I loro fiori sono talmente belli che molti desiderano coltivare le piante acidofile in giardino. Il problema sorge quando verifichiamo l’analisi del terreno poiché queste piante, come suggerisce il loro nome, prediligono un substrato di coltivazione con un pH acido, inferiore a 7.
Le acidofile non sono una famiglia ma una categoria di piante, che hanno in comune l’esigenza di un terreno con pH acido per poter facilmente assorbire alcuni elementi nutritivi. In particolare il Ferro ma anche il Manganese. Le acidofile appartengono quindi a differenti specie, come le Azalee, le Calle, le Camelie, le Ortensie, il Rododendro o la Magnolia.
La carenza di Ferro nelle acidofile produce una tipica fisiopatia di queste piante, detta clorosi, che si manifesta con la sbiadimento delle foglie. Leggi questa notizia per saperne di più! La clorosi si cura con trattamenti con concimi a base di ferro chelato: una forma facilmente assorbibile dalle acidofile.
Il pH del terreno si misura su una scala da 1 a 14, in cui il 7 indica un substrato neutro. Se è superiore a 7 si tratta di un terreno alcalino o basico, se invece è sotto 7 si tratta di un substrato acido. Se vogliamo coltivare le acidofile in giardino dobbiamo garantire questa condizione alle piante.
Per misurare l’acidità del terreno possiamo utilizzare un misuratore da inserire nel suolo o i kit con cartine tornasole.