La Portulaca oleracea sativaè una varietà commestibile di Portulaca: una famiglia di piantine molto diffuse come piante ornamentali poiché sono facilissimi da coltivare, come la Portulaca grandiflora.
La Portulaca oleracea sativainvece è una pianta commestibile ed è conosciuta anche come Erba Grassa e Erba Porcellana. Si usano i gambi, le foglie e i boccioli dei fiori, sia cotti sia crudi. Le foglie possono essere consumate crude nelle insalate miste, mentre gambi e foglie sminuzzati sono un ingrediente per salse fredde per carni e pesce, come il Guacamole. Può anche essere cucinata, saltata in padella o nelle minestre, nelle torte salate o negli sformati.
Ha un sapere leggermente salino ed è ricca di Omega 3 e vitamina A e C: scegliamo le foglie e i germogli più giovani e consumiamoli freschi, quando le foglie sono morbide.
Inoltre produce delle infiorescenze di colore giallo vivace dall’estate all’autunno.
Irrigare senza sprecare acqua è possibile ed è ormai anche un dovere morale. Ogni italiano, in media, consuma ogni giorno 241 litri di acqua: grazie anche alle dispersioni idriche dei nostri acquedotti (arrivano fino al 37%) siamo al primo posto in Europa per il consumo pro-capite. Lo sfruttamento intensivo di una risorsa così preziosa come l’acqua associato ai sempre più frequenti periodi di siccità, è fonte di danni per l’agricoltura e per la qualità del nostro stile di vita. Basti pensare alla riduzione del Lago di Bracciano e alla crisi idrica che ha affrontato Roma nel 2017.
È perciò un dovere di tutti impegnarsi a ridurre gli sprechi d’acqua anche in casa: per esempio usando rubinetti frangigetto ed elettrodomestici a basso consumo idrico, ma anche operando le giuste scelte per l’irrigazione del giardino o delle piante sul terrazzo.
IRRIGARE SENZA SPRECARE ACQUA: INIZIAMO DALLA SCELTA DELLE PIANTE
Il primo modo per risparmiare acqua è di scegliere delle piante adatte al clima nel quale abitiamo.
Se abitiamo in un ambiente caldo e secco meglio puntare sulle tante piante tipiche della macchia mediterranea, che l’evoluzione ha modellato per ridurre al minimo la necessità di acqua. Tra gli arbusti resistenti alla siccità possiamo puntare sul Biancospino, il Callistemom, il Corbezzolo, l’Ibisco di Siria, il Ligustro, l’Oleandro, il Pittosforo o la Santolina.
Le piante perenni da fiore che usiamo per le aiuole o le bordure richiedono molta acqua: se viviamo in un clima arido è meglio puntare su piante mediterranee o aromatiche come la Lavanda, l’Origano o il Rosmarino.
Coltivare la Portulaca sul terrazzo è una soluzione per dare un tocco di colore in modo facile. La Portulaca infatti è una pianta umile e molto generosa tra le più tipiche e diffuse nel Mediterraneo. Tanto che nelle zone costiere cresce anche spontanea, vicino a qualche muretto o inerpicata sugli scogli.
Ci sono molti motivi per cui coltivare la Portulaca sul nostro terrazzo: i piccoli fiori colorati, di tinte diverse a seconda della varietà, coloreranno i nostri vasi dalla primavera per tutti i mesi caldi dell’anno; le foglie piccole e carnose, oltre che a donare tutto l’anno la loro bellezza semplice, possono essere raccolte e mangiate in insalata, come si fa nel nostro paese da secoli. È inoltre una pianta facile da coltivare e rustica, che non necessita di grandi cure.
Scegliere piante adatte al caldo estivo è importante perchè l'afa e il progressivo aumento delle temperature mette sempre più a dura prova la vita di diverse piante. Molti fiori che sbocciano in primavera appassiscono colpiti dai raggi del sole e altrettante piante possono soffrire o l’afa o gli stress idrici dovuti alla siccità.
Esistono però alcuni tipi di piante adatte alle temperature più calde, capaci di donare fiori e colore sui nostri terrazzi anche nei mesi estivi. Piante che hanno bisogno per crescere di irrigazioni sporadiche e di cure occasionali, permettendoci di avere un terrazzo decorato anche nei mesi delle vacanze.
PIANTE ADATTE AL CALDO ESTIVO: GRASSE, TROPICALI E MEDITERRANEE
Naturalmente le piante più resistenti al caldo sono quelle che provengono dai paesi tropicali, abituate ad avere a che fare con un sole cocente e con la siccità. Piante come la Gazania africana con le sue margherite multicolori, le pannocchie di piccoli fiori viola, bianchi o blu della Buddleia, le corone dai colori vivaci della Zinnia messicana, le piccole nuvole multicolori della Lantanao i fiori rosa scuro della Pentas(o Stella egiziana).
