Avete mai pensato di seminare le piante in casa? Per crescere nell’orto o all’aperto in giardino e sul terrazzo alcune colture hanno bisogno di temperature elevate. Per esempio i Peperoncini vanno seminati all’aperto solo quando le temperature minime notturne hanno superato i 18°C. ll Pomodoro Cuore di Bue richiede almeno 16°C. Questi limiti possono ridurre le possibilità di coltivazione, specialmente nelle zone più fredde.

Una soluzione è ricorrere a una “coltura protetta”: un po’ come fanno le serre professionali ma in piccolo. L’uso di un semenzaio, abbinato al calore domestico e all’illuminazione solare, ci permette di anticipare di almeno 60 giorni la coltivazione di molte piante. Quando i semi avranno germogliato e saranno crescite le giovani piantine, potremo trapiantarle in giardino o in un vaso più grande quando le temperature saranno ideali.

Una soluzione è ricorrere a una “coltura protetta”: un po’ come fanno le serre professionali ma in piccolo. L’uso di un semenzaio, abbinato al calore domestico e all’illuminazione solare, ci permette di anticipare di almeno 60 giorni la coltivazione di molte piante. Quando i semi avranno germogliato e saranno crescite le giovani piantine, potremo trapiantarle in giardino o in un vaso più grande quando le temperature saranno ideali.

La semina protetta in semenzaio offre molti vantaggi. Anzitutto ci protegge dalle temibili gelate notturne improvvise, che talvolta in aprile danneggiano le produzioni orticole del nord Italia. Nel semenzaio le piantine sono protette da tutte le intemperie e crescono con un clima stabile. Anche l’irrigazione sarà molto più calibrata e puntuale, rispetto alla semina nell’orto.

Infine non sottovalutiamo il risparmio che otteniamo iniziando la coltivazione dai semi, anziché dalle piantine già cresciute. Le seconde sono ovviamente più “comode”, ma il rapporto costo/produzione va a vantaggio delle sementi. Senza sottovalutare l’ampia offerta di varietà di sementi, molto più ampia della gamma di piantine.

Come seminare le piante in casa

Il primo aspetto da valutare è lo spazio che abbiamo a disposizione. I semenzai devono essere collocati in una zona luminosa e riscaldata. Per esempio vicino a una finestra o sul terrazzo se le giornate soleggiate e le temperature minime lo consentono.

A seconda dello spazio che abbiamo a disposizione possiamo ricorrere a piccole serre con coperchio trasparente o vassoi più grandi che possono contenere fino a 24 piante. Si tratta di kit che contengono tutto l’occorrente. Oppure possiamo creare il nostro semenzaio su misura ricorrendo a vassoi e piatti più ampi (fino a 72 celle!).

Per la coltivazione delle piantine possiamo optare per due soluzioni. Le pastiglie di cocco sono molto pratiche poiché è sufficiente bagnarle per farle “gonfiare” e possiamo seminare direttamente nella pastiglia senza bisogno di terriccio. I vasi in fibra di cocco vanno invece riempiti con un terriccio per semina o una pastiglia di cocco.

In entrambi i casi si tratta di materiali di origine naturale e all’atto del trapianto vanno interrati insieme alla pianta poiché si degraderanno. In questo modo anche le radici delle piantine non subiranno lo choc del trapianto.

Dal semenzaio al trapianto

All’atto della semina utilizziamo un seme per ogni vasetto o pastiglia. Per i semi più piccoli possiamo aiutarci con una siringa seminatrice.

Non gettiamo le confezioni dei semi: sono indicate le distanze da rispettare nell’orto e ci serviranno quando dovremo trapiantarle. Se coinvolgiamo i bambini in questa avventura, chiediamogli di creare dei cartelli per riconoscere le varie piante: potranno scrivere il nome o disegnarlo.

Dopo la semina e nei giorni successivi nebulizziamo acqua in modo da mantenere sempre inumidite le pastiglie e il terriccio.

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Se abbiamo la serra, teniamola chiusa durante la giornata, in modo da aumentare l’umidità interna. Se usiamo vassoi o piatti più grandi, possiamo coprirli con un velo di film plastico, nel quale apporteremo un po’ di fori per favorire la traspirazione.

Quando le temperature esterne lo permetteranno e quando le piantine saranno cresciute, potremo procedere al trapianto nell’orto o in un vaso più grande. Indicativamente le piantine devono aver emesso almeno 4/5 foglie, ma dipende molto dal tipo di coltura. Se le trapiantiamo nell’orto, concimiamo le buche d’impianto una settimana prima con un concime naturale, come il sangue secco, o un fertilizzante granulare a lenta cessione consentito in agricoltura biologica. Per la coltivazione in vaso possiamo invece usare un terriccio biologico, che miglioreremo con una dose di fertilizzante liquido biologico da diluire nell’acqua dell’irrigazione ogni 10/15 giorni durante tutto il periodo vegetativo.