Usare le piante contro l’inquinamento è la soluzione più economica ed ecologica che abbiamo a disposizione, sia per ridurre la CO2 dall’atmosfera sia per eliminare gli inquinanti indoor.
L’8 ottobre scorso l’agenzia Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) dell’Onu, incaricata nel 1988 di studiare i cambiamenti climatici, ha lanciato un importante allarme: se non interveniamo drasticamente tra 11 anni la temperatura del pianeta sarà superiore di 1,5°C rispetto all’era pre-industriale con devastanti effetti sulle condizioni di vita che oggi conosciamo, che diventeranno critici con un incremento di 2°C. Lo ha scritto nello studio “Special Report on Global Warming of 1,5°C”, che ha preso in esame oltre 6.000 studi condotti in questi anni e al quale hanno contribuito migliaia di scienziati di tutto il mondo.
Forse non tutti sanno che in Italia l’anomalia termica è peggiore rispetto alla media del pianeta e gli dal 2011 abbiamo superato stabilmente di 1°C la temperatura media rispetto all’era pre-industriale. L’aspetto più grave è i governi mondiali stanno dimostrando ampiamente di sottovalutare il problema: infatti nel 2017 le emissioni di CO2 hanno toccato il record di 32,5 gigatonnellate emesse in atmosfera.
USARE LE PIANTE CONTRO L’INQUINAMENTO NELLE CITTA’
Ipcc ha spiegato che è scientificamente possibile mantenere il surriscaldamento sotto la soglia di pericolo ed è quindi un nostro dovere almeno provarci. Il primo obiettivo è quello di eliminare l’emissione di gas serra, in primis l’anidride carbonica: sarebbe sufficiente ridurre la CO2 del 45% (rispetto al 2010) entro il 2030 e portarla allo zero assoluto entro il 2075.
Per raggiungere questo obiettivo possiamo, anzitutto, modificare le fonti energetiche: abbandonare il carbone...
Le piante filtrano l’aria e ci aiutano a migliorare l’ambiente in cui viviamo: non si tratta di un detto popolare ma di un dato di fatto dimostrato scientificamente. Quindi toglietevi dalla testa l’idea che tenere le piante in camera da letto sia pericoloso perché tolgono ossigeno: è vero il contrario e anzi contribuiscono a depurare l’aria ambientale.
LE PIANTE FILTRANO L’ARIA DAGLI INQUINANTI INDOOR: QUALI SPECIE?
Detersivi, vernici e colle dei mobili, inchiostro delle stampanti, fumo di sigaretta e materiali utilizzati in edilizia sono alcune delle fonti che rilasciano sostanze tossiche, inquinando l’aria che respiriamo.
Tra gli inquinanti ci sono formaldeide, benzene, toluene, xylene, anidride carbonica (CO2), monossido di carbonio e molti altri. L’inquinamento negli ambienti chiusi provoca la cosiddetta “sindrome dell’edificio malato” (dall’inglese Sick Building Syndrome coniata dall’Organizzazione Mondiale della Sanita nel 1986), causa di cefalee, affaticamento e fastidi alle vie respiratorie.
Ci vengono in aiuto alcune piante, in grado di assorbire gli inquinanti atmosferici negli ambienti chiusi come casa e ufficio.
Coltivare il Clorofito farà piacere ai vostri gatti! Il Clorofito o Falangio (Chlorophytum comosumVariegatum), è una pianta ornamentale coltivata per la bellezza delle sue foglie lineari, lunghe fino a 30 cm, di colore verde con bande longitudinali bianche o viceversa. In estate, alcune varietà di Clorofito possono produrre piccole spighe di fiori bianchi, mentre altre non fioriscono affatto.
Richiede poche cure e rende al massimo se collocato su scaffali, mensole, davanzali o in panieri appesi, da cui il suo fogliame ricade con eleganza.
COLTIVARE IL CLOROFITO: OTTIMO COME RICADENTE
La posizione ideale è luminosa, senza sole diretto, ma cresce bene anche in ombra, dove però le variegature sulle foglie saranno meno intense. Tollera fino a 0° C, per questo è considerata una pianta d'appartamento, anche se in estate preferisce stare all’aperto.
Quando l'ambiente è troppo secco, il Clorofito gradisce vaporizzazioni frequenti, mentre tollera bene brevi periodi di siccità. Non necessita di molta acqua e va innaffiato...