La presenza di Scarafaggi in casa non deve essere sottovalutata perché, oltre a suscitare repulsione, sono potenziali veicoli di malattie e contaminazioni alimentari. Frequentando ambienti malsani, come le fogne, le setole delle loro zampe possono trasportare di virus e batteri, portatori di salmonellosi, epatite A, legionella tifo e dissenterie batteriche. Non solo: le loro feci e i frammenti dell'esoscheletro possono scatenare reazioni allergiche, asma, eczemi e problemi respiratori, in particolare nelle persone fragili, come bambini e anziani.
Per queste ragioni è importante prevenire l’arrivo di questi animali e intervenire tempestivamente quando notiamo la loro presenza. Rapidità e prevenzione sono importanti poiché sono animali molto prolifici e non è per niente facile disinfestare la casa in presenza di un’invasione. Gli Scarafaggi sono presenti sulla terra da oltre 300 milioni di anni, quindi molto prima di noi umani e quando le terre emerse erano riunite in un unico mega continente chiamato Pangea: se sono sopravvissuti a tutti gli sconvolgimenti che hanno toccato il nostro pianeta, tanto fessi non devono essere. Anche il termine “scarafaggio” risale agli antichi romani (scarabaeus), anche se non si tratta di “scarabei” ed è più corretto chiamarle “blatte” poiché appartengono all’ordine dei Blattoidei.
Come riconoscere gli scarafaggi in casa
Per capire la resistenza di questi animali, basti pensare che possono sopravvivere per settimane senza cibo e riescono a vivere persino senza testa: muoiono solo per disidratazione, perché senza bocca non possono bere. Inoltre sono velocissimi: fino a 1,5 metri al secondo. Hanno problemi solo con il freddo intenso: infatti sono presenti in tutti continenti, tranne nelle regioni polari e oltre i 2.000 metri di altitudine.
L’ordine dei Blattoidei comprende oltre 4.000 specie divise in 6 famiglie, ma le infestazioni domestiche sono dovute principalmente a quattro specie:
- la Blatta orientalis di colore nero, lunga 20/30 mm e presente in ambienti freschi e umidi, come cantine, fognature o seminterrati;
- la Blattella germanica lunga 12/15 mm, di colore giallo-bruno con strisce scure parallele e presente negli appartamenti, soprattutto cucine e bagni;
- la Periplaneta americana lunga fino a 40 mm, di colore rosso-bruno e presenti nei magazzini alimentari;
- la Supella longipalpa lunga 10/14 mm, di colore marrone chiaro e presente nei mobili, negli elettrodomestici e in zone asciutte.
Gli Scarafaggi hanno un ciclo vitale che comprende tre stadi principali: uovo, ninfa e adulto. Le uova sono racchiuse in una capsula che può contenere fino a 40 uova a seconda della specie; le ninfe sono simili agli adulti ma sono senza ali e affrontano diverse mute prima di arrivare alla maturità. Gli Scarafaggi adulti sono in grado di riprodursi e le femmine possono deporre fino a 300 uova in un anno.
Perché gli scarafaggi entrano in casa?
Le blatte entrano nelle nostre case spinte da due fattori principali: la ricerca di cibo e di un rifugio da freddo.
Sono insetti onnivori e si cibano di qualunque sostanza organica, come resti alimentari, briciole, grassi, zuccheri ma anche carta, cartone e colle. Inoltre sono necrofagi: cioè mangiano i loro simili quando muoiono.
Dove si nascondono?
Prediligono gli ambienti caldi e umidi: crepe nei muri, interstizi dietro i mobili, scarichi, elettrodomestici e dispense rappresentano luoghi ideali. Tendenzialmente in bagno e in cucina.
Sono insetti notturni e perciò è difficile individuare la loro presenza. Oltre agli avvistamenti diretti possiamo accorgerci della loro presenza per gli escrementi, simili a polvere nera o granelli di pepe.
Come prevenire le infestazioni
La prevenzione è la strategia più efficace per evitare un’infestazione.
