Usare i pacciamanti in giardino è un trucco che costa poco e porta molti vantaggi. Con il termine “pacciamatura” si intende la copertura del terreno attorno alle piantine con uno strato di materiale naturale o sintetico. Il primo vantaggio è la protezione del terreno sottostante da eccessi di freddo o di calore. Non solo: mantiene costante l’umidità del terreno e impedisce che la luce filtri alla base impedendo la crescita di infestanti.
Se la pacciamatura viene eseguita con materiali organici, come la corteccia, il materiale di copertura, una volta degradati si trasformano in fertile humus, che contribuirà ad arricchire il terreno delle piantine.
USARE I PACCIAMANTI: QUANDO SI USANO E QUANDO E' MEGLIO EVITARE
A seconda del tipo di pianta che si vuole coltivare, il periodo in cui pacciamare può essere diverso. Possiamo usare la pacciamatura in primavera, per esempio per le Fragole, per evitare la crescita di infestanti. Ma anche all’inizio dell’estate, per garantire l’umidità alle piante più sensibili alla siccità. Normalmente si utilizza però dalla fine dell’autunno per proteggere le radici delle piante più sensibili al gelo.
Altre piante che amano la pacciamatura sono le Angurie, le Melanzane, le Zucchine e tutte quelle piante i cui frutti toccano terra e possono essere compromessi dall’umidità del terreno.
Ortaggi invece non indicati per la pacciamatura sono le Patate, i Finocchi e le piante come Aglio e Cipolla, che richiedono invece rincalzi frequenti. Infatti il loro terreno deve essere sarchiato costantemente per compensare il vantaggio che una pacciamatura potrebbe offrire contro le infestanti.
Per coltivare il Narciso dobbiamo piantarlo in autunno: si tratta infatti di una pianta bulbosa, cioè nasce da un bulbo. Originario del Mediterraneo, fin dal tempo degli antichi Egizi e degli antichi Greci il Narciso (Narcissus) viene apprezzato per la sua bellezza. Storicamente è una delle prime piante usate per decorare ambienti, oppure come fiore reciso come dono e segno di apprezzamento.
Esistono molte specie di Narciso, che hanno più di 30.000 varianti: quindi la scelta è molto ampia e personalizzabile ai nostri gusti. Le varietà si differenziano per le dimensioni della pianta, che può variare dai 10 ai 30 cm di altezza, oppure per la forma e il colore dei fiori, che possono variare dal bianco al rosa, dal giallo all’arancio.
La variante più nota è il Narcissus tazetta, con i tre grandi petali bianchi che circondano una seconda corona giallo scuro attorno agli stami. Altre due specie note sono il Narcissus jonquilla (detto anche Narciso giunchiglia) con sei petali spesso gialli, e il Narcissus poeticus, con una banda rossa a fare da contorno della paracorolla gialla.
COLTIVARE IL NARCISO IN GIARDINO E IN VASO
Il Narciso è una pianta rustica che può adattarsi a una grande varietà di ambienti. Pur prediligendo ambienti soleggiati, che ne aiutano la fioritura, possono essere coltivati anche in mezz’ombra.
Pur resistendo a una grande gamma di temperature, dal caldo più secco al freddo più rigido, il Narciso cresce al meglio in giardino con un clima temperato, dai 15°C ai 18°C. Possiamo coltivarlo in vaso, spostandolo in casa durante i mesi più freddi.
Coltivare un orto nei mesi freddi è possibile. Naturalmente con qualche piccolo accorgimento nella scelta degli ortaggi e nelle protezioni da attuare.
Anche in autunno e in inverno ci sono piante che continuano a donare i loro tesori e fortunatamente, è possibile coltivare anche piante che fruttificano nei mesi freddi, in modo tale da avere soddisfazione dal nostro orto tutto l’anno. Altre piante si piantano in autunno affinché possano affrontare il loro sviluppo vegetativo all’inizio della prossima primavera.
Coltivare il Ribes significa avere a che fare con un piccolo arbusto rustico che, come spesso accade con i frutti di bosco, cresce spontaneamente in aree montane e prospera in ambienti simili. Le bacche lucide del Ribes sono uno dei tesori che il bosco può riservarci, che conosciamo insieme al Lampone, alle More, ai Mirtillie al Sambuco. Da secoli usiamo le sue bacche per sciroppi e marmellate.
I frutti più noti del Ribes sono le perle rosse, vivaci e lucide del Ribes Alpinum; in realtà, altre specie di Ribes generano bacche di colori diversi: il nero intenso delle bacche del Ribes Nigrum, il crema del Ribes Bianco (Ribes rubrum White Grape). Esiste anche una varietà, detta anche Uva Spina (Ribes uva-crispa), le cui bacche diafane assomigliano a piccoli acini di uva bianca.
Tutte le varietà di Ribes generano grappoli di fiorellini di colori tenui in primavera, che offrono i loro frutti da giugno a settembre.
È iniziato l’autunno ed è ora di piantare i bulbi che fioriranno nel periodo invernale. Settembre è il momento di predisporre la messa a dimora delle diverse specie di bulbi, tuberi e rizomi a fioritura invernale o in precoce primavera. In funzione della loro dimensione, potranno essere convenientemente collocati in un’aiuola in pieno campo oppure in un vaso.
Allium, Anemoni, Arum, Calochortus, Chionodoxa, Crocus, Ciclamini, Dichelostemma, Eranthis, Eremurus, Fresia, Fritillaria, Galanthus, Gladioli, Giacinti, Iris, Lilium, Oxalis, Ranuncoli, Scilla sono solo alcune delle specie a disposizione. Consultando i cataloghi dei fornitori è possibile allestire bellissime aiuole o vasi da balcone combinando colori e forme diverse.
