Sono tanti fiori delle donne, anche se solo le Mimose si sono imposte come simbolo della Festa della Donna (Giornata Internazionale delle Donne), quando nel 1946 vennero scelte dall’Unione delle Donne Italiane. Una scelta dovuta al fatto che la Mimosa fiorisce all’inizio marzo e all’epoca cresceva abbondantemente anche in modo spontaneo, quindi poco costosa. E poi è facile mettere un rametto nell’asola della camicia o della giacca (come si usava nel 1946) e i pompon giallo brillante dei fiori sono molto appariscenti.
Ma ci sono altri fiori adatti per la Festa della Donna: ecco quelli che abbiamo selezionato per voi!
I fiori delle donne: qualche soluzione alternativa
Partiamo dall’Azalea, simbolo di amore materno e di fertilità: possiamo scegliere una specie non rustica, che si adatta bene anche come pianta da interni e si trovano in fiore quasi tutto l’anno.
Intramontabili le Orchidee, immagine di una femminilità sensuale: per esempio una Phalaenopsis con i fiori a forma di farfalla.
Un'altra alternativo è il Giglio, simbolo di orgoglio, che cresce bene in un ambiente protetto e a temperatura costante come quella di un appartamento.
Coltivare la Asparagina (Asparagus) è utile per donare un po’ di verde ai nostri terrazzi, poiché è una pianta sempreverde e molto resistente. Facilmente riconoscibile per le nuvole di rametti verde chiaro, la Asparagina, parente minore della verdura dal sapore delicato, produce delle brevi fioriture in primavera, con piccolissimi fiorellini dai colori tenui e profumati.
Le piccolissime foglie di colore verde chiaro in realtà sono rami appiattiti, chiamati cladodi. Le vere foglie sono le piccole squame o spine che troviamo sul fusto principale, dette fillodi. Inoltre tutti gli Asparagus sono specie dioiche, cioè portano fiori maschili e femminili su piante diverse.
La Asparagina è reperibile in più di 300 specie: le più diffuse sono l’Asparagus sprengeri con piccoli fiori rosa chiaro, l’Asparagus densiflorus che forma “cuscini” di foglie molto decorativi e l’Asparagus plumosus,
COLTIVARE LA ASPARAGINA: ATTENZIONE ALL'IRRIGAZIONE
L’ambiente ideale per coltivare la Asparagina è un angolo luminoso ma riparato dalla luce diretta del sole, con una temperatura moderata dai 15 ai 7°C, ben arieggiato in primavera e in estate. Cresce bene anche in ombra, ma la produzione di fiori risulterà molto limitata.
Liberarsi delle lumache in modo naturale e con prodotti consentiti in agricoltura biologica è facile. Limacce, lumache e chiocciole sono gasteropodi dal corpo allungato che misurano da 1 a 15 cm di lunghezza. Non hanno nemici naturali, se non alcuni volatili, i ricci o animali da cortile, ma oggigiorno pochi allevano ancora galline e oche.
LIBERARSI DELLE LUMACHE IN MODO NATURALE: PERCHE' SONO UN PROBLEMA
Sono un problema soprattutto nell’orto perché sono molto voraci. Se sono numerose posso distruggere in poco tempo un intero raccolto. Ma anche in giardino non disdegnano Hosta, Tagete e altre belle piante ornamentali.
Grazie all’umidità ambientale e all’acqua, le lumache riescono a produrre il velo di muco che consente loro di muoversi. In assenza di acqua e umidità non possono muoversi e si rintanano nel suolo in attesa del ritorno della pioggia.
Appaiono quindi nelle stagioni umide e piovose ed escono dopo il tramonto per nutrirsi delle giovani piantine e delle parti verdi dei vegetali.
Coltivare la Hosta è facile e si presta a molteplici utilizzi: sia per decorare una bordura, sia come riempitivo di un’aiuola oppure in vaso sul terrazzo di casa.
Riconoscibile per le sue grandi foglie verdi, apprezzate per la loro eleganza semplice, la Hosta è diventate negli ultimi anni di moda nei nostri giardini. Originaria della Cina e del Giappone, lontana parente dell’Agave, giunta in Europa dall’Ottocento, solo in tempi recenti la Hosta sono impiegate nei nostri giardini per decorare aiuole e bordure. I loro fiori compaiono tra le foglie su lunghi steli dall’inizio dell’estate fino all’autunno: piccole campanule con colori, a seconda della specie, che possono variare dal bianco, al viola chiaro, al blu.
Se cercate una pianta rampicante con fioriture rigogliose e vi piace l'azzurro vi suggeriamo di coltivare il Plumbago, detto anche piombaggine o gelsomino azzurro.
Il Plumbago è una pianta rampicante apprezzata per la sua estetica delicata ma appariscente, caratterizzata dalla cascata di fiorellini azzurro chiaro che può donarci per buona parte della primavera e dell’estate, da aprile fino a all'autunno.
Sono tanti i motivi per coltivare un orto in modo biologico: il desiderio di ottenere frutti e ortaggi genuini, offrire un contributo personale alla tutela dell’ambiente, creare un ambiente sicuro per i bambini e gli animali domestici, oppure adottare tecniche colturali che tutelano le forme di vita utili, come api, farfalle e uccellini.
Non bisogna essere degli esperti: si tratta di apprende metodi semplici e facili da attuare in qualsiasi giardino o terrazzo.
La coltivazione biologica è diversa dalla coltivazione naturale. La seconda non prevede alcun intervento con concimi e antiparassitari, lasciando alla natura il compito di autoregolarsi. Invece nella coltivazione biologica si utilizzano prodotti idonei per la prevenzione, la cura e il nutrimento ma soltanto di origine naturale, affiancate a buone pratiche agronomiche.