Poiché sono alla ricerca di cibo, la prima soluzione è mantenere pulita la casa: rimuoviamo le briciole e i residui alimentari dai piani di lavoro e dal pavimento, anche sotto i mobili e gli elettrodomestici e non lasciamo i piatti sporchi nel lavandino di notte. Conserviamo i rifiuti alimentari in contenitori chiusi ermeticamente ed evitiamo di lasciare in giro cibi non confezionati. Biscotti e zucchero vanno conservati in barattoli chiusi, così come dovremo proteggere ogni alimento presente nei nostri pensili in cucina.
Possono penetrare in casa da crepe e fessure nei muri o dagli infissi: sigilliamo tutte le vie di accesso e installiamo reti anti-insetto sulle finestre e negli scarichi.
Poiché non amano la luce e girano di notte, quando noi di solito dormiamo, abbiamo uno strumento fondamentale per scoprire la loro presenza: le trappole adesive. Si tratta di cartoncini ricoperti di colla e un attrattivo alimentare, utili per attirare e cattura le più diffuse specie di scarafaggi. Non contengono principi attivi insetticidi e quindi possono essere manipolate con estrema sicurezza e non creano pericoli per gli animali domestici.
Collochiamo le trappole nei luoghi di passaggio degli insetti, come il retro del frigorifero, sotto i lavabi e vicino alle pattumiere e sostituiamole ogni 3/4 settimane poiché l’adesività diminuisce col tempo. Così potremo monitorare la casa e accorgerci tempestivamente dell’ingresso delle blatte e prendere le contromisure adatte, prima che si possano riprodurre e diventino difficili da controllare.
Come comportarsi in caso di invasione
Se non abbiamo adottato tutte le tecniche preventive e ci accorgiamo della presenza di Scarafaggi in casa abbiamo diversi armi a disposizione. Anzitutto le trappole e i gel esca specifici contro questi insetti.
Le trappole vanno posizionare nelle vicinanze delle tane e dei luoghi dove abbiamo avvistato gli insetti. Contengono una particolare miscela di insetticidi e sostanze nutritive che risultano molto appetibili per gli scarafaggi. Sono concepite per ottenere un effetto “domino”: poiché le femmine non escono quasi mai dal nido, i ricercatori hanno studiato un modo originale di colpirle. Le blatte intossicate infatti non muoiono subito, ma lo fanno all’interno del nido; così vengono mangiati dagli altri esemplari, femmine comprese, che rimangono così a loro volta avvelenati.
Le esche in gel svolgono la stessa funzione ma sono fornite all’interno di particolari siringhe e aderiscono anche alle pareti. In questo modo potremo depositare poche gocce nei luoghi frequentati dagli scarafaggi.
Con trappole ed esche possiamo sterminare tutta la colonia nell’arco di un paio di settimane; ripetiamo il trattamento ogni 15/20 giorni per essere sicuri di eliminare anche gli insetti nati nel frattempo.
In caso di infestazioni più importanti possiamo ricorrere a un insetticida specifico. Si tratta di prodotti con un forte effetto abbattente, una lunga persistenza ma una bassa tossicità: fate attenzione all’atto dell’acquisto di scegliere un insetticida per usi civili e non usate in casa dei prodotti concepiti per un uso esterno e in agricoltura. È sufficiente spruzzare il prodotto nei punti di maggior passaggio, come gli spigoli e le fessure. Ripetiamo il trattamento dopo 15/20 giorni per essere sicuri di colpire tutta la colonia.
Si tratta di Presidi Medici Chirurgici (Pmc) ed è importante leggere attentamente le istruzioni riportate sull’etichetta e adottare tutte le precauzioni indicate: come allontanare i bambini e gli animali domestici, usare guanti e mascherina durante l’applicazione ed evitare di soggiornare nel locale per qualche ora.
In presenza di animali domestici possiamo optare per un prodotto senza insetticidi chimici. Si tratta di una innovativa formulazione polimerica a base acqua dotata di forte effetto abbattente verso gli insetti target, pur essendo priva di insetticidi. Se spruzzato direttamente verso il parassita, il prodotto forma un sottile film che avviluppa e immobilizza la blatta uccidendola rapidamente per semplice azione meccanica. È comunque consigliabile l’utilizzo congiunto di un gel insetticida, depositando le gocce in luoghi non raggiungibili da cani e gatti, come sotto o dietro i frigoriferi. In questo modo elimineremo anche gli esemplari presenti nella tana.