Coltivare i Fagioli Borlotti nell’orto non è difficile: sono una varietà di Fagioli nani (Phaseolus vulgaris) apprezzati per i semi di colore rosso-marrone con chiazze bianche, il loro sapore unico e le eccellenti proprietà nutrizionali. I Fagioli Borlotti, protagonisti di un piatto principe della cucina italiana come Pasta e Fagioli, sono ricchi di proteine, fibre, vitamine del gruppo B, ferro e altri minerali essenziali. Sono un alimento ideale per una dieta equilibrata e sono particolarmente utili per chi segue una dieta vegetariana, grazie al loro alto contenuto proteico.
Appartiene alla famiglia delle Fabaceae (Leguminose) e genera una piantina alta circa 30/50 cm con baccelli lunghi e dritti ognuno dei quali contiene 5/6 semi.
Ricordiamo che i Fagioli possono essere divisi in tre grandi gruppi: i mangiatutto, quelli da sgranare e da seccare. A loro volta questi tre grandi gruppi si suddividono in Fagioli nani, che non necessitano di sostegni e Fagioli rampicanti, che invece necessitano di un’impalcatura su cui sviluppare l'apparato vegetativo.
Scegliamo una posizione soleggiata e in cui non abbiamo coltivato delle Leguminose nell’anno precedente.
Temono il freddo sotto i 10°C e vanno seminati quanto le temperature minime notturne hanno ampiamente superato i 15°C. A seconda della fascia geografica possiamo seminarli da aprile ad agosto. Possiamo anticipare la semina in una serra protetta se li coltiviamo in vaso: li sposteremo all’aperto solo quando le temperature saranno salite.
Come coltivare i Fagioli Borlotti
Prima di seminare i Borlotti prepariamo il letto di semina lavorando il terreno con zappa e rastrello a una profondità di circa 30 