Anche il terrazzo in primavera si risveglia e può tornare a fiorire. E' inoltre un'ottima occasione per cambiare qualche pianta e sperimentare nuove coltivazioni; fra l'altro molte delle piantine fiorite, tipiche della stagione primaverile, sono in genere economiche e durevoli. Primule, Pratoline, Ellebori e bulbose precoci come Muscari e Anemone blanda dai fiori azzurri, sono una grande risorsa per vasi e cassette.
IDEE PER IL TERRAZZO IN PRIMAVERA: SPERIMENTIAMO ANCHE GLI ABBINAMENTI
Il Narciso è ideale solo ma anche in compagnia di Giacinti, dal profumo intenso. Impagabile è la bellezza dei Tulipani, in mille forme e colori differenti.
Per la coltivazione in vaso sono da preferire le varietà nane, entro i 30 cm d’altezza. Le Viole del pensiero sono una certezza in contenitore, anche abbinate a bulbose, e se spostate all’ombra a fine aprile, irrigate e nutrite con regolarità, rimarranno belle e in fiore fino a giugno. In questo periodo in vasi ampi e profondi fioriscono anche Cotogno giapponese, Forsizia, Camelia, seguiti da Azalee, Lillà, Meli da fiore, Kerria e Gelsomino.
Allegre macchie di colore si ottengono con piante annuali da fiore come Verbena, Violacciocca, Calendula e Bocca di leone anche nello stesso vaso.
Degne di nota sono le Campanule, utili per coprire il terriccio al piede di piccoli alberi o arbusti in vaso. Oltre che viola, questi bellissimi fiori sono disponibili anche nelle tonalità del blu, del rosa, del porpora e del bianco; chiedono solo un terriccio...
Il terreno del giardino garantisce la vita e la salute delle piante, che attraverso le radici assorbono acqua e nutrimento. È compito nostro tutelarne la fertilità e scegliere substrati ricchi e leggeri per il rinvaso delle piante e durante la messa a dimora in giardino.
TERRENO DEL MIO GIARDINO: UN PICCOLO TEST
Per capire la natura del suolo, vi invitiamo a fare un semplice esperimento: prendete un pugno di terra e lavoratelo un poco tra le dita.
Il terreno migliore sarà sodo ma non compatto e con un buon odore di bosco e di foglie. Se ha odore di muffa o di polvere, significa che il terreno è andato a male o è vecchio e non si deve utilizzare.
Se invece il terriccio si sbriciolasse subito nella mano, significa che è molto friabile e torboso: è povero e si disidrata rapidamente. Possiamo intervenire aggiungendo sostanze organiche come stallatico o terriccio da compostaggio, per renderlo più sodo e in grado di conservare i fattori nutritivi.
Quando, infine, la consistenza è densa e collosa, si tratta di terra argillosa, pesante e compatta. Va migliorata incorporando sostanza organica e materiali inerti, come sabbia o biglie di argilla espansa, per favorirne la porosità. Possiamo trovare in commercio alcuni terricci già addizionati con palline di polistirolo, per renderli molto leggeri e drenanti. Un altro trucco per rendere il terreno leggero è quello di miscelare al substrato della sabbia, in modo tale che sia circa un terzo di tutto il terriccio: sarà perfetto per le piante sensibili al ristagno idrico.
RISPETTATE LE ESIGENZE DELLE PIANTE
Quando parliamo di qualità del terriccio, dobbiamo anche tenere conto che alcune piante hanno esigenze particolari, che non possono essere sottovalutate...
La Clorosi è una fisiopatia causata dalla carenza di ferro, che può essere determinata dalla bassa disponibilità di ferro nel terreno o dall’impossibilità da parte delle radici di assorbirlo, perché il suolo è molto ricco di calcare.
Si manifesta prevalentemente su piante come Ortensie, Azalee, Rododendri, Camelie, Gardenie: acidofile che, in suoli calcarei, faticano ad assorbire questo metallo.
Anche altre piante possono essere colpite, per esempio le Rose, le piante da siepe (come il Lauroceraso) e le piante da frutto, soprattutto nei terreni molto argillosi, in quanto l’argilla tende a legare a sé le molecole di ferro.
Il sintomo è il colore sbiadito delle foglie, soprattutto nelle aree internervali: indica una ridotta attività fotosintetica e quindi una sofferenza dell’esemplare.
I marciumi radicali sono un problema di molti amanti del verde. Diverse malattie possono colpire le nostre piante ornamentali e spesso non è affatto facile capire di che cosa si tratti. Le piante acidofile, come le Azalee, i Rododendri e le Eriche, sono spesso colpite da marciumi radicali causati da un pericoloso fungo: il Phytophthora cinnamomi.
Questa malattia si manifesta colpendo l'apparato radicale e il colletto, causando il progressivo indebolimento e il relativo avvizzimento di tutta la pianta. Il Phytophthora cinnamoni colpisce prevalentemente le radici che iniziano a marcire; conseguentemente la pianta ingiallisce alla base e diventa sempre più deperita e secca. Le foglie incominciano a cadere, la fioritura è scarsa e in alcune piante si possono presentare anche macchie scure su fusto e colletto.
MARCIUMI RADICALI: COME FARE
Come tutte le malattie fungine, il modo migliore per prevenirle è evitare ristagni, ambienti umidi ed eccessivamente caldi. Appena si notano i primi segni di infestazione, è consigliabile travasare la pianta cambiando il terriccio che potrebbe contenere alcune spore fungine. È fondamentale tenere sotto controllo l'apporto idrico perchè un'eccessiva annaffiatura può portare alla morte della pianta e favorire lo sviluppo di malattie spesso recidive.
Se tutti gli accorgimenti presi non servono, in caso di comparsa del fungo è necessario intervenire subito con un prodotto fungicida. Solitamente a base di chelati di ferro, questi fungicidi sistemici sono adatti anche a colture orticole, frutticole e non danneggiano in alcun modo la pianta né il terreno circostante. Il prodotto, venduto in polver0, si distribuisce sulla chioma e sul fusto della pianta una volta a settimana fino a che il fungo non scompare.
Amata per i bellissimi fiori in colori brillanti, le Azalee sono originarie dell'Estremo Oriente e sono piante adatte sia per una coltivazione in giardino sia in casa: quelle da esterno vengono dalle montagne, quelle d'appartamento dalla zone collinari più miti. Le Azalee si dividono infatti in tre gruppi:
quelle non rustiche, usate anche come piante da interni e da regalo, reperibili in fiore quasi tutto l'anno;
quelle rustiche a foglia perenne (come l'Azalea japonica)
e quelle rustiche a foglia caduca (come l'Azalea mollis)
Le Azalee rustiche sono piante da esterni e fioriscono in aprile-maggio.
AZALEA: GUIDA ALLA COLTIVAZIONE
Se coltivata in giardino, l'Azalea richiede un'esposizione ombreggiata e fresca. Temono i luoghi ventosi e secchi. In casa mal sopportano temperature superiori a 20°C e hanno bisogno di molta luce e umidità.
L'Azalea è una di quelle poche piante che predilige ricevere l'acqua nel sottovaso, almeno un paio di volte alla settimana durante i periodi più...