Coltivare la Cattleya non è difficile e basta seguire poche semplici regole e soprattutto trovare il luogo più adatto alla loro coltivazione.
COLTIVARE LA CATTLEYA: LUCE E TEMPERATURA
Rispetto alle altre Orchidee, la Cattleya ha la caratteristica di crescere bene anche senza molta luce solare. Mai con raggi di sole diretti, che potrebbero bruciare foglie e fiori.
Il luogo migliore è sul davanzale di una finestra esposta a nord, o protetta da una tenda leggera che lasci passare la luce.
Le Orchidee sono piante tropicali e la temperatura ottimale varia a seconda della specie. Quelle che coltiviamo in appartamento necessitano di caldo. La Cattleya tollera temperature massime di 30°C e minime di 13°C. Con temperature più elevate, va coltivata in mezz’ombra e con un’umidità ottimale.
La temperatura è molto importante anche per stimolare la rifioritura della pianta. In natura la Cattleya fiorisce quando le minime notturne scendono e c’è uno sbalzo termico rispetto alle massime diurne. Per esempio tra 15°C e 25°C. Per stimolare la rifioritura possiamo quindi posizionare sul terrazzo la pianta durante la notte, avendo cura di riportarla in casa alla mattina: facendo in modo che si verifichi uno sbalzo termico di 10°C. Ripetete questa operazione per alcuni giorni, finché non vedrete spuntare dalla base del fusto gli apici dei nuovi steli. Nel caso della Cattleya, verificate che le temperature minime notturne non siano inferiori a 13°C.
È una domanda che si pongono in molti: possono rifiorire le Orchidee che coltiviamo in casa? La risposta è sì, a patto di rispettare le buone regole di coltivazione di queste particolari piante.
È bene sempre precisare che dietro il termine “Orchidea” ci sono in realtà molte varietà: la più comune è la Phalaenopsis, ma nei centri giardinaggio possiamo facilmente trovare anche l’Oncidium, il Cymbidium, la Cambria, il Dendrobium, la Masdevallia, il Paphiopedilum, la Brassavola, la Cattleya, l’Epidendrum o la Miltonia. Non è un dato di poco conto poiché, oltre alle forme differenti dei fiori, le diverse varietà pretendono temperature di coltivazione non esattamente uguali. Per esempio la Phalaenopsis resiste a una temperatura massima di 32°C e minima di 15°C, mentre Cymbidium...
Curare le Orchidee e soprattutto farle rifiorire viene spesso giudicato un compito difficile: in realtà è sufficiente seguire poche semplici regole e soprattutto trovare il luogo più adatto alla loro coltivazione.
Le Orchidee sono piante tropicali molto amate per la loro bellezza e adattabilità a crescere negli interni delle abitazioni. I fiori che in alcune specie ricordano le ali di una farfalla, possono essere bianchi, rosa, fucsia, giallo-arancio, variamente maculati o striati. Spesso usiamo il termine Orchidee in modo generico, ma in realtà esistono migliaia di ibridi e specie differenti come la Phalaenopsis, il Cymbidium, il Dendobrium, la Cattleyao l’Oncidium. La Phalaenopsis è sicuramente l’Orchidea più diffusa nelle case degli italiani.
Una delle caratteristiche più piacevoli delle Orchidee è la lunga durata della fioritura, che in alcune specie, come il Cimbidium, può durare anche due mesi.
Le Orchidee sono piante tropicali, tanto belle quanto delicate: il che le rende facilmente attaccabili da malattie e parassiti tipici delle Orchidee. Precisiamo che il termine “Orchidee” è generico e si riferisce a specie differenti, come la Phalaenopsis, il Cymbidium, il Dendrobrium, la Cattleyao l'Oncidium. Queste specie hanno anche caratteristiche differenti: per esempio la Phalaenopsis resiste fino a 32°C, mentre l’Oncidium mal tollera temperature superiori a 27°C. In generale però le tecniche di coltivazione sono simili, così come i nemici naturali.
MALATTIE E PARASSITI TIPICI DELLE ORCHIDEE: MEGLIO PREVENIRE
Nella maggior parte dei casi la presenza di malattie è causata da errori durante la coltivazione. Ecco gli otto errori più importanti da evitare:
Non provocate ferite alla pianta
Evitare che la parte aerea della pianta rimanga bagnata a lungo
Non inumidire la pianta nelle ore più calde
Utilizzare umidificatori ambientali se necessario, cioè se l’ambiente è troppo secco
Favorite una buona ventilazione
Eliminate prontamente tutte le parti del substrato, frammenti di corteccia o altro, che risultino ammuffite o marce
Le malattie possono passare dalla pianta malata a quella sana anche attraverso...
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Eliminare la Cocciniglia dalle Orchidee è importante poichè questo parassita può portare alla morte della pianta. Il termine Orchidee è generico e in realtà si riferisce a molte specie, di cui esistono migliaia di ibridi, come la Phalaenopsis(la più diffusa), il Cymbidium, il Dendrobrium, la Cattleyao l’Oncidium.
ELIMINARE LA COCCINIGLIA DALLE ORCHIDEE: 7 CONSIGLI PER LA PREVENZIONE
Nella maggior parte dei casi la presenza di malattie sulle Orchidee è legata a una cattiva cura. Possiamo sintetizzare 7 regole fondamentali:
non provocare ferite alla pianta
evitare che la parte aerea della pianta rimanga bagnata a lungo
non inumidire la pianta nelle ore più calde
utilizzare umidificatori ambientali se necessario
favorire una buona ventilazione
eliminare prontamente tutte le parti del substrato, frammenti di corteccia o altro, che risultino ammuffite o marcite
le malattie possono passare da una pianta all’altra anche attraverso gli attrezzi che usiamo. Sterilizzare sempre le forbici prima di usarle su una pianta.