Le piante da frutto in autunno necessitano di una serie di interventi utili per il loro corretto sviluppo nella prossima primavera. Si tratta di una serie di operazioni e di buone pratiche che i tecnici chiamano trattamenti autunnali: vediamo ci cosa si tratta.
PIANTE DA FRUTTO IN AUTUNNO: PERCHE’ E’ IMPORTANTE INTERVENIRE IN QUESTO PERIODO
Affinché le piante crescano rigogliose e ricche di frutti il prossimo anno è fondamentale che siano sane e per raggiungere questo obiettivo dobbiamo partire proprio dall’autunno. Cioè quando le piante sono a fine ciclo, quindi dopo la raccolta. Quando la pianta finisce il ciclo della produzione dei frutti e ha compiuto la sua funzione fisiologica di riproduzione, inizia una fase di riposo, detta dormienza, che serve all’albero per prepararsi per la stagione successiva a partire dalla creazione delle nuove gemme che matureranno l’anno prossimo.
In questa fase numerosi parassiti, sia insetti sia funghi, sono ancora attivi e a loro volta si preparano a sviluppare le proprie progenie che nasceranno nella primavera successiva. In questo periodo sono particolarmente sensibili e indifesi ed è quindi più facile colpirli. Per esempio alcune malattie fungine, come la ticchiolatura, il colpo di fuoco batterico o la bolla del pesco, hanno in questa fase il momento di prima propagazione delle spore e degli organi svernanti, che normalmente vanno a collocarsi tra gli interstizi della corteccia oppure tra i residui vegetali morti, come le foglie cadute, in mezzo all’erba ai piedi dell’albero o nei rami secchi.
Un intervento ben eseguito in autunno con un fungicida, come la poltiglia bordolese, va a colpire gli organi di conservazione dei funghi patogeni che andrebbero poi a svilupparsi nella primavera successiva. Andando così a limitarne la propagazione, a ridurre il potenziale di inoculo e quindi ad aumentare la possibilità che la pianta non venga infettata nell’anno seguente. Il trattamento autunnale è anche più sicuro poiché, non essendo un periodo di raccolta, non esistono problemi di carenza nei frutti.
Lo stesso concetto vale per gli insetti: i trattamenti post raccolta contro la cocciniglia o contro le forme svernanti di alcuni afidi effettuati con insetticidi e oli bianchi, consentono di ridurre moltissimo la popolazione degli insetti che potrebbe nascere nell’anno seguente ed avere così un maggiore successo nella coltivazione.
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QUANDO E COME SI FA
Soprattutto per le piante a foglia caduca, il trattamento va affrontato all’inizio e alla fine della caduta delle foglie. Vanno effettuati 2 trattamenti perché il distacco del picciolo della foglia dal ramo determina una piccola ferita che la pianta dovrà rimarginare. Nel frattempo è però una ferita aperta all’ambiente esterno che i patogeni spesso usano per infettare la pianta. È quindi importante seguire il ritmo della caduta delle foglie, per evitare che i funghi patogeni vadano a infettare la linfa delle piante. Non è un caso che nell’agricoltura professionale in questo periodo si facciamo più di 2 trattamenti, anche 3 o 4 in alcuni casi, in funzione del ritmo della caduta delle foglie. Non è infatti detto che le foglie cadano tutte in una settimana e possono anche impiegare più di un mese: perciò gli interventi cadenzati, che seguono l’andamento della caduta in modo pedissequo, aumentano fortemente il successo del trattamento.
Prima di effettuare i trattamenti è però di fondamentale importanza affrontare degli interventi di pulizia. In particolare l’eliminazione di tutte le parti morte della pianta, come i rami secchi o danneggiati, la raccolta e l’eliminazione delle foglie secche e dei frutti depositati sul terreno e l’eliminazione delle erbe infestanti. È importante effettuare queste operazioni perché, oltre che sulla pianta, i patogeni fungini possono svernare anche sulle malerbe che crescono vicine all’albero o nei suoi residui: come i frutti caduti e marciti e lo strato di foglie secche.
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Tutte queste parti (foglie secche, rami morti, frutti marciti, erbe infestanti) devono essere raccolte ed eliminate, possibilmente bruciate. Sicuramente non vanni messi nel compostatore, perché troverebbero un habitat ideale per svernare: il rischio è di ritrovare le spore della ticchiolatura o della bolla del pesco all’interno del compost che andremo a distribuire in giardino in primavera. Diventando così noi stessi, involontariamente, dei veicoli delle spore.
Un altro intervento molto utile da effettuare in questo periodo, specialmente nei frutteti familiari, è una leggera spazzolatura del tronco. Si tratta di una pratica assolutamente naturale che permette di eliminare soprattutto le ovature o le forme giovanili di diversi parassiti che tendono a nidificare tra gli interstizi della corteccia all’inizio dell’autunno. La spazzolatura era una prassi nel secolo scorso ed è stata lentamente abbandonata nel corso degli anni: invece è molto utile, totalmente bio e andrebbe ripresa e rivalutata.
QUALI PRODOTTI POSSIAMO USARE?
Per combattere le malattie fungine possiamo utilizzare il rame o la poltiglia bordolese, due sostanze consentite in agricoltura biologica e quindi del tutto sicure se utilizzate correttamente. Sono due forme rameiche diverse ma entrambe efficaci: in questo periodo però vi consigliamo di puntare sulla poltiglia bordolese perché è una forma rameica più adatta ai trattamenti autunnali. Per molte ragioni, anzitutto perché aderisce meglio ed è meno soggetta ai dilavamenti.
Per combattere gli insetti parassiti possiamo utilizzare un insetticida a base di oli minerali, anch’esso consentito in agricoltura biologica. È ottimo per fare gli interventi per il controllo delle ovature degli afidi e di diverse cocciniglie. All’atto della scelta, preferite gli oli minerali con un elevato grado di purezza: essendo derivati dalla raffinazione del petrolio alcuni contengono molto zolfo. Vithal Biolid Up è uno dei più raffinati tra quelli disponibili per i consumatori hobbistici e quindi uno dei più rispettosi della pianta e dell’ambiente.
NON SOLO PIANTE DA FRUTTO
I trattamenti autunnali sono ideali per il frutteto ma sono utili anche per molte piante ornamentali, soprattutto quelle a foglia caduca, per esempio per le Rose. Quando hanno finito la fioritura e hanno perso le foglie, è buona norma effettuare una prima potatura di accorciamento che poi andrà rifinita all’inizio della primavera: un trattamento con la poltiglia bordolese è una pratica sicuramente consigliabile per limitare gli attacchi fungini della ticchiolatura, della marssonina e della macchia nera.
Vorrei sapere anche se possibile mischiare la Poltiglia bordolese con olii minerali visto che alcune piante hanno problemi sia di attacchi fungini che di cocciniglia...