Scegliere correttamente le piante rampicanti per il terrazzo è importante per avere la garanzia di una perfetta copertura dei supporti. In un ambiente aperto bisogna tener conto delle sfide che le piante esposte all’esterno dovranno affrontare: come per esempio l’esposizione solare o l’impatto con le temperature rigide e i venti gelidi e intensi. Conoscere quali piante rampicanti si possono coltivare nel nostro clima è importante per garantire per tutto l’anno colore e bellezza ai nostri terrazzi.
RAMPICANTI PER IL TERRAZZO: LA VITE CANADESE
Il Parthenocissus Tricuspidata, detta Vite Canadese, è una di quelle rampicanti resistenti al freddo che offre la sua bellezza in modi diversi per varie parti dell’anno: in primavera, sbocciano i suoi fiorellini gialli; in estate, le bacche blu scuro spuntano tra il verde smeraldo delle foglie, in autunno, le foglie caduche cambiano colore, diventando di un rosso acceso. Pur avendo fronde decidue, la vite canadese può resistere anche a temperature fino a -20°C e a periodi di siccità intensa, non avendo bisogno di molta acqua per crescere.
Coltivare le Patate in Italia è una tradizione ormai da 300 anni. Originaria delle Americhe e scoperta dagli europei a metà Cinquecento, ma usata come ingrediente e come alimento solo nell’Ottocento, la Patata è diventata in tutto l’Occidente il cibo dei poveri e uno degli ingredienti più diffusi specialmente nella cucina mitteleuropea. Sia per il suo alto valore nutritivo, sia per la facilità di adattamento che rende possibile coltivarla quasi ovunque. Coltivare le Patate, però, non è un’operazione semplice e ci sono diversi piccoli accorgimenti di cui è bene tener presente per riuscire ad ottenere un buon raccolto.
COLTIVARE LE PATATE: QUANDO SI SEMINANO
Nonostante le buone qualità di adattamento, la patata cresce bene in luoghi non troppo soleggiati, esposti ad una temperatura tra i 12°C e i 18°C. Gli ambienti migliori per coltivare le patate sono per questo motivo quelli montani, dove non fa mai troppo caldo e c’è una buona frequenza di piogge per tenere il terreno umido.
Anche la messa a dimora delle patate è favorita dalla temperatura tiepida, oltre i 10°C, dei primi giorni di primavera. Nelle regioni italiane più calde, è possibile anche seminare i tuberi tra settembre e ottobre, per una germinazione invernale e per avere le Patate novelle per Natale. I tuberi che vengono interrati devono avere almeno una gemma cresciuta sulla loro buccia e vanno interrate in buche di 10 cm di profondità, in file distanti 60 cm l’una dall’altra, e ogni tubero deve distare dall’altro circa 30 cm.
Usare i correttori di carenza è importante per riequilibrare un suolo con una sbilanciata presenza degli elementi nutritivi necessari. Le carenze di Ferro o di Calcio si manifestano nelle piante con clorosi, deformazioni fogliari, sbiadimento del colore delle foglie oppure con necrosi e annerimento delle foglie.
L’utilizzo dei correttori di carenza ci permette di quindi di integrare nel suolo gli elementi nutritivi assenti ma necessari.
COME USARE I CORRETTORI DI CARENZA DI CALCIO
Il marciume apicale del Pomodoro, la maculatura del Peperone, il seccume delle foglie del Melone e altri problemi di sviluppo possono essere ricondotti a una carenza di Calcio. In questo caso possiamo utilizzare un correttore liquidoa base di Calcio chelato, cioè in una forma altamente disponibile per le piante.
Il Calcio chelato previene e riduce le alterazioni dello sviluppo, della fioritura o della fruttificazione. Inoltre migliora il vigore generale della pianta e la durezza degli steli e influenza...
Molti hanno iniziato a coltivare la Phlox come alternativa alle classiche Ortensie. Ma questa pianta originaria del Nord America, diffusa in molti paesi d’Europa più che in Italia, offre soprattutto le sue nuvole di fiori delicati, di colore rosa fucsia, bianchi, rossi o violetti, presenti sulla pianta da giugno a settembre.
In Italia, la Phlox è diffusa principalmente nelle varietà della Phlox Paniculata, piante perenni solitamente coltivate in aiuole, che possono raggiungere tra i 50-60 cm di altezza. Ma esistono anche varietà nane, come la Phlox subulata e la Phlox sibirica, che crescono tra i 25 e i 30 cm. Le loro fioriture sono talmente copiose che vengono usate per tappezzare completamente l’aiuola con il loro colore.
Apprezzato per il sapore amaro e deciso delle sue foglie, protagoniste di tante ricette italiane, coltivare il Radicchio significa scoprire un vero e proprio tesoro dei campi del Mediterraneo. La regione d’Italia più nota per il suo Radicchio è il Veneto, dove ogni città di questa regione ci dona una varietà diversa: dalle più famose, il Radicchio di Treviso e il Radicchio di Chioggia, al Radicchio di Verona, quello di Castelfranco e quello di Lusia, vicino a Rovigo. Valide eccezioni sono il Radicchio di Gorizia, con la tipica forma di rosa, e il Radicchio canarino di colore verde tendente al giallo e proveniente dalla stessa zona.