COLTIVARE UN ORTO IN MODO BIOLOGICO: SI INIZIA DALLA PREVENZIONE
Per coltivare un orto in modo biologico non dobbiamo dimenticare che questa pratica si basa sull’idea di partenza che le piante in buona salute siano meno soggette agli attacchi dei parassiti e delle malattie fungine. Si tratta quindi un approccio culturale innovativo che basa tutto sulla prevenzione. Per esempio il primo consiglio è di scegliere ortaggi adatti al clima e all’ambiente del nostro giardino o terrazzo, in modo da ottenere piante più robuste e meno soggette a stress.
Prevenire i problemi delle piante è quindi la strada migliore per difenderle senza usare prodotti chimici. Un cardine questo approccio preventivo prevede l’uso di corroboranti e potenziatori delle difese naturali delle piante. Quindi prodotti da utilizzare preventivamente e non alla comparsa degli insetti o dei funghi.
Il principale vantaggio dei preparati bio è la possibilità di usarli in qualsiasi momento dello sviluppo...
La passione di coltivare gli Impatiens è molto diffusa per la loro grande varietà di fiori delicati, che possono variare dal rosa al bianco, dal rosso al giallo fino al viola ed abbellire le nostre aiuole con un’esplosione di colori che parte da maggio e arriva fino all’inizio dell’autunno.
Nei luoghi di origine (Asia e Africa) è una pianta perenne, ma poiché non tollera il freddo inferiore ai 5/10°C in Italia viene coltivato nei giardini come pianta annuale. Quindi in inverno viene lasciata deperire per poi sostituirla l’anno successivo. Fanno eccezione le zone più calde costiere della Sicilia, dove si riescono a coltivare come perenni in giardino, avendo cura di proteggerle con uno strato di pacciamatura in inverno. Se volete usarla come pianta perenne potete coltivarla in un vaso, avendo cura di spostarlo all’interno dell’appartamento nei mesi più freddi.
COME COLTIVARE GLI IMPATIENS
Una caratteristica degli Impatiens è che prediligono luoghi ombreggiati e ben riparati dai raggi diretti del sole. Può essere quindi coltivato ai piedi di qualche arbusto oppure alla...
Regaliamo fiori a San Valentino! In tutto il mondo, le coppie, per trasmettere il loro reciproco amore, da sempre si scambiano regali, tra cui spiccano i mazzi di fiori. Che cosa può esserci di più sentito di regalare alla propria amata dei fiori, magari coltivati da sé, come simbolo della promessa di un amore costante e duraturo?
Il fiore per antonomasia per esplicitare il proprio amore è una Rosa di un bel rosso acceso, ma per tradizione possiamo trovare anche altri fiori un po’ meno noti in Italia, come la Camelia o il Tulipano.
FIORI A SAN VALENTINO: ANZITUTTO LE ROSE ROSSE
Le Rose rosse amano crescere in ambienti ventilati e luminosi, ma riparati da un’esposizione troppo diretta al sole che rischierebbe di bruciare i petali e le foglie della pianta. Sono piante gelose di spazio e di attenzioni e vanno potate spesso perché crescano in forma ordinata. Vanno messe a dimora in autunno in un terreno adeguatamente concimato. Vanno innaffiate regolarmente, ogni volta che il terreno è asciutto.
IL TULIPANO, SIMBOLO DI AMORE DAL MEDIO ORIENTE
Con la sua forma semplice ed elegante, il Tulipano è il simbolo di un amore passionale. È un fiore importato in Europa dal Medio Oriente, dove è noto per una storia intensa e amara secondo il Tulipano è nato dal sangue di una giovane sacrificatasi per il suo amore.
Il suo ciclo vegetativo è breve ed effimero, ma i suoi bulbi, una volta che la pianta ha concluso la sua vita appassendo, possono essere disseppelliti, lasciati seccare e ripiantati l’autunno successivo. In questo modo, possono durare...
Coltivare il Melone (Cucumis melo) nel proprio orto non richiede né grosse spese né grosse abilità: tuttavia comporta l’approccio di una pianta che necessita di cure ed esigenze particolari.
Il Melone infatti richiede un ambiente esposto direttamente alla luce del sole e ha bisogno di temperature molto alte per crescere bene: dai 24 ai 30°C. È bene lasciar crescere i primi mesi della vita delle piante in serra, per poi trapiantarle nell’orto in piena estate, nel periodo della fioritura e della fruttificazione.
COLTIVARE IL MELONE: PARTIAMO DALLA SEMINA
La semina del Melone può essere condotta a metà primavera (febbraio-aprile) in un piccolo semenzaio: quando le piantine saranno cresciute potremo metterle a dimora a giugno. Nelle regioni del sud possiamo metterle a dimora già da marzo se le temperature lo consentono, cioè se le minime sono superiori a circa 13°C.
Il terreno adatto per piantare il Melone è poco acido, umido, ricco di sostanze nutritive: si consiglia di arricchirlo in due momenti della crescita con concimi ricchi di fosforo e di potassio, che vanno aggiunti prima della semina e nel momento della crescita avanzata delle prime piantine, poco prima della fioritura.
PERCHE' E' IMPORTANTE DOSARE LE IRRIGAZIONI
Durante la loro crescita, i Meloni richiedono molta acqua per rendere i loro frutti grandi e polposi.
L’acqua va distribuita con frequenza graduale: poca nel momento della messa a dimora delle piantine, sempre di più nel corso della crescita e della fioritura, quasi quotidianamente al momento della comparsa dei frutti, un po’ di meno poco prima della raccolta, per far sì che i frutti diventino più dolci.
La pianta del Melone va potata durante la crescita dei rami...