Sono altrettanto resistenti al caldo e alla siccità anche le nostre piante mediterranee, come la Lavandadall’eleganza semplice e dall’odore intenso, l’...
Seminare le piante da fiore è un modo per circondarsi di fiori risparmiando! Il giardinaggio e l’acquisto di nuove piante sono favoriti dalla bella stagione, la quale ci permette di sfruttare di più gli spazi aperti come balconi e giardini. Spesso per pigrizia acquistiamo nei centri giardinaggio le piantine già fiorite, che devono essere solo trapiantate. Invece è interessante – e molto più economico - provare a seminare nuove varietà di piante ornamentali.
Possiamo davvero sbizzarrirci, scegliendo piante insolite e particolari, a costi modesti e con una soddisfazione maggiore. La semina può avvenire in semenzaio oppure in piena terra, nella sua sede definitiva. Quest’ultimo metodo è più pratico e facile, perché ci permette di saltare le fasi del diradamento, cioè l’eliminazione delle piantine neonate troppo fitte fra loro, il trapianto delle più robuste in vaso e del trapianto a dimora.
Seminare le piante da fiore all'aperto
La semina all’aperto è legata al clima. Si effettua in genere da metà aprile, con temperature miti, con un minimo di 10-12°C, su un suolo umido e tiepido.
Quasi tutte le annuali da fiore si prestano alla semina a dimora, ma alcune specie più delicate. Se il tempo non lo permette, devono essere piantate prima in semenzaio per poter germinare e crescere sane.
I semi possono essere acquistati o raccolti in giardino e successivamente seminati a spaglio. Questa distribuzione casuale del seme produce un insieme naturale, ma per evitare che il risultato sia troppo omogeneo è meglio mescolare i semi a della sabbia. La semina su file permette invece una germinazione omogenea, con piante allineate fra loro, anche se è più adatta per le varietà orticole.
È utile coprire l’area con un telo di tessuto-non-tessuto per proteggere i semi dall’attacco degli uccelli. Una volta nate le piantine va effettuato un diradamento, togliendo quelle troppo vicine per dare spazio alle più robuste.
Fare giardinaggio con i bambini è istruttivo, divertente e appassiona tutti, anche i più piccolini. Un pomeriggio piovoso può diventare una fantastica avventura nel mondo delle piante e dei fiori e grazie al giardinaggio i bambini possono prendere dimestichezza con i cicli naturali, imparando che per ottenere un risultato è importante la dedizione e l’arte di sapere aspettare.
Giardinaggio con i bambini: tutto sotto controllo!
Per aiutare il nostro piccolo giardiniere nelle sue prime sperimentazioni in casa, è utile preparare una bella scatola di cartone, larga e capiente (per esempio 40x40 cm), con il materiale necessario: terriccio, biglie di argilla espansa, piccoli vasetti, bustine di semi e gli attrezzi necessari. Date al piccolo giardiniere anche un piccolo “diario di coltivazione”, nel quale potrà annotare i progressi e i successi, magari arricchendolo con le foto o i suoi disegni delle piantine e dei fiori.
Poter “giocare” liberamente in casa con la terra, l’acqua e con attrezzi “da grandi” di solito preclusi ai più piccoli, fa parte del fascino del gioco: lo scatolone serve per contenere il terriccio e l’acqua durante il gioco, ma non stupitevi e arrabbiatevi se, inevitabilmente, si sporcherà un pochino intorno!
Il miracolo della semina
Il miracolo della semina è il primo gioco da sperimentare! Che un piccolo semino possa diventare una piccola piantina, che domani produrrà fiori, frutti e altri semi, ha in effetti qualcosa di magico.
Benché l’attesa faccia parte dell’attività educativa, vi consigliamo di scegliere dei semi che germogliano in pochissimi giorni, in modo che l’attesa del bambino non debba protrarsi troppo. Per esempio i semi di Fagiolo, Nasturzio o Portulaca...
1. Non esiste una regola fissa: il momento giusto per irrigare le piante è quando il terriccio risulta asciutto al tatto. Dipende dalla grandezza del vaso, dalla sua esposizione al vento e al sole e dal tipo di pianta.
2. Per le piante in grandi vasi è meglio bagnarle in abbondanza a distanza di tempo, piuttosto che poco tutti i giorni. È invece importante innaffiare frequentemente le piante coltivate in vasi piccoli, dove l’evaporazione è molto alta e la terra asciuga in poche ore, specialmente in estate e se esposte al sole, come succede con molte piante fiorite.
