Abituarsi a usare i concimi idrosolubili è un gesto di rispetto verso l’ambiente: poiché aggiungiamo noi l’acqua per creare la miscela, gli imballaggi sono più piccoli e risparmiamo molti costi di trasporto e la relativa emissione di C02. Ma non solo!
USARE I CONCIMI IDROSOLUBILI: PRESTAZIONI PROFESSIONALI
I concimi idrosolubili offrono anche un altro vantaggio rispetto ai fertilizzanti liquidi o granulari. Possono infatti essere utilizzati in due diversi modi: applicati direttamente sul terreno come facciamo con i concimi granulari, oppure possono essere sciolti in acqua per essere irrorarli, per stimolare lo sviluppo di piante stressate a causa di attacchi parassitari o mancanza d’acqua.
Inoltre, rispetto ai fertilizzanti liquidi pronti all’uso, i concimi idrosolubili hanno titoli e materie prime purissime, che garantiscono una marcia in più rispetto ai concimi “normali” e regalano piante forti e rigogliose.
Sono particolarmente diffusi i concimi idrosolubili per Ortensie, quindi piante acidofile, e l’azzurrante per Ortensie. L’Ortensia vive bene su terreno con pH leggermente acido, soprattutto quelle a fiore azzurro. Una particolarità dell’Ortensia è proprio questa: il colore dei fiori varia in funzione dell’acidità del terreno. I fiori virano naturalmente al rosa ma per ottenere fiori azzurri è sufficiente somministrare una volta al mese nella bella stagione del solfato di ferro, venduto anche come azzurrante per Ortensie.
Molto interessanti anche i concimi idrosolubili per Gerani e la novità di quest’anno per Agrumi!
Usare i Lupini Macinati, così come il Sangue di Bue o il Corno Torrefatto, è utile per coltivare le piante in vaso o del giardino in modo biologico, dando la precedenza a prodotti di origine naturale – organica – sia per la difesa sia per la nutrizione.
Per nutrirsi le piante traggono gli alimenti dal suolo. Ma a poco a poco le risorse tendono a esaurirsi. L’apporto regolare di concime è perciò necessario per ricostituire la riserva nutritiva del terreno e far crescere forti le piante. Questo lo sanno anche i parassiti che preferiscono attaccare le piante più deboli e stentate.
Ogni specie ha esigenze nutritive diverse. È perciò importante che ciascuna coltura riceva il giusto nutrimento nel momento del reale bisogno.
USARE I LUPINI MACINATI CON GLI AGRUMI
Tra i concimi di origine naturale e consentiti in agricoltura biologica, possiamo per esempio...
Intervenire tempestivamente per curare il Mal Secco è importante per evitare la perdita della pianta. Con il termine Mal Secco si allude a una malattia provocata dal fungo Phoma tracheipila, famigerato nell’ambiente del giardinaggio come minaccia per i tronchi degli alberi di Agrumi. Ne esistono però anche varianti che colpiscono altre piante, come Noci e Albicocchi. Ma colpisce soprattutto gli Agrumi e in particolare il Limone.
Il fungo del Mal Secco attacca i tronchi delle piante per arrivare ai canali linfatici e nutrirsi del liquido vitale delle piante, quindi si moltiplica fino a indebolire la pianta. Inizialmente possiamo notare sulla pianta una clorosi delle foglie o dei rami improvvisamente spogli anche in un periodo di fronde piene. I rami cominciano a seccarsi dalla parte apicale per poi procedere verso il basso, fino al disseccamento completo della pianta.
Nato nel terreno, il fungo del Mal Secco può penetrare nella pianta attraverso le radici o una lesione del tronco, che all’esterno si rivela coperto di muffe e all’interno assume un colorito arancione. Una volta che il ramo si spacca, le spore vengono trasportate dal vento per infettare altri alberi, spesso nei mesi autunnali, quando il clima fresco e umido è favorevole alla loro proliferazione.
Il tempo che impiega il Mal Secco per indebolire la pianta fino a seccarla completamente può essere di pochi mesi se vengono attaccate le radici, permettendo al fungo di estendersi per tutta la sua base e togliere la linfa a tutta la pianta, o anche diversi anni se viene attaccato un ramo o un tronco, e quindi il fungo impiegherà più tempo a diventare un pericolo mortale.
