Se desiderate colpire l’attenzione dei vostri ospiti con una pianta fuori dal comune, vi suggeriamo di coltivare la Tacca chantrieri. È una pianta tropicale caratterizzata da larghe foglie verdi, lucide e ricche di nervature, ma la sua particolarità risiede nella grande fioritura scultorea. I fiori spuntano su lunghi steli, sono ampi e con brattee scure, nere o viola, dai cui pendono lunghi filamenti decorativi. È nota come “pianta pipistrello” poiché i fiori ricordano questi strani animali.

La Tacca chantrieri appartiene alla famiglia delle Dioscoreaceae ed è originaria delle foreste tropicali del sud-est asiatico. È una pianta erbacea perenne e sempreverde ed una tuberosa: è infatti dotata di un rizoma carnoso. La fioritura è molto lunga e in ambiente domestico inizia dalla tarda primavera e prosegue fino all’inizio dell’autunno, con picchi tra maggio e settembre.

Dove coltivare la Tacca chantrieri

È una pianta tropicale e ama gli ambienti caldi e umidi. Cresce bene con temperature comprese tra i 20°C e i 30°C, quindi le nostre case sono un habitat ideale. Teme il caldo sopra i 35°C, che può portare alla disidratazione delle foglie e il freddo sotto i 10°C. Il tubero muore sotto i 5°C.

Ama zone luminose ma non tollera i raggi solari diretti, specialmente in estate, poiché possono ustionare i fiori e le foglie delicate. Se le foglie tendono a ingiallire può essere colpa dell’assenza di luce: sarà sufficiente spostarla in un luogo più soleggiato per vederla tornare a germogliare.

In inverno evitiamo luoghi in prossimità di caloriferi e stufi, così come le correnti gelide che possono entrare da finestre che apriamo frequentemente.

Come coltivare la Tacca chantrieri

Dopo l’acquisto possiamo trapiantare la Tacca chantrieri in un vaso profondo e dotato di fori sul fondo per il drenaggio dell’acqua in eccesso. Usiamo un terriccio specifico per le piante da fiore.

In seguito il trapianto si effettua ogni 2/3 anni in un vaso con un diametro leggermente più grande, possibilmente in primavera, tra marzo e maggio. Il trapianto periodico è utile anche per sostituire il vecchio terriccio con un nuovo substrato.

Come irrigare la Tacca chantrieri

Irrighiamo periodicamente per mantenere il terriccio sempre umido. Evitiamo però gli eccessi e l’acqua stagnante nel sottovaso: come tutte le piante tuberose teme gli eccessi di umidità nel substrato che possono causare marciumi radicali.

Quando l’aria è troppo secca, in estate e in inverno quando è in funzione il riscaldamento, nebulizziamo le foglie con acqua periodicamente. In alternativa possiamo usare un umidificatore.

Usiamo acqua a temperatura ambiente, possibilmente demineralizzata o piovana.

Come concimare la Tacca chantrieri

Da marzo a settembre diluiamo nell’acqua per l’irrigazione una dose di fertilizzante liquido per piante da fiore. In autunno e in inverno riduciamo la concimazione a una volta al mese.

In alternativa possiamo utilizzare un fertilizzante granulare a lenta cessione in bastocini, che fornisce le risorse nutritive per 8 settimane.

Come potare la Tacca chantrieri

È una pianta sempreverde d’appartamento e non richiede potature per crescere meglio.

Quando il fiore appassisce possiamo recidere lo stelo alla base per stimolare lo sviluppo di nuove infiorescenze.

Alla fine dell’inverno possiamo invece tagliare alla base le foglie secche o danneggiate per stimolare lo sviluppo di nuovo fogliame. Usiamo sempre forbici affilate e disinfettate.

Come curare la Tacca chantrieri

La Tacca chantrieri è sensibile agli attacchi delle Cocciniglie, che tendono a insediarsi nelle pieghe delle foglie: possiamo rimuoverle manualmente con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool e trattando la pianta con Sapone molle. Anche gli Acari (ragnetti rossi) rappresentano un problema nei periodi di bassa umidità: trattamenti con un Estratto d’Ortica sono utili per combattere questo tipo di parassita. In presenza di una invasione usiamo un insetticida a base di piretro.

Tra le malattie fungine, la più comune è il marciume radicale causato da Pythium o Phytophthora, che si manifesta con ingiallimenti rapidi e collasso delle foglie. Per prevenirlo evitiamo gli eccessi di irrigazione e l’acqua stagnante nel sottovaso. Se necessario trattiamo le foglie con un Estratto di Equiseto: contiene un’alta concentrazione di Silice che assorbe l’umidità in eccesso e rende innocue le spore fungine.