Possiamo coltivare il Melo Cotogno in giardino se vogliamo creare uno spazio dedicato ai “frutti dimenticati” e del passato. Il Cotogno (Cydonia oblonga) è un piccolo alberello molto decorativo e in età adulta non supera i 5/8 metri d’altezza. Ha una produzione elevata e costante e i suoi frutti, simili alle Mele, sono ricoperti di una leggera peluria che tendono a perdere quando maturano e si tingono di un colore giallo intenso.

I frutti sono un ibrido tra Mela e Pera: hanno una polpa compatta che ricorda l’aroma del miele. I frutti del Cotogno hanno una consistenza dura e un gusto astringente, ma una volta cotti diventano deliziosi. Vengono utilizzati soprattutto per realizzare marmellate e gelatine e sono l’ingrediente principale della Cotognata, un dolce tradizionale dei mesi invernali. Può essere usata in sostituzione delle Mele o delle Pere nelle torte, nelle crostate e nei crumble; spesso viene abbinato alle spezie tipiche dell’autunno come Cannella, Chiodi di Garofano e Zenzero.

Il Cotogno è ricco di nutrienti benefici per la salute ed una buona fonte di vitamina C, fibre alimentari, e antiossidanti. Le proprietà medicinali del Cotogno sono note fin dall'antichità quando veniva usato per curare le infiammazioni e i disturbi gastrointestinali.

È una pianta decidua e il fogliame spunta in aprile per cadere a novembre. La fioritura avviene in tarda primavera, inizio estate. La frutta matura verso settembre e ottobre, quando le mele diventano gialle, perdono la peluria superficiale, iniziano a profumare e tendono a cedere sotto la pressione dei polpastrelli. Per la raccolta, afferriamo delicatamente i frutti e ruotiamoli fino a staccarli da ramo. Evitiamo di tirare bruscamente, per non danneggiare il ramo e i frutti stessi. I frutti freschi del Cotogno possono essere conservati in un luogo fresco e asciutto per diverse settimane. Però per preservare al meglio il loro aroma è consigliabile trasformarli subito in conserve, marmellate o gelatine.

Se temiamo delle grandinate e gelate precoci, possiamo raccogliere i frutti in anticipo e lasciarli maturare in casa. Avremo comunque frutti di buona qualità senza rischiare di perdere parte del raccolto.

Quando acquistiamo la pianta di Melo Cotogno possiamo scegliere tra diverse varietà e ibridi di questa pianta. Quelle europee sono più resistenti al freddo, mentre quelle asiatiche sono più adatte a climi miti come quelli del sud Italia.

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Dove coltivare il Melo Cotogno

Ha bisogno di sole durante il giorno e possiamo esporlo in piena luce; tollera bene anche il vento. Necessità però di serate fresche: un clima troppo caldo può tardare la maturazione dei frutti.

Come coltivare il Melo Cotogno

La messa a dimora si effettua all’inizio della primavera. Realizziamo una buca abbastanza grande, almeno 50x50x50 cm, per facilitare l’espansione delle radici nei primi anni di sviluppo. Posizioniamo la pianta al centro in modo che il colletto, cioè il punto in cui il tronco incontra le radici, risulti al livello del terreno. Riempiamo la buca con un terriccio arricchito con un concime naturale, come lo stallatico pellettato, o un fertilizzante granulare a lenta cessione consentito in agricoltura biologica. In seguito ripetiamo concimazioni a lenta cessione ogni 3/4 mesi.

Nelle zone con inverni rigidi dobbiamo proteggere la pianta. Dopo la perdita delle foglie e la potatura, copriamo la pianta con un velo traspirante di tessuto-non-tessuto (tnt). Se non lo abbiamo fatto in estate, stendiamo ai piedi della pianta uno spesso strato di pacciamatura per proteggere le radici dal gelo e dalla brina.

Come irrigare il Cotogno

Dopo il trapianto l’irrigazione dovrà essere costante per favorire l’attecchimento delle radici e l’assestamento del terreno. Se stendiamo uno strato di pacciamatura con corteccia intorno alla base dell'albero manterremo il terreno più umido e limiteremo il fenomeno dell’evaporazione in estate. Inoltre limita lo sviluppo delle erbe infestanti.

Le piante adulte si accontentano delle piogge e vanno irrigati solo in estate e in presenza di lunghi periodi di siccità. Evitiamo però di esagerare: l’acqua persistente genera facilmente marciumi radicali.

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I nemici naturali del Cotogno

Soffre delle malattie tipiche dei Meli e Peri: fanno parte della stessa famiglia. Il parassita più comune è la Carpocaspa, detta Verme delle Mele: da adulta è una farfallina grigia ma deposita le uova nel frutto di cui si ciberà la larva. Per prevenire questi attacchi suggeriamo dei trattamenti preventivi con Neem e Sapone Molle.

Tra le malattie fungine più frequenti ricordiamo la Ticchiolatura, che si manifesta con macchie scure sia sulle foglie sia sui frutti. Leggi questo articolo per scoprire come eliminare la Ticchiolatura dalle piante da frutto come il Cotogno.

Come potare il Cotogno

La potatura è essenziale per mantenere la forma dell'albero e favorire una buona fruttificazione.

Il Cotogno si pota in inverno, dopo la perdita delle foglie durante il riposo vegetativo: rimuoviamo i rami secchi e danneggiati e quelli che si incrociano verso l’interno. Cerchiamo di sfoltire la parte interna per favorire la circolazione dell'aria e l'ingresso della luce solare. Quando potiamo proteggiamo le ferite più grandi con una pasta cicatrizzante e quelle più piccole con Propoli.