Coltivare i Finocchi è una pratica molto diffusa nel Mediterraneo. Dal sapore dolce e aromatico, il Finocchio appartiene alla famiglia delle Apiacee ed è parente di piante erbacee come il Cumino, la Carota e il Sedano. Dai semi al grumolo di foglie alla sua base, talvolta erroneamente confuso per un bulbo, ogni sua parte da secoli viene usata nelle nostre cucine: cruda, cotta o come base per tisane digestive. I suoi ciuffi verde chiaro possono decorare anche i nostri giardini: le specie selvatiche possono generare fusti alti fino a 2 metri d’altezza e sono più decorativi di molti piccoli arbusti.
Esistono molti tipi di Finocchio: i più diffusi sono quello romanesco, più tondeggiante, e quello mantovano con una forma piatta e allungata, ma esiste anche il Finocchio Diamante, Bianco di Firenze, di Chioggia, di Sicilia, ecc. All’atto della scelta della piantina da trapiantare, potrete scegliere la varietà più adatta al periodo, poiché esistono piante precoci, autunnali, invernali e tardivo invernali. Per esempio il Finocchio romanesco è più adatto all’autunno mentre quello mantovano è più adatto a una coltivazione primaverile.
Arbusto della pianta
Frutto coltivato
Piantina trapiantata
COLTIVARE I FINOCCHI: POSSIAMO FARLO IN ESTATE MA ANCHE IN AUTUNNO
Come abbiamo visto, il Finocchio può essere coltivato in estate per donarci i suoi fusti saporiti in autunno o in settembre/ottobre per avere raccolti all’inizio dell’inverno. Infatti questa pianta cresce bene se esposto alla luce diretta del sole e in un clima temperato, con temperature dai 7 ai 30°C. Attenzione però perché teme sia le temperature troppo secche dell’estate, sia le gelate dell’inverno. Per le coltivazioni autunnali e invernali è consigliabile proteggere le piantine con un tunnel di tessuto non tessuto, in modo da proteggerle dal gelo.
Quando trapiantate i Finocchi cercate di mantenere una distanza di 20-30 cm tra una pianta e l’altra e di 50-70 cm tra le file, poiché questo ortaggio richiede un certo spazio vitale per crescere bene. Per lo stesso motivo, una volta trapiantato, cercate di mantenere il terreno pulito dalle infestanti, delle quali il Finocchio teme la concorrenza. Possiamo coltivare i Finocchi partendo dal seme ma è più facile ottenere successo utilizzando delle piantine già cresciute, che sono anche più resistenti alla concorrenza delle infestanti.
Poco prima del tempo della raccolta (dopo 70-150 giorni dal trapianto a seconda della varietà), potete ricoprire di terriccio il grumolo fino in cima: può contribuire a farlo crescere meglio e ad aumentarne il biancore.
Il Finocchio può essere coltivato con un terriccio per ortaggi, a cui possiamo aggiungere della sabbia per aumentare il potere drenante. Questa pianta, infatti, tollera molto poco l’umidità e i ristagni, per questo va innaffiata regolarmente, circa ogni settimana e quando riscontriamo che il terreno è asciutto.
Il Finocchio non ha bisogno di molte cure durante la sua crescita, ma dobbiamo controllare i segni dei parecchi parassiti che possono attaccarlo: Afidi, piccoli lepidotteri come il Macaone (Papilio machaon), ma soprattutto funghi come la Xanthomonas, la Sclerotinia o la Peronospora, che prosperano in condizioni di eccessiva umidità e provocano la marcescenza di foglie e radici.
Per prevenire le malattie fungine, è bene fare attenzione a non lasciare ristagni d’acqua e a non accedere con le irrigazioni. Possiamo prevenire la Peronospora e la Xanthomonas effettuando dei trattamenti a base di rame circa 4 settimane prima del raccolto, in modo da rispettare i tempi di carenza: prima dell’uso di agrofarmaci su piante edibili verificate sempre i tempi di carenza (cioè il periodo in cui non possiamo mangiare i frutti) indicati sulle confezioni.
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