Possiamo coltivare i Ravanelli sia per il suo frutto dal sapore dolce con una punta di piccante, ottimo nelle insalate, ma anche per i suoi fiorellini rosa, violetti o gialli che sbocciano tra maggio e settembre. È anche apprezzato per la sua crescita rapida e la relativa semplicità della sua coltivazione.
Oltre alla variante più diffusa della pianta, le cui radici generano i caratteristici ortaggi tondi e rosa, esistono tipi di Ravanello neri, gialli e verdi, meno noti ma altrettanto appetitosi. Un parente prossimo del Ravanello è la radice di Daikon, ingrediente tipico della cucina giapponese amato per le sue proprietà digestive.
COLTIVARE I RAVANELLI: L'IRRIGAZIONE INFLUISCE SUL SAPORE
Il Ravanello è una pianta che fiorisce d’estate, amante dei luoghi soleggiati ma freschi e ben ventilati. Ama gli ambienti montani, dove può crescere fino a 1.000 metri, mentre può soffrire un ambiente marino caldo e siccitoso.
Il Ravanello si può seminare in ogni momento dall’inizio della primavera a tarda estate e genera fiori e ortaggi dopo massimo 40 giorni.
Se partiamo dai semi, possiamo aiutare lo sviluppo delle piantine con un fertilizzante liquido bio specifico per l’orto. Quando le piante avranno iniziato la loro vita, il terreno va concimato con moderazione: un eccesso di Azoto può rinforzare la pianta ma limitare la crescita delle radici.
Il terreno va innaffiato frequentemente, almeno una volta a settimana. La quantità d’acqua che viene offerta ai Ravanelli può condizionarne il sapore: troppa acqua può generare ortaggi più piccoli e più dolci, mentre la sua mancanza può generarne frutti più piccanti.
Il Ravanello è una pianta abbastanza resistente a diversi tipi di parassiti e con un ciclo di vita troppo breve perché funghi, come la Peronospora, possano intaccarla pesantemente. Può essere interessata ad attacchi di insetti come Afidi, Grillotalpa e Coleotteri che si nutrono delle loro foglie, indebolendole.