Se la livrea più comune del Radicchio è quella delle foglie di un rosso scuro lucido con le coste bianche, alcune varietà hanno grandi foglie verde screziate di macchie bordeaux. Anche la forma può cambiare: le foglie riunite nel cespo possono infatti sia allungate sia tondeggianti.
Infine è bene sapere che il Radicchio è una particolare varietà di Cicoria: sulle bustine di sementi è con questo nome che viene indicata.
Benché vengano molto utilizzati in giardino, possiamo coltivare i Crocus anche in vaso. Il Crocus è una pianta erbacea perenne caratterizzata per i fiori con i petali a forma di coppa di colori appariscenti.
Esistono diverse specie di Crocus, anche molto differenti fra loro, specialmente nei colori. Le sfumature delle diverse specie sono infatti molto particolari e possono variare dal giallo intenso e uniforme del Crocus chrysanthus, il viola tenue che schiarisce fino a diventare bianco al lembo del Crocus Vernus, il bianco candido del Crocus Albiclorus, l’azzurro delicato del Crocus Sieberi, oppure il lilla con striature scure del Crocus Sativus, dai cui pistilli è possibile ottenere il rarissimo e preziosissimo Zafferano.
Ci sono piante velenose per i cani e i gatti e anche tossiche. Infatti tra le molte specie che amiamo coltivare per abbellire i nostri giardini e i nostri terrazzi, la maggioranza sono “amiche” dell’uomo e dei nostri animali, ma alcune nascondono sotto la loro bellezza delle sostanze velenose per noi e per i nostri piccoli amici.
Conoscere le piante da giardino pericolose è quindi una delle prime cautele da adottare per sviluppare il proprio pollice verde mettendo in sicurezza gli animali domestici.
PIANTE VELENOSE E TOSSICHE PER I CANI E I GATTI: ECCO QUALI EVITARE
Siamo soliti usare delle piante velenose nei nostri giardini per molti scopi diversi: per le siepi, possiamo usare piante come il Laurocerasoo il Tasso, pericolose per i nostri animali domestici per le loro foglie e per le loro bacche, o l’Oleandro, una delle piante con un veleno che può essere letale anche per l’uomo, agendo sul fegato e sul sistema respiratorio, paralizzandoli.
Anche una comune Edera, dai rivoli di foglie stellate che troviamo spesso sui muretti dei nostri giardini, può provocare ai nostri piccoli amici, a seconda della quantità di fogliame ingerito, dei disturbi gastrici o delle complicazioni respiratorie.
Tra le aiuole del nostro giardino, possiamo trovare piante notevoli per i loro fiori appariscenti e profumati, come le ...
Poter coltivare i Mirtilli nelle nostre aiuole e nei vasi dei nostri terrazzi significa appropriarci di veri piccoli tesori dei nostri boschi per i loro fiori delicati, di colore tra il bianco e il rosaceo, che sbocciano in primavera per dare alla luce le loro preziose bacche, amate per il loro sapore dolce e per le loro virtù terapeutiche.
Come succede per molte piante tipiche dei sottoboschi, i Mirtilli riescono a crescere al meglio in ambienti freschi, umidi e ombreggiati, soprattutto in regioni in cui l’estate è particolarmente calda. La resistenza del Mirtillo alle temperature dipende dalla specie: alcuni tipi di Mirtillo sono più indicati per i climi caldi, altri per quelli freddi. Tutte le specie però non amano né il vento né sbalzi di temperatura troppo bruschi.
Anche se usiamo il termine Mirtillo per indicare tutta la pianta, è interessante sapere che si chiama Vaccinium myrtillus e il termine Mirtillo si riferisce solo al frutto.
COLTIVARE I MIRTILLI: SEMINA E TRAPIANTO
Coltivare il Mirtillo comporta vari tipi di difficoltà. Una particolare attenzione va riservata alle radici, morbide e superficiali, che possono essere danneggiate da sarchiature troppo vigorose.
Possiamo iniziare la coltivazione dalla semina oppure da piantine già cresciute. La semina va compiuta in un semenzaio a inizio primavera: quando le piantine si irrobustiranno possiamo procedere al trapianto. Le piantine già sviluppate che si trovano nei centri giardinaggio possono essere messe a dimora, in vaso o in giardino, in primavera. Nelle regioni del sud, più calde, possono essere messe a dimora anche in autunno.
È una pianta a crescita lenta e inizia a produrre tanti Mirtilli dopo circa 3-4 anni...
Ci sono tanti buoni motivi per coltivare la Pyracantha. Detta anche Agazzino, è un arbusto sempreverde noto per la sua rusticità. Le dimensioni degli arbusti, che possono arrivare oltre a 2 metri di altezza e le spine che crescono sopra i suoi rami la rendono perfetta per comporre siepi di confine. Ma può anche essere coltivata in vaso come alberello per abbellire un terrazzo.
In primavera, in aprile-maggio, sui rami della Pyracantha sbocciano dei piccoli fiori bianchi profumati che abbelliscono la pianta. Da settembre a febbraio i fiori lasciano il posto a bacche (drupe) dai colori caldi e accesi, tra il rosso e l’arancio, che sono un cibo ghiotto per alcuni uccellini selvatici.