglio tenerla in casa: un clima troppo caldo e secco può mandare in crisi la pianta.
Scegliamo un locale ben illuminato ma non esponiamo direttamente la pianta ai raggi solari, per evitare ustioni. Naturalmente in inverno possiamo esporla tranquillamente al sole, poiché i raggi non sono così forti e schermati dalla finestra. Ma in estate o nelle ore più calde evitiamo di lasciarla al sole.
Come irrigare la Masdevallia
Possiamo irrigare la Masdevallia come facciamo con tutte le Orchidee. Il modo più semplice è di riempire un contenitore di acqua a temperatura ambiente (bacinella, lavandino, ecc.) e immergere il vaso, facendo attenzione a non far fuoriuscire il substrato e le cortecce...
Il Ceratostigma plumbaginoides, conosciuto anche come Plumbago blu o Plumbagocinese, è una bella pianta perenne che fiorisce in autunno. I suoi fiori sono di un bel blu intenso e con l’arrivo del freddo le foglie tendono ad assumere un colore rosso sui bordi, contribuendo alla bellezza della pianta.
Appartiene alla stessa famiglia del Plumbagoma è una pianta differente: in particolare è molto più resistente alle avversità e resiste al freddo fino a -10°C.
Il Ceratostigmaplumbaginoides è una pianta caducifoglia: le foglie sono verdi e molto morbide al tatto e spuntano sulla pianta verso aprile per poi cadere in ottobre. Prima di cadere il bordo delle foglie assume un suggerivo alone rossastro.
I fiori blu sbocciano in mazzetti verso luglio e persistono sulla pianta fino alla caduta delle foglie, cioè in autunno inoltrato.
Il Ceratostigma ha un portamento tappezzante: possiamo quindi coltivarlo in vaso sul terrazzo oppure in giardino, per decorare aiuole, bordure o giardini rocciosi. Tollera il freddo fino a -10°C può essere coltivata un po’ in tutta Italia.
Dove coltivare il Ceratostigma plumbaginoides
Per ottenere fioriture generose dobbiamo scegliere una posizione soleggiata, ma il Ceratostigma cresce bene anche in mezz’ombra. Dipende anche dalle temperature: nel nord possiamo tranquillamente coltivarlo al sole, mentre nei giardini del sud è meglio scegliere una posizione più protetta in mezz’ombra, per evitare che i raggi solari danneggino i fiori.
Irrigare i Cactus in modo corretto è importante poiché spesso gli insuccessi sono causati da annaffiature sbagliate ed eccessive.
I Cactus, o meglio le Cactaceae, sono una famiglia di piante che comprende più di 3.000 specie e 120 generi differenti. Alcuni hanno le spine come l’Echinocactus, altri hanno foglie come l’Epiphyllum guatemalense monstruosa e altri ancora fioriscono, come la Polaskia chichipe. Non esiste quindi una regola valida per tutte le specie e dovremo prestare attenzione alle esigenze particolari delle nostre piante.
Tutti i Cactus sono però accomunati dalla capacità di trattenere e immagazzinare l’umidità e di utilizzarla quando serve. In natura crescono in zone desertiche e con scarse risorse idriche. Le spine rappresentano infatti un’evoluzione delle foglie, che si sono trasformate per ridurre la superficie esposta all’evaporazione solare.
Questo non significa che i Cactus non hanno bisogno di acqua. Tollerano la siccità perché hanno la capacità di trattenere riserve idriche, ma se li irrighiamo regolarmente cresceranno più sani e rigogliosi.
Un’altra caratteristica comune è la tendenza a marcire in presenza di troppa acqua e umidità. Terricci troppo zuppi o l’acqua persistente nel sottovaso sono fonte di marciumi radicali. Sono molto difficili da curare, specie nei Cactus adulti, e comunque rovinano l’estetica della pianta.
Coltivare il Platycodon, conosciuto anche come Campanula cinese, è davvero facile e ci dona una fioritura davvero buffa. I fiori infatti prima di sbocciare formano una sorta di palloncino con i petali, che sembra poi “scoppiare” per produrre un fiore molto grande a forma di campana sui toni dell’azzurro.
Il Platycodon (Platycodon Grandiflorum) fiorisce abbondantemente e ripetutamente da maggio fino a settembre e all’arrivo dei primi freddi. È una pianta erbacea ed è caratterizzata dai grandi fiori azzurri a forma di campana. Anche il suo nome, Platycodon, in greco antico significa grande campana.
Si tratta di una pianta perenne con un portamento eretto e forma un cespuglio alto circa 50 cm. Possiamo quindi coltivarla sia in giardino sia in vaso. La coltivazione all’aperto in giardino è condizionata dalla fascia climatica in cui viviamo e fino a quanto scendono le temperature minime invernali. Se l’inverno è rigido la pianta tende a perdere la parte aerea, che si secca; ma la radice resisterà e nella prossima primavera tornerà a germogliare. Se invece la coltiviamo in vaso possiamo proteggerla in un luogo caldo e luminoso in inverno.
In questi mesi non perdiamo l’occasione di coltivare i bulbi autunnali da fiore: sarà sufficiente piantarli e ci doneranno splendide fioriture da febbraio fino all’estate. I fiori dei bulbi sono poi tra i più spettacolari che la natura di offre. Le tante varietà di colori e di forme disponibili, sono state poi ampliate dagli ibridatori che ogni anno “inventano” nuove novità mixando le caratteristiche di specie differenti.
Come coltivare i bulbi autunnali in giardino
Prima di coltivare i bulbi in giardino è bene preparare il terreno dell’aiuola o della bordura. Il terreno deve essere soffice, permeabile e fresco, di grana fine e privo di materiali grossolani che possono creare ostacolo al regolare sviluppo degli organi e provocare lesioni ai germogli.