Combattere gli Afidi, o Pidocchi delle piante, è importante perché sono nocivi per i vegetali. Sono generalmente di aspetto globoso, privi di ali o con ali trasparenti deboli (esclusa la femmina fondatrice), di dimensione minuta (da meno di 1 mm a 5-6 mm). Il colore varia in funzione della specie: i più comuni possono essere giallognoli, verdi, neri, grigi o rossicci e spesso tendono a confondersi con il colore della pianta su cui vivono.

Prediligono attaccare le parti giovani e tenere (germogli e giovani rametti) dove scorre abbondante la linfa che succhiano pungendo i tessuti, ma non disdegnano anche organi sotterranei come le radici.

La particolare rapidità di moltiplicazione è la causa dei danni immensi che cagionano. Ogni femmina fecondata depone le uova svernanti da cui, in primavera, nascono delle larve che continuano a procreare ripetutamente nel corso della stagione vegetativa, senza necessità di essere fecondate. Si è calcolato che una sola femmina fecondata produrrebbe, se tutti gli insetti che ne derivano vivessero, 6 milioni di nuovi Afidi in un anno!

Da qui la necessità di non sottovalutarne la presenza e controllarne lo sviluppo sin dal loro insorgere per evitare gravi danni alla pianta.

Combattere gli Afidi: come si riconoscono

Particolarmente critica è la primavera perché in questo periodo gli Afidi trovano le migliori condizioni di sviluppo: vegetazione giovane, tenera e abbondante con condizioni ambientali favorevoli.

Il primo segnale del loro insorgere è sovente dato dalla presenza di un liquido zuccherino, appiccicoso e abbondante che avvolge i getti e che attrae le formiche. In seguito il liquido diventa preda di funghi saprofiti che sviluppano un feltro nerastro e crostoso, la Fumaggine, in grado di soffocare ulteriormente la pianta.

Quando trattare?

L’intervento deve essere il più tempestivo possibile poiché si evitano ulteriori danni alla pianta e le possibilità di successo totale sono più elevate.

Con quali prodotti?

Nelle primissime fasi l’intervento con detergenti, come il Sapone Molle, può essere di grande aiuto perché libera la pianta dall’imbrattamento della melata e toglie agli insetti le cere protettive che usano come rivestimento.

L'olio di colza è un'altra soluzione biologica molto utile contro gli Afidi e gli insetti con apparato boccale pungente-succhiante come gli Acari, le Cocciniglie e le Mosche bianche. Si nebulizza direttamente sugli insetti e crea una pellicola che compre il parassita impedendogli di respirare.

 

Per le piante coltivate in vaso possiamo usare anche i bastoncini nutritivi con olio di Neem. Oltre a fornire gli elementi nutritivi, i panelli di Neem contengono Azariractina, un principio attivo naturale che rende immangiabili le foglie per gli insetti. Distribuendo le Neem nel terriccio, viene assorbito dalle radici e distribuito in tutta la pianta: ha una parziale azione sistemica e proteggere anche foglie che spuntano dopo il trattamento.