Coltivare le piante aromatiche, oltre che per la loro bontà, è una soluzione molto interessante anche per decorare il giardino, poiché portano bellezza e profumo in qualsiasi periodo dell'anno. Facili da coltivare, sono perfette per creare una bordura o un’aiuola di aromi, in zone del giardino trascurate.
COLTIVARE LE PIANTE AROMATICHE: COME ABBINARLE
Come negli antichi “orti dei semplici” coltivati dai monaci nel Medioevo, le erbe possono essere raccolte in piccole aree quadrate o triangolari, oppure comporre disegni a raggiera intorno a un fulcro centrale, in cui piantare un alberello di Alloroo Limone.
Progettando il giardino, dovete fare in modo che il sentiero su cui si affacciano le aiuole sia abbastanza ampio, perché molte erbe tendono ad allargarsi. Nelle bordure, collocate sul fronte le erbe più basse, prostrate o striscianti, come i vari tipo di Timo, il Rosmarinoe la Camomilla, mentre nella parte centrale potete sistemare piante di medio sviluppo come Lavanda, Salvia, Artemisia, Melissa, Santolinao...
Proteggere le piante dal gelo è importante. Con l'arrivo dei primi freddi, molte piante sono già state poste a riparo, ma con l'arrivo dell'inverno è necessario provvedere alla protezione dal gelo anche per le piante che resistono fino a 5° C circa.
PROTEGGERE LE PIANTE DAL GELO: ALCUNI CONSIGLI UTILI
In caso di singoli fiori o piante ornamentali, si possono usare campane in vetro o in plastica, mentre per le aiuole e gli orti sono più adatti tunnel in kit, con telo in PVC o in tessuto non tessuto (Tnt), fissato su archi di ferro infilati nel terreno. Per chi possiede spazio una piccola serra è la soluzione migliore, perchè consente di prolungare la vita delle stagionali e protegge le specie che non sopportano il gelo intenso.
Le grandi serre in vetro o policarbonato, possono essere dotate di sistemi riscaldanti e attrezzate con apertura automatica delle finestrelle, al fine di controllare temperatura e ventilazione. In alternativa ci sono le più economiche serre fredde, facilmente smontabili, adatte a chi cerca un riparo temporaneo per le proprie piante.
Gli arbusti delicati come Fucsia, Gerani, Oleandro, Alloro, Limone e Cycas si proteggono avvolgendo i vasi in stuoie o inserendoli in una scatola di cartone riempita con pezzetti di polistirolo o fogli di giornale appallottolati. La chioma va protetta con un telo o cappuccio di tessuto non tessuto, tenuto eretto da bacchette infisse nel terriccio. I contenitori di terracotta, soprattutto se smaltata, vanno avvolti in plastica a bolle e il terriccio può essere coperto con paglia e foglie secche.
Allestire un mini frutteto in vaso sul terrazzo è possibile, scegliendo le giuste varietà di piante e procurandosi vasi molto capienti. Alcuni agrumi vivono bene in vaso, per esempio i Limoni e i Mandarini nani, mentre alcune piante come l'Olivo, accettano piccoli vasi da giovani ma poi esigono contenitori profondi.
Peschi, Pruni e Ciliegi nani offrono belle fioriture primaverili e un generoso raccolto, come anche il Fico con i suoi frutti settembrini.
Le Viti per uva da tavola di sviluppo contenuto, crescono bene in terrazzo, grazie al loro portamento rampicante. Anche il Kiwi può essere coltivato vicino a pergolati, che ricopre di foglie e frutti autunnali, ma deve essere piantato in vasche grandi e profonde a causa delle sue fitte radici.
FRUTTETO IN VASO: ATTENZIONE AL CLIMA
Alcune piante temono il gelo e sono adatte solo alla coltivazione in clima mite o in serra fredda, come gli agrumi e le piante subtropicali.
In generale, gli alberi da frutto, soprattutto se coltivati in vaso, hanno bisogno di molto sole per far maturare i frutti, insieme a una buona circolazione d’aria e di protezione dai venti forti che possono ostacolare l’impollinazione.
I Meli su portainnesti nanizzanti offrono un raccolto generoso, sia in forma colonnare come nella varietà “Ballerina”, sia con chioma allargata.
Melograno, Nespolo giapponese e agrumi come il Kumquat richiedono poche cure e al nord vanno trasferiti in serra da novembre a marzo.
Il Pero è decorativo se allevato a spalliera contro un muro soleggiato, specie nelle zone con inverno rigido.
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