Coltivare il Cren è davvero facile e possiamo farlo anche in vaso sul terrazzo!
La grande passione per la cucina che ha coinvolto molte famiglie italiane, ha portato dei nostri orti anche radici e ortaggi che non usavamo in passato. Come lo Zenzero, la Curcuma, il Gombo, il Pak Choi o il Cren.
Il Cren (Armoracia rusticana) viene chiamato anche Barbaforte oRafano orientale e non va confuso con il Raphanus sativus detto Remolaccio. È una radice con un particolare gusto piccante e viene utilizzata sia cruda, grattugiata sulle pietanze, sia cotta. Per esempio per realizzare la famosa salsa al rafano.
Pochi sanno che anche le foglie si possono mangiare, come ingrediente di insalate miste. Usiamo però solo quelle più giovani: sono più morbide e facili da masticare.
Si tratta di una pianta rizomatosa che non produce semi. Quindi per coltivarlo dovremo semplicemente interrare un pezzo di radice, come si fa con le patate. Quando raccogliamo la radice, conserviamone una parte per continuare la produzione.
Il Cren è una pianta erbacea che produce un bel ciuffo di foglie molto grandi e seghettate, di un colore verde vivo, dal quale spuntano steli che in estate portano tanti piccoli fiorellini bianchi. Possiamo coltivarla anche in vaso sul terrazzo e avremo una bella pianta con crescita...
Il bello di un orto domestico è che possiamo coltivare ortaggi esotici e insoliti, che difficilmente troveremmo nei supermercati. Realizzare un piccolo orto per il consumo familiare non è difficile e possiamo ottenere buoni risultati anche in vasi sul terrazzo e cassette rettangolari appese al balcone.
Se abbiamo spazio sul terrazzo possiamo utilizzare le vasche in plastica o legno, profonde e larghe 40/50 cm, in lunghezze a piacere. In questo modo la gamma di verdure coltivabili si amplia molto.
1. Il Gombo
Il Gombo, chiamato anche Okra (Abelmoschus esculentus), è una pianta interessante sia per la cucina sia per l’aspetto ornamentale. In estate dona infatti una bella fioritura con grandi infiorescenze simili a quelle della Malva, di cui è parente. Dai fiori nascono i baccelli commestibili, caratterizzati da una forma spigolosa. Vanno raccolti freschi a pochi giorni dalla loro formazione, altrimenti cambiano sapore. Nei baccelli troviamo tanti semi che possiamo coltivare il prossimo anno.
2. La Barba di Frate
LaBarba di Frate (Salsola soda) appartiene alla categoria degli ortaggi dimenticati. Noti anche con il nome di agretti o barrilla in Spagna, si consumano i fiori e fusti delle piante giovani.
3. Il Pak-Choi
Il Pak-Choi o Cavolo cinese (Brassica rapa Chinensis) è una cultivar di Rapa molto diffusa in estremo oriente. La pianta...
Se vogliamo provare un ortaggio differente e davvero originale, possiamo provare a coltivare la Okra Gombo.
La Okra (Abelmoschus esculentus) è un ortaggio tropicale molto diffuso in sud America, ma lo troviamo anche nelle ricette della cucina indiana, dell’est europeo e dell’Asia minore. È una pianta di origine africana e viene chiamata anche Gombo, per assonanza con il suo nome nelle lingue locali. Oggi viene coltivata anche in Europa e in particolare in Italia.
L’Okra è come il maiale: non si butta via niente: il frutto può essere utilizzato in cucina, con i fusti si ottiene una fibra tessile (la fibra di gombo) mentre i fiori sono davvero spettacolari. La Okra è un parente della Malva e dell’Ibisco, quindi anche i suoi fiori sono molto scenografici: con petali color giallo brillante con centro sui toni del rosso.
I suoi frutti sono simili ai peperoncini verdi e in cucina vengono utilizzati sia crudi all’interno di insalate in miste, ma soprattutto in padella o al vapore insieme ad altre verdure. In molto paesi è un ingrediente tipico del cous cous e viene anche conservato sottaceto. Ha un sapore simile agli asparagi e ai carciofi ed è molto ricco di vitamine (C, K e del gruppo B) e proprietà nutritive.