Eliminare le Cimici dal giardino è importante poiché sono insetti fitofagi, ossia che si nutrono delle nostre piante e della loro linfa in particolare, rovinando sia le ornamentali sia quelle da orto. Si nutre attraverso l’apparato boccale, succhiando la linfa e i liquidi interni della pianta o del frutto oppure attraverso l’asportazione di porzioni della pianta stessa. Inoltre è un insetto polifago, cioè si nutre ai danni di un numero indefinito di specie vegetali, e non di una sola tipologia di piante.
Infine le Cimici sono molto prolifiche e, deponendo fino a 400 uova per adulto, possono nel breve creare una vera e propria infestazione.
I danni alle colture sono provocati sia dalle neanidi che dagli adulti. Sul Pomodoro, in particolare, le punture di nutrizione causano delle tipiche punteggiature clorotiche, di estensione variabile. Altro danno diretto provocato dalle Cimici sui Pomodori, e in generale sui frutti, è il conferimento di un sapore sgradevole. Un gusto amaro e acido allo stesso tempo, che rende la bacca di Pomodoro non più commestibile. Ciò avviene in seguito alla puntura, attraverso la secrezione di un liquido ripugnante.
ELIMINARE LE CIMICI: IMPARIAMO A CONOSCERLE
In effetti in Italia tendiamo ad attribuire il nome “Cimice” a molti animali differenti: le Cimici dei letti, le Cimici dell’Olmo, le Cimici verdi e le Cimici asiatiche sono in realtà insetti molto diversi.
Le Cimici fitofaghe e polifaghe maggiormente diffuse sono la Cimice verde (la Palomena prasina e la Nezaraviridula) e la Cimice asiatica (Halyomorphahalys).
Scegliere correttamente le piante rampicanti per il terrazzo è importante per avere la garanzia di una perfetta copertura dei supporti. In un ambiente aperto bisogna tener conto delle sfide che le piante esposte all’esterno dovranno affrontare: come per esempio l’esposizione solare o l’impatto con le temperature rigide e i venti gelidi e intensi. Conoscere quali piante rampicanti si possono coltivare nel nostro clima è importante per garantire per tutto l’anno colore e bellezza ai nostri terrazzi.
RAMPICANTI PER IL TERRAZZO: LA VITE CANADESE
Il Parthenocissus Tricuspidata, detta Vite Canadese, è una di quelle rampicanti resistenti al freddo che offre la sua bellezza in modi diversi per varie parti dell’anno: in primavera, sbocciano i suoi fiorellini gialli; in estate, le bacche blu scuro spuntano tra il verde smeraldo delle foglie, in autunno, le foglie caduche cambiano colore, diventando di un rosso acceso. Pur avendo fronde decidue, la vite canadese può resistere anche a temperature fino a -20°C e a periodi di siccità intensa, non avendo bisogno di molta acqua per crescere.
Coltivare le Patate in Italia è una tradizione ormai da 300 anni. Originaria delle Americhe e scoperta dagli europei a metà Cinquecento, ma usata come ingrediente e come alimento solo nell’Ottocento, la Patata è diventata in tutto l’Occidente il cibo dei poveri e uno degli ingredienti più diffusi specialmente nella cucina mitteleuropea. Sia per il suo alto valore nutritivo, sia per la facilità di adattamento che rende possibile coltivarla quasi ovunque. Coltivare le Patate, però, non è un’operazione semplice e ci sono diversi piccoli accorgimenti di cui è bene tener presente per riuscire ad ottenere un buon raccolto.
COLTIVARE LE PATATE: QUANDO SI SEMINANO
Nonostante le buone qualità di adattamento, la patata cresce bene in luoghi non troppo soleggiati, esposti ad una temperatura tra i 12°C e i 18°C. Gli ambienti migliori per coltivare le patate sono per questo motivo quelli montani, dove non fa mai troppo caldo e c’è una buona frequenza di piogge per tenere il terreno umido.
Anche la messa a dimora delle patate è favorita dalla temperatura tiepida, oltre i 10°C, dei primi giorni di primavera. Nelle regioni italiane più calde, è possibile anche seminare i tuberi tra settembre e ottobre, per una germinazione invernale e per avere le Patate novelle per Natale. I tuberi che vengono interrati devono avere almeno una gemma cresciuta sulla loro buccia e vanno interrate in buche di 10 cm di profondità, in file distanti 60 cm l’una dall’altra, e ogni tubero deve distare dall’altro circa 30 cm.
Usare i correttori di carenza è importante per riequilibrare un suolo con una sbilanciata presenza degli elementi nutritivi necessari. Le carenze di Ferro o di Calcio si manifestano nelle piante con clorosi, deformazioni fogliari, sbiadimento del colore delle foglie oppure con necrosi e annerimento delle foglie.
L’utilizzo dei correttori di carenza ci permette di quindi di integrare nel suolo gli elementi nutritivi assenti ma necessari.
COME USARE I CORRETTORI DI CARENZA DI CALCIO
Il marciume apicale del Pomodoro, la maculatura del Peperone, il seccume delle foglie del Melone e altri problemi di sviluppo possono essere ricondotti a una carenza di Calcio. In questo caso possiamo utilizzare un correttore liquidoa base di Calcio chelato, cioè in una forma altamente disponibile per le piante.
Il Calcio chelato previene e riduce le alterazioni dello sviluppo, della fioritura o della fruttificazione. Inoltre migliora il vigore generale della pianta e la durezza degli steli e influenza...