Se vi piacciono le sfumature del blu, dovete coltivare la Scilla! Sulle coste del Mediterraneo possiamo facilmente trovare, anche tra gli scogli, dei ciuffi di lunghe foglie, verdi e lisce, con fiori di un azzurro-blu molto inteso. Si tratta della Scilla, che richiama nel suo nome il mostro mitologico che insieme a Cariddi si stagliano minacciosi sulla costa calabra in attesa delle triremi in transito nello Stretto di Messina.
Ci sono più di 80 specie di Scilla e viene usato questo nome anche per indicare altri tipi di piante, benché simili: come la Urginea maritima, detta Scilla marittima o Cipolla marina per la sua natura bulbosa e per la somiglianza dei suoi fiori con quelli dell’ortaggio.
La più diffusa in Italia è la Scilla bifolia, che fiorisce in inverno fino all’inizio della primavera e può essere coltivata in vaso, poiché non supera i 10 cm di altezza. Molte belli i fiori lilla della Scilla litardierei riuniti a grappolo e più adatta per la coltivazione in giardino poiché raggiunge i 30 cm di altezza. Bella anche la Scilla peruviana: resiste alle basse temperature e fiorisce in primavera con piccole infiorescenze blu o viola che formano una cupola.
COLTIVARE LA SCILLA: TANTE SPECIE TRA CUI SCEGLIERE
La Scilla è una pianta bulbosa ornamentale e può essere coltivata in vaso o in giardino, per esempio ai piedi di un albero più alto. Fiorisce abbondantemente solitamente in primavera, ma alcune specie sono invernali.
È una pianta che non richiede cure particolari ed è molto resistente. Per la coltivazione in giardino verificate le prestazioni della specie di Scilla che state acquistando: alcune tollerano le temperature vicino allo zero, altre soffrono già a 10°C.
Il bulbi si piantano in autunno e vi consigliamo di metterli molto ravvicinati per creare un vero e proprio cespuglio dal quale spunteranno i fiori.
Meglio scegliere una posizione al sole, anche cresce bene anche in mezz’ombra. Non tenetela in casa.
Per la coltivazione in vaso possiamo utilizzare un terriccio specifico per piante da fiore, avendo cura di posizionare uno strato di biglie di argilla espansa sul fondo del contenitore per migliorare il drenaggio dell’acqua. La Scilla non sopporta i ristagni. Si rinvasa in primavera ogni 2 anni o quando la pianta lo richiede: cioè quando escono le radici dei buchi sul fondo del vaso.
Prevediamo un ciclo di concimazione per stimolare la fioritura. Possiamo utilizzare un fertilizzante liquido per piante da fiore da aggiungere all’acqua per l’irrigazione ogni 10 giorni durante il periodo vegetativo, oppure possiamo optare per un concime granulare per piante da fioreda distribuire sul terreno ai piedi della pianta ogni 3/6 mesi a seconda del tipo di prodotto scelto (leggere le istruzioni). Se vogliamo usare un prodotto biologico, in giardino possiamo utilizzare uno stallatico pellettato.
Sia in giardino sia in vaso, non esagerare con le irrigazioni: ricordatevi che è una pianta che cresce spontaneamente anche in zone aride e marine. Facciamo semplicemente in modo che il terriccio sia sempre umido. I ristagni d’acqua nel sottovaso vanno evitati: svuotate il sottovaso dopo l’irrigazione.
Il bulbo della Scilla ha proprietà medicinali e viene usato per farmaci per cardiopatici, ma è velenoso. Per gli antichi Greci era un problema di salute pubblica, poiché molti mangiavano i bulbi della Scilla ingannati dalla forma simile alla Cipolla, ma già la usavano come topicida.
RECUPERIAMO I BULBI
Dopo la fioritura, le foglie cominciano a seccare, favorendo il disseccamento della pianta e la sua morte. Il bulbo è velenoso ma purtroppo non per le spore fungine: poiché può bastare una pioggia copiosa per rischiare dei marciumi radicali è consigliabile raccogliere i bulbi alla fine dell’estate. Vanno conservati in un ambiente fresco e riparato dal sole, per poi essere nuovamente piantati in autunno.