Seminare il prato è un gesto che contribuisce alla difesa dell’ambiente. È stato infatti dimostrato che una confezione da 1 kg di semi per prato coltivata correttamente assorbe circa 60 kg di CO2 ogni giorno.

Il mese di marzo è un periodo importante per preparare al meglio il nostro tappeto erboso in vista della primavera. Anzitutto possiamo “riparare” le zone che hanno patito maggiormente il gelo invernale, magari a causa di un drenaggio insufficiente e con “macchie” di erba mancante o diradata. Inoltre possiamo procedere alla semina dei prati nuovi o da rinnovare e infoltire e naturalmente alla concimazione che darà il booster allo sviluppo delle piantine in primavera.

Quando le temperature minime superano stabilmente i 10°C il prato riprende la sua attività vegetativa e potremo prepararlo alla primavera. Il periodo può variare a seconda della fascia climatica: nel sud inizieremo prima, nelle montagne del nord potremmo aspettare anche fino ad aprile.

Prima di seminare il prato…

Analizziamo lo stato di salute del nostro tappeto erboso e individuiamo le zone critiche, dove l’erba risulta diradata o in presenza di problemi specifici.

Se nel corso dell’inverno abbiamo notato che in alcune zone del prato, magari vicino agli avvallamenti delle piante, si formano ristagni d’acqua, possiamo migliorare il drenaggio. Nei casi più lievi saranno sufficienti delle semplici forature con una forca o un altro attrezzo idoneo. In presenza di avvallamenti causati dai cedimenti del terreno, ripristiniamo le condizioni ottimali apportando la dose necessaria di terriccio per tappeti erbosi: contiene un elevato quantitativo di sabbia silicea e assicura un drenaggio ottimale.

Le zone con poco drenaggio dell’acqua sono più esposte alla formazione di muschi e muffe. Prima dell’inizio della primavera è bene prevedere l’uso di un concime antimuschio. Va distribuito sulle aree interessate e lasciato agire per alcuni giorni, finché non appariranno degli imbrunimenti, caratteristici di questo tipo di applicazione. Infine potremo raccogliere il muschio morto con un rastrello ed eliminarlo, senza gettarlo nel compost.

Se notiamo delle zone infeltrite, interveniamo con un arieggiatore a lame per togliere l’erba secca e far “respirare” il prato.

Le piantine del tappeto erboso hanno anche necessità di elementi nutritivi. Anche i concimi per tappeto erbosi sono concepiti per garantire un prato rigoglioso, bello da vedere e resistente agli stress che si possono incontrare nelle fasi di crescita e di mantenimento. Troviamo quindi concimi di Mantenimento, Antistress e Semina. Nelle zone in cui abbiamo previsto di rinfoltire o seminare il prato, possiamo usare un fertilizzante starter specifico per la Semina e la rigenerazione primaverile.

Sul resto del tappeto erboso inizieremo la prima distribuzione di un concime granulare a lenta cessione di mantenimento per prati. Un intervento che ripeteremo ogni 3 mesi, in giugno e settembre.

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Seminare il pratoSeminare il prato
Prato in ombra
Seminare il pratoSeminare il prato
Zone diradate
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Arieggiatore manuale a lame

Come scegliere la sementi giuste

Quando le temperature iniziano a salire possiamo anche affrontare delle semine. Sia per creare nuovi tappeti erbosi, sia per migliorare le zone più “difficili”. Dove abbiamo tolto il muschio, molto probabilmente il prato risulterà diradato e andrà rinfoltito.

Le nuove sementi per prato sono state selezionate tra le varietà più belle, più facili da coltivare e di colore verde scuro. Inoltre offrono prestazioni specifiche d’uso in funzione delle condizioni climatiche e del tipo di impiego. Per esempio se è solo decorativo oppure sportivo. Sono preferite le varietà adatte al clima mediterraneo, perché richiedono meno acqua e tollerano meglio le condizioni di stress del nostro clima.

Scegliamo quindi le sementi più indicate al nostro tappeto erboso, in particolare:

  • Mediterranee. Adatte per il calpestio frequente in climi a scarsa piovosità primaverile ed estiva. Si adatta a qualsiasi tipo di terreno ed è perfetta per le semine esposte totalmente o prevalentemente al sole come aree ricreative, zone di passaggio, aiuole e bordi piscina.
  • Rustiche. Dotate di elevata resistenza al calpestio e rapida copertura del suolo. Si adatta ai vari tipi di terreno e tollera prolungati periodi di condizioni ambientali avverse come caldo e secco o abbondanti e prolungate piogge primaverili/estive. È ideale per la realizzazione di prati a bassa manutenzione con esposizione da soleggiata a parzialmente in ombra. La crescita lenta e la rusticità consentono un input manutentivo di grado medio basso con tagli settimanali e concimazione e irrigazioni standard.
  • Sole e ombra. Adattabile alle diverse condizioni climatiche e di esposizione. Varietà a rapido insediamento ed elevata capacità di copertura del suolo. È ideale per formare un manto erboso particolarmente compatto e persistente.
  • Sportivo. Adatta per resistere ai forti calpestii, anche quelli generati da pratiche sportive intense come calcio, rugby, ecc. Ideale anche per zone di transito, gioco e frequentazione pedonale come i parchi giochi. Necessita di un grado di manutenzione e concimazione medio/alto, mentre le necessità idriche sono medio/basse.
  • Ripara e risemina. Sementi caratterizzate dall’elevata capacità di insediamento e versatilità, adatte per riseminare velocemente zone non inerbite, anche a seguito di diradamento per un uso troppo intensivo. Ideale per riparare zone oggetto di scavi di varia natura (piantumazione, lavori edili, danni da animali). Trova un ottimo impiego anche per la rigenerazione di vecchi prati e dopo profonde arieggiature.

Per la rigenerazione e rinfoltimento di prati a bassa manutenzione possiamo ricorrere anche ai miscugli di diverse cultivar, come la Dichondra Repens e il Trifoglio Nanissimo.

Come seminare il prato

Scegliamo una bella giornata, senza vento e umidità eccessivi. Le temperature devono essere superiori ai 10°C, poiché da questa temperatura le piantine crescono più velocemente.

La tecnica migliore per la semina a mano è quella di spargere le sementi in modo uniforme, creando una specie di griglia sul terreno. In alternativa possiamo ricorrere a uno spandiconcime che razionalizza l’operazione, con un vantaggio economico, il risparmio di fatica e una maggior resa estetica.

Dopo la semina, la terra deve essere rastrellata, in modo da coprire i semi di pochi centimetri e il terreno dovrà essere sempre irrigato fino alla completa crescita delle piante, che avverrà in 3 settimane circa. In questo periodo il prato seminato non dovrà essere calpestato né tagliato