Coltivare la Mahonia in giardino è facile poichè resiste al freddo e al clima secco estivo. Si tratta di un arbusto sempreverde della famiglia delle Berberidacee, originario dell’Asia orientale e dell’America del nord, che comprende più di sessanta specie diverse. Solitamente vengono coltivate la Mahonia Aquifolium e la Mahonia Japonica, sia come piante ornamentali sia per comporre delle siepi.
La Mahonia forma cespugli molto ampi, che superano i 2 metri sia in altezza sia in larghezza. Le foglie, lucide e di colore verde scuro, sono ovali e con alcune spine come quelle dell’Agrifoglio. Una caratteristica che rende interessante la Mahonia per le siepi difensive. Alla fine dell’inverno sbocciano sulle punte dei rami delle infiorescenze a pannocchia, di colore giallo brillante e molto profumati. Ai fiori lasceranno il posto a dei piccoli frutti, dalla forma ovale e di colore scuro. Alcune specie sono commestibili: dal gusto acidulo, tendenti al blu o al rosso scuro, sono ben conosciute dagli erboristi che li usano per i loro infusi. Negli Stati Uniti le bacche della Mahonia Aquifolium sono usate come ingrediente per le confetture, come qualsiasi frutto di bosco.
Coltivare la Felce è un modo intelligente per donare colore alla casa e purificare gli ambienti. Le Felci sono piante molto antiche, di un’eleganza semplice ed essenziale, ideali per chi vive una vita frenetica, piena di impegni, senza avere troppo tempo da dedicare ad altro. Per questo motivo, sono particolarmente adatte per essere coltivate in appartamento. Inoltre svolgono un’azione filtrante degli inquinanti atmosferici presenti nell’aria degli appartamenti, purificando così gli ambienti nei quali vivono. L’aria delle nostre case è ricca di polveri sottili (dette Vocs) che derivano, per esempio, dall’evaporazione di pitture o adesivi, ma anche dal fumo di sigaretta. Alcune piante, tra cui la Felce, hanno la capacità di assorbire queste particelle volatili attraverso gli stomi delle foglie e di inglobarli nella lignina del tronco. In questo modo contribuiscono a pulire, filtrandola, l’aria delle nostre abitazioni.
COLTIVARE LA FELCE: ATTENZIONE AI RISTAGNI D’ACQUA
Evolute nei millenni all’ombra di foreste e ambienti tropicali, le Felci prediligono angoli a mezz’ombra, lontane da una luce diretta. Cresciute nei tanti tipi di sottobosco che si sono alternati nei secoli, le Felci nascono in un habitat naturale caldo e umido. Anche questa caratteristica le rende adatta per la crescita nelle stanze di un appartamento. Vanno però tenute lontane dai termosifoni: meglio una zona della casa in cui la temperatura non superi i 18°C e dove la pianta non soffra il soffio freddo di qualche spiffero.
Conservare i fiori recisi che molte donne riceveranno a San Valentino è facile, ma attenzione alle leggende metropolitane. Aspirine, bustine di zucchero, centesimi di rame, un dito di Coca-Cola: di trucchi per conservare i fiori recisi più a lungo ne abbiamo sentiti molti, ma è bene sapere che c’è poco di vero.
FloraHolland, la cooperativa di produttori olandesi fondata nel 1863 e specializzata nelle vendite di piante e fiori recisi, nel 2009 ha voluto vederci chiaro e ha promosso uno studio per sperimentare tutti questi rimedi fantasiosi. Riproducendo l’ambiente casalingo, sono state sperimentate su Rose e Lisianthus recisi varie soluzioni, come l’Aspirina, bibite, bibite light, aggiunta di cloro, monete con o senza rame in diversi dosaggi e anche i conservanti per fiori recisi, da aggiungere all’acqua, proposti dalle industrie del settore.
I test hanno dimostrato che tutti i vari rimedi non apportano alcun beneficio rispetto all’utilizzo della semplice acqua del rubinetto. Anzi, in taluni casi si sono manifestati effetti negativi: l’Aspirina ha un effetto disastroso sulle foglie dei Lisianthuse un alto dosaggio di cloro ingiallisce le foglie delle Rose. Gli unici risultati positivi sono arrivati dai prodotti specifici (conservanti e nutrienti per fiori recisi) e da una gazzosa (nel test hanno usato una 7Up): quest’ultima migliora l’acqua del rubinetto per il contenuto di zucchero e il livello di acidità.
