Possiamo coltivare il Gelso (Morus) sia per la grazia del suo albero sia per i suoi gustosi frutti, che possono essere neri (nel Morus nigra) o bianchi (nel Morus alba).
Pur essendo considerato un “frutto minore”, si tratta di un albero da frutto molto longevo, può superare anche gli 8/10 metri di altezza e in passato veniva coltivato anche per l’allevamento dei bachi di seta che sono ghiotti delle sue foglie. È un albero caducifoglie che produce frutti molto dolci e prelibati che, a seconda della varietà, possono essere scuri oppure chiari e assomigliano molto alle comuni More, ma sono più grandi e allungati. Si tratta solo di una somiglianza poiché il Gelso e le More non appartengono alla stessa famiglia: il Gelso appartiene alla famiglia delle Moracee come il Fico, l’Artocarpus o la Maclura.
In realtà il frutto del Gelso è un’infruttescenza (detta sorosio), composta nella parte centrale del frutto vero e proprio e nella parte superficiale da una polpa derivante dal calice fiorale ingrossato e carnoso. Oltre che per i frutti, oggi il Gelso viene spesso coltivato come albero ornamentale.
COLTIVARE IL GELSO: COME TRAPIANTALO
Le radici del Gelso si sviluppano in modo particolarmente importante e lo rendono resistente a periodi di siccità e in grado di trovare le sostanze nutritive necessaria alla sua crescita nel terreno. Il Gelso bianco è più resistente al freddo, anche sotto lo zero, e cresce bene in tutta Italia, mentre il Gelso nero è più diffuso nelle regioni più calde.
Per la messa a dimora di un Gelso scegliete una posizione abbastanza ampia, con almeno 5/6 metri liberi intorno all’esemplare, poiché sia la pianta sia le radici si sviluppano in modo importante. Preferite le posizioni soleggiate e possibilmente riparate dal vento.
Poiché si tratta di una pianta caducifoglie e che in inverno va in riposo vegetativo, il periodo migliore per il trapianto è a novembre prima che il terreno geli o risulti troppo inzuppato dalle piogge invernali, oppure verso fine febbraio, cioè al termine dell’inverno.
Il trapianto del Gelso non differisce da quello di qualsiasi altra pianta. Create una buca abbastanza profonda per ospitare il pane di terra dell’alberello (almeno 50 cm di profondità e larghezza) e integrate nel suolo una buona dose di concime organico, come per esempio lo Stallatico pellettato. Lasciate la buca scoperta per almeno una settimana e in questo periodo verificate il perfetto drenaggio dell’acqua in eccesso: per esempio in seguito a un temporale oppure bagnando la buca con l’impianto di irrigazione. A questo punto potrete posizionare la piantina alla giusta altezza e riempite la buca con un terriccio fertile.
CONSIGLI DI COLTIVAZIONE
Come abbiamo detto, il Gelso è una pianta rustica e abbastanza autonoma. Nei primi anni dopo la messa a dimora provvedete con irrigazioni regolari poiché le radici non sono ancora ben sviluppate. In seguito bagnate solo in estate in caso di lunghi periodi di siccità.
Per favorire una precoce entrata in produzione e successivamente per mantenerla costante è invece consigliabile prevedere un ciclo di concimazione, iniziando da febbraio, con un fertilizzante granulare o pellettato.
Poiché produce molti rami, in autunno è consigliabile un intervento di potatura con l’obiettivo di mantenere ordinata la dimensione e la forma dell’albero.
Le more del Gelso maturano verso giugno. Il modo migliore per verificare il giusto momento di maturazione è il tentativo di raccoglierle: se si staccano facilmente dal peduncolo sono mature. L’unico difetto di questi frutti è la veloce deperibilità: vanno perciò consumati appena dopo il raccolto. Per gustarli nel tempo possiamo usarli per realizzare dolci o crostate oppure farli seccare. È a causa di questa caratteristica che è molto difficile trovare questi frutti nei negozi. Un motivo in più per cimentarsi nella coltivazione!
buongiorno,articolo molto interssante e ben fatto,mi interessa saper anche i tempi di sviluppo di un albero di gelso,è lento o abbastanza veloce? grazie Valentino
Più che un commento una richiesta...ho un gelso bianco che per i primi due ann anche se giovane ci ha riempito di frutti.
Adesso siamo a Giugno inoltrato e no ha fatto nemmeno una foglia anche se i rami sono verdi non secchi...cosa può essere successo?
Ha sofferto la siccità dello scorso anno?
Buongiorno, è impossibile affrontare una diagnosi senza vedere la pianta. Forse è stata effettuata una potatura errata?
Per stimolare la ripresa vegetativa le suggeriamo di usare un fitostimolatore come Vithal Blackjak (link). Lo distribuisca ai piedi della pianta per almeno 3 volte a distanza di 10 giorni. Usi i dosaggi massimi indicati in etichetta. Seguendo il link trova maggiori informazioni e può anche acquistare il prodotto! Buon verde!
Salve. Se compro adesso la pianta in vaso è la tengo così fino a novembre quando la pianto, e un problema? Poi un altra cosa come si chiamo i gelsi che non sono proprio alberi grossi, ma alberelli tipo cespugli e fanno frutti più grossi rispetto al gelso normale. Hanno pure un gusto un po vanigliato.
Buongiorno, dipende da quanto è grande il vaso. Se si tratta di vaso da coltivazione, generalmente molto contenuto, sarebbe meglio trapiantare subito il Gelso, anziché farlo crescere per molti mesi in un vaso troppo piccolo.
La pianta a cui lei allude è forse la Maclura pomifera che un frutto che ricorda quello del Gelso bianco (Morus alba) ma è più grande. Buon verde!
Ottimo articolo, finalmente una spiegazione semplice alla portata di tutti, anche dei profani come me.
Una domanda, se si trapianta a giugno puo creare problemi alla pianta?
Grazie
Buongiorno, a giugno il Gelso inizia a produrre i frutti e non è il momento migliore per esporlo a uno stress da trapianto. Rischia di danneggiare la fruttificazione. Sarebbe meglio aspettare almeno l’autunno. Buon verde!
Adesso siamo a Giugno inoltrato e no ha fatto nemmeno una foglia anche se i rami sono verdi non secchi...cosa può essere successo?
Ha sofferto la siccità dello scorso anno?
Per stimolare la ripresa vegetativa le suggeriamo di usare un fitostimolatore come Vithal Blackjak (link). Lo distribuisca ai piedi della pianta per almeno 3 volte a distanza di 10 giorni. Usi i dosaggi massimi indicati in etichetta. Seguendo il link trova maggiori informazioni e può anche acquistare il prodotto! Buon verde!
La pianta a cui lei allude è forse la Maclura pomifera che un frutto che ricorda quello del Gelso bianco (Morus alba) ma è più grande. Buon verde!
Come concime può andare bene la cornunghia?
grazie
Una domanda, se si trapianta a giugno puo creare problemi alla pianta?
Grazie