3. Ove possibile, innaffiate nel sottovaso: in questo modo il substrato rimarrà fradicio meno a lungo. In qualsiasi caso, attendete 20 minuti dopo aver irrigato ed eliminate l’acqua dai sottovasi: eviterete marciumi radicali e nidi di zanzare.
4. Se utilizzate un annaffiatoio, cercate di irrigare soltanto il terreno e non le foglie o i fiori. Molte piante non lo sopportano. Ci sono annaffiatoi con becco molto lungo appositamente per questo scopo. Le piante che amano l’umidità ambientale, potranno essere trattate con un vaporizzatore.
5. Conviene sempre annaffiare al mattino presto o la sera tardi: quando il clima è fresco e l’acqua evapora più lentamente. Mai bagnare le piante nelle ore centrali del giorno, perchè lo shock termico per le radici sarebbe eccessivo e la forte evaporazione provocherebbe la perdita rapida dell’umidità disponibile.
6. Molte piante mal tollerano il cloro presente nelle rete idrica. La soluzione migliore, economica e ambientalista, sarebbe la raccolta dell’acqua piovana; altrimenti possiamo lasciare decantare l’acqua del rubinetto durante la notte nell’annaffiatoio.
Sono resistenti e molto belle, ma sai scegliere le piante grasse? Una prima buona regola, sia che si tratti di piante importanti e costose o di minuscole piantine, è quella di acquistare solamente esemplari dotati di un cartellino, che riporti il nome della specie e della varietà. Due informazioni fondamentali per coltivare poi la pianta in modo corretto.
Conservate il cartellino di riconoscimento sulla pianta o fate una foto alla pianta con il suo cartellino in buona evidenza, per ricordarvene il nome.
COME SCEGLIERE LE PIANTE GRASSE: LE PICCOLE
Nelle piante di piccola dimensione, controllate che il pochissimo terriccio presente nei piccoli vasi non sia del tutto disidratato. La piantina deve essere ben sviluppata, con un fusto solido e senza segni di seccume o macchie scure.
Se le piantine sono in fiore, non dimenticate che la fioritura avrà vita breve: il trasferimento dalla serra a casa sarà facilmente fatale ai boccioli in formazione. Ricordate che, se ben trattate, rifioriranno l’anno successivo.
Nel caso di Portulache, Sedum e Mesembriantemi, acquistate piante con molti boccioli e trapiantatele al più presto: i vasetti piccoli hanno poco terriccio che si disidrata velocemente, causando sofferenza.
ATTENZIONE AI GRANDI ESEMPLARI
In considerazione del costo considerevole dei grandi esemplari, prima dell’acquisto assicuratevi di avere un ambiente idoneo per le esigenze della pianta.
Se la pianta è un regalo, meglio verificare che il destinatario sia disponibile a impegnarsi quel minimo che occorre per trovare una collocazione adatta, soprattutto quando si tratta di specie piuttosto rare o molto vecchie e quindi pregiate.
In alcuni casi i punti vendita effettuano un servizio di assistenza a domicilio che può garantire un efficace controllo periodico.
Il balcone in estate si può allestire da maggio a inizio luglio, periodo in cui si trova un’ampia scelta di piante nei garden center. Meglio orientarsi su specie che fioriscono da metà a fine estate e che hanno la peculiarità di una fioritura continua, evitando quelle che sbocciano solo a inizio stagione e che perdono presto il loro interesse decorativo, occupando inutilmente spazio nelle fioriere.
La gamma di piante che fioriscono al sole è ampia: oltre ai classici Gerani potete colmare il balcone di Margherite, Lantane, Coreopsis e Verbene.
Petunie e Surfinie, dal portamento morbido, decorano anche vasi a parete e panieri appesi, mentre le Lobelie riempiono le cassette con una cascata di fiorellini blu.
Da provare anche le Salvie da fiore, le Portulache e i Mesembriantemi, imperturbabili nel caldo estivo.
IL BALCONE IN ESTATE: OTTIMIZZARE GLI SPAZI
Un buon consiglio per ottimizzare gli spazi è quello di sfruttate le pareti per far salire rampicanti coltivati in vasi alti e stretti, anche angolari. Potete far salire rampicanti annuali come Eccremocarpus, Ipomea, Pisello odoroso, Nasturzio e una collezione di Edere dal fogliame diverso, verde e variegato.
Il Girasole, simbolo dell’estate, si può coltivare anche in vaso nella varietà nana: si semina a fine aprile, fiorisce in tarda estate e deve stare sempre in pieno sole.
Piante adatte all’ombra sono invece le Begonie, le Impatiens e le Fucsie, da abbinare a piante da foglia come l’Hosta, l’Asparagina...