Coltivare la Tricyrtis è molto facile perché non teme il freddo e possiamo coltivarla in tutta Italia senza grandi problemi. È molto apprezzata per la bella fioritura autunnale simile a quella delle Orchidee.
Le Tricyrtis sono un genere di piante della famiglia delle Liliaceeche comprende più di 20 specie. Quelle più semplici da reperire nei centri giardinaggio sono la la Tricyrtis hirta o japonica con fiori bianchi punteggiati porpora e la Tricyrtisformosana con fiori più grandi e colori più vivaci. Si tratta di piante erbacee perenni con una radice rizomatosa. Hanno un lungo periodo di fioritura che, a seconda della specie, può proseguire da giugno fino a ottobre con l’arrivo dei primi freddi. In inverno la pianta entra in riposo vegetativo e perde la parte aerea: rigermoglierà nella prossima primavera inoltrata.
Dove coltivare la Tricyrtis
Possiamo coltivare la Tricyrtis sia in vaso sul terrazzo sia in giardino per decorare le aiuole e le bordure, magari insieme ad altre piante adatte per una coltivazione in ombra, come le Hosta, le Felci o le Bergenie.
Le Tricyrtis non amano il sole diretto, specialmente nelle stagioni più calde. Per la coltivazione in giardino scegliamo una posizione ombreggiata se viviamo nel sud Italia e in mezz’ombra se viviamo al nord. Se invece coltiviamo la Tricyrtis in vaso, possiamo lasciarlo al sole in primavera per poi spostarlo in una posizione ombreggiata in estate.
Come coltivare la Tricyrtis in vaso
Dopo l’acquisto scegliamo un vaso di adeguate dimensioni per effettuare il trapianto. Un vaso di 20 cm di diametro è sufficiente per una piantina adulta. Il vaso dovrà avere i fori sul fondo, poiché tutte le piante bulbose e rizomatose non amano i ristagni d’acqua che possono far marcire la radice tuberosa.
In seguito travaseremo la pianta ogni 3 anni, con un vaso leggermente più grande del precedente. Approfittiamo dell’occasione per eliminare il vecchio terriccio e sostituirlo con un nuovo substrato per piante da fiore. Anche se concimiamo regolarmente la pianta, col tempo il terriccio tende a perdere le sue caratteristiche fisiche.
Dopo il travaso, da aprile e fino al termine della fioritura, dovremo arricchire il terriccio con le sostanze nutritive necessarie allo sviluppo della pianta. Prevediamo quindi un ciclo di concimazione annuale e in particolare durante il periodo vegetativo.
In alternativa possiamo utilizzare dei bastoncini fertilizzanti per piante da fiore. Si tratta di un concime granulare con forma cilindrica: se lo inseriamo completamente nel terriccio si scioglie lentamente e fornisce le sostanze nutritive alla pianta per 8 settimane. Quindi dovremo ripetere l’applicazione 3 volte all’anno, all’inizio di aprile, giugno e agosto.
Se abbiamo poco tempo da dedicare alle piante o abbiamo timore di dimenticarci possiamo optare per un concime granulare di ultima generazioneche soddisfa le esigenze delle piante per 6 mesi. Quindi sarà sufficiente un’applicazione in aprile. Anche in questo caso è sufficiente interrare leggermente il concime.
Nel periodo di sviluppo vegetativo e fino al termine della fioritura, quindi da aprile a ottobre, dobbiamo irrigare regolarmente la piantina. Lasciamo asciugare il terriccio superficiale tra una irrigazione e l’altra ed evitiamo di lasciare acqua stagnante nel sottovaso.
In inverno sospendere le irrigazioni ma evitiamo di far seccare completamente il terriccio.
Come curare la Tricyrtis in inverno
Le piante erbacee perenni vivono per tutto l’anno ma nelle zone più fredde dopo la fioritura possono perdere anche il fogliame. Niente paura: la radice resta attiva e tornerà a germogliare appena le temperature saliranno. La Tricyrtis resiste fino a -20°C o -15°C a seconda della specie.
Al termine della fioritura tagliamo i fiori appassiti e le eventuali foglie secche.
In caso di coltivazione in giardino possiamo proteggere la pianta con uno strato di pacciamatura con corteccia. Lo strato di materiale naturale protegge dal gelo le radici e aumentare il differenziale termico tra l’esterno e il suolo.
Se invece coltiviamo la pianta in vaso, possiamo spostarla in una serra fredda o un luogo protetto dalle intemperie ma non riscaldato.