Lo studio di FloraHolland comunque raccomanda di usare i conservanti per i fiori recisi reperibili in commercio, seguendo le dosi indicate sulle confezioni. Questi prodotti, infatti, prolungano la crescita in vaso, stimolano i fiori ad aprirsi e aiutano a mantenere vivo il colore più a lungo; le bibite zuccherate possono dare risultati simili...
Scegliere i Pomodori più adatti per il nostro orto è importante, poichè possiamo spaziare fra tante forme e gusti differenti. Quindi perchè non sperimentare qualche varietà meno conosciuta?
Il Pomodoro, nato in America ma da secoli diffuso in tutta Europa, è diventato il Re delle cucine e degli orti del mediterraneo, dove è stato sviluppato in una grande varietà di specie e cultivar diverse: alcune dalle grandi dimensioni e dalla polpa farinosa, come il Cuore di Bue, altre di frutti più piccoli ma molto succosi, come il San Marzano, altre ancora che ci donano grappoli di piccole biglie lucide, come il Ciliegino o il Datterino.
Non mancano varie ibridazioni recenti, come il Tiger Cherry e il Pomodoro Nero: nate negli Stati Uniti e in Australia, poco conosciute in Italia, sono fonti preziose di antiossidanti e hanno grandi benefici sulla nostra salute.
Tra i vari tipi di Pomodoro vengono distinte le piante a crescita determinata da quelle a crescita indeterminata: alle prime appartengono varietà come i Pomodori a Grappolo e i San Marzano comuni, alle seconde varietà come i pomodori di Pachino e i Saccagni. Mentre le prime crescono come i rampicanti e hanno bisogno di essere sorrette da un tutore in fase di crescita, le seconde crescono come piccoli arbusti, spesso comprendono varietà nane della prima categoria e possono essere coltivate singolarmente e facilmente in un vaso.
COME SCEGLIERE I POMODORI: CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
Le varie specie di Pomodoro hanno caratteristiche simili per la coltivazione: tutte prediligono ambienti caldi ed esigono una buona esposizione al sole. Quasi tutte le varietà...
Coltivare la Bocca di leone è un’ottima soluzione per creare un’aiuola o una bordura fiorita in giardino. È una pianta erbacea molto comune della famiglia delle Scrophulariacee, che porta due nomi bizzarri. Il nome scientifico (Antirrhinum majus) allude alla sua forma simile a un naso, mentre il nome comune è dovuto alla sua reazione quando si preme la base del fiore: la corolla si spalanca, proprio come la bocca del re della foresta quando attacca una preda.
È diffusa su tutte le scogliere delle zone mediterranee; alcune specie sono annuali, altre possono diventare perenni nelle circostanze adeguate. Cresce in piccoli cespugli alti tra i 50 e gli 80 cm, ma in alcuni casi può arrivare anche a 120 cm. Le foglie affusolate verde scuro sullo stelo portano ad un grappolo di corolle profumate che fioriscono a giugno e donano la loro bellezza fino alla fine dell’autunno.
I colori dei fiori possono variare, a seconda delle specie: dal bianco a varie sfumature di rosso, in altri casi possono alternarsi invece sfumature di giallo fino all’arancio.
Coltivare la Fresia è molto facile. È una pianta bulbosa della famiglia delle Iridacee ed è originaria del Sudafrica, ma è ormai diffusa in tutto il Mediterraneo. L’essenza che deriva dal suo polline è un ingrediente pregiato di molti cosmetici e profumi. È uno dei fiori recisi più comunemente venduti e compare spesso nei bouquet delle spose, nei quali viene aggiunta come segno di buon auspicio.
Un fusto alto 6 cm regge un grappolo di grandi corolle con petali vivacemente colorati di diverse sfumature di colori, tra i quali i più comuni sono il bianco, il giallo e il color crema, che fioriscono tra fine marzo e inizio aprile, per poi durare tutta la primavera.
COLTIVARE LA FRESIA: MEGLIO IN VASO PER PROTEGGERLA IN INVERNO
Tipica dei climi caldi, la Fresia può mantenere la propria freschezza fino ad una temperatura di 25°C. Dev’essere coltivata in un ambiente caldo e soleggiato ed è consigliabile la coltivazione in vaso sul terrazzo, poiché in inverno dovremo sostarla in casa per proteggerla dal rigore dell’inverno.
Richiede un terreno morbido e ben drenato e dev’essere rinvasata almeno una volta ogni due o tre anni. In quella circostanza, è possibile prelevare i bulbi cresciuti nel frattempo alla base della pianta, che è possibile seminare a loro volta.
La Fresia va irrigata spesso, perché ama dei terreni ben umidi, specie nel periodo della fioritura. Le annaffiature vanno diradate in autunno e sospese in inverno, periodo in cui, nel caso si mantenga la pianta all’aperto, è sufficiente affidarsi all’irrigazione naturale data dalle piogge.
La Fresia non necessita di potature frequenti: è sufficiente controllare qualora vi fossero foglie secche o parti dello stelo danneggiate ed eliminarle. Trova invece...
Avere un terrazzo fiorito in inverno non è difficile: è sufficiente scegliere le piante che fioriscono nei mesi più freddi. Inoltre per donare un po’ di colore ai balconi possiamo anche ricorrere a piante che nei mesi più freddi maturano delle bacche o cambiano il colore delle loro foglie.
TERRAZZO FIORITO IN INVERNO: VIVA LE PIANTE STAGIONALI
Le varietà di piante stagionali, resistenti al gelo e alla neve, sono molte e i Ciclaminihanno un ruolo primario. Sono disponibili in moltissimi colori e dimensioni e sono adatti per creare fiorite variopinte. Richiede pochissime cure ed è meglio bagnarlo dal sottovaso, per non danneggiare le foglie.
Coltivare il Corbezzolo è facile e possiamo farlo sia in giardino sia in vaso. Il Corbezzolo è un arbusto sempreverde della famiglia delle Ericacee. È un frutto con una storia gloriosa pur essendo raro da trovare sui banconi dei supermercati, in quanto l’agricoltura intensiva sfavorisce la coltivazione di questa specie.
Fino a qualche decennio fa, il Corbezzolo era un albero molto popolare, usato per l’abbellimento di giardini e per sfruttarne i frutti dolci ed aciduli: in autunno sbocciano i fiori bianchi da cui le api suggono il nettare per trarne un dolce miele, e tra novembre e dicembre vengono raccolti i frutti rossi, tondi e granulosi per essere mangiati o cotti con lo zucchero per farne marmellate.
A causa della prossimità del periodo di fioritura rispetto a quello di fruttificazione, capita di vedere sui rami del Corbezzolo sia i fiori bianchi che i frutti rossi tra le foglie verdi delle fronde. Per questo, nel Risorgimento venne considerato simbolo del Tricolore italiano.
COLTIVARE IL CORBEZZOLO: SIA IN VASO SIA IN GIARDINO
Coltivare il Mirto è facile: si tratta di un arbusto sempreverde, della famiglia delle Mytacee, ed è una delle piante più comuni della macchia mediterranea fin dai tempi più remoti. Possiamo trovare tradizioni legate al Mirto sia nelle tradizioni tedesche ed ebraiche, nelle quali veniva offerto per buon auspicio agli sposi novelli, che nell’antica Grecia, nella quale era offerto ai defunti. Fin dall’Egitto dei faraoni, veniva usato come ingrediente per medicinali e cosmetici e ancora oggi c’è chi usa l’olio essenziale dei frutti e dalle foglie per curare raffreddori e malattie respiratorie.
COLTIVARE IL MIRTO: CALDO E SOLE SONO NECESSARI
A seconda della varietà, il Mirto cresce nella forma di piccoli cespugli di mezzo metro o in alberi dal tronco grigiastro che possono arrivare ai tre metri e in alcuni casi a vivere diversi secoli. Sopra i rami rossicci crescono le foglie verde scuro, ovali e dalla forma affusolata.
Tra maggio e luglio, generano piccoli fiori dai petali bianchi che in inverno diventano le bacche nere o rosso scuro con la polpa delle quali viene prodotto il famoso liquore sardo.
È possibile coltivarla all’aperto come in un vaso ampio e profondo, purché lo si rinvasi in ogni stagione.