Curare la Calluna vulgaris tutto l’anno non è difficile. È una pianta perenne e dopo la fioritura possiamo continuare a coltivarla per avere nuove infiorescenze nel prossimo autunno.
La Calluna vulgaris, conosciuta anche come Brugo o come Erica selvatica, è una pianta erbacea sempreverde perenne caratterizzata da rami con foglie aghiformi e tanti piccoli fiori. Le piante adulte, dopo circa 5 anni, creano un cespuglio di circa 50 cm di altezza e larghezza. È una pianta da esterno: tollera il freddo ma il non ama il caldo intenso.
In autunno e inverno, indicativamente da agosto a novembre, produce tante piccole infiorescenze tubolari o campanulate raccolte in racemi, di bianche, rosa o viola. Come dobbiamo comportarci dopo la fioritura?
Come curare la Calluna vulgaris dopo la fioritura invernale
Diciamo subito che la Calluna ha una forte resistenza al gelo ma non ama il caldo troppo intenso e secco delle nostre estati. La temperatura ideale di coltivazione è intorno ai 20°C, quindi in estate scegliamo una posizione ombreggiata e ben ventilata.
Al termine della fioritura possiamo potare i rami di un terzo, per eliminare le parti danneggiate e i fiori appassiti.
Se non l’abbiamo fatto all’atto dell’acquisto, in primavera provvediamo al rinvaso della pianta. Possiamo scegliere un vaso con un diametro di 5 cm superiore rispetto al vaso di coltivazione oppure una balconette rettangolare da appendere sul terrazzo nella quale ospitare più piante. Usiamo un terriccio per piante acidofile, poiché la Calluna predilige un substrato con un pH acido. In seguito la travaseremo ogni due anni.
Per stimolare la fioritura e ripristinare gli elementi nutritivi nel terreno dovremo prevedere un ciclo di concimazioni, da aprile fino a novembre. Possiamo utilizzare ogni 15 giorni un fertilizzante liquido per piante acidofile da diluire nell’acqua dell’irrigazione. In alternativa possiamo ricorrere a una concime granulare a lenta cessione: possiamo scegliere tra fertilizzanti a lenta cessione che durano 3 mesi oppure a cessione programmata che coprono le esigenze nutritive fino a 6 mesi. Per maggiori informazioni sulla concimazione delle piante acidofile coltivate in vaso leggi questo articolo!
Il terreno deve risultare sempre umido e le irrigazioni vanno intensificate nei mesi più caldi. In estate spostiamo la pianta all’ombra e nebulizziamo le foglie nelle giornate più calde con acqua a temperatura ambiente. Sarebbe meglio non usare l’acqua del rubinetto, poiché contiene calcare che tende a ridurre l’acidità del suolo. Meglio l’acqua piovana. Non teme l’attacco di insetti ma è soggetta a malattie fungine: facciamo in modo che il substrato risulti umido e non fradicio ed evitiamo di lasciare ristagni d’acqua per troppo tempo nel sottovaso.
Già in primavera la pianta produrrà nuovi rami e foglie e in agosto tornerà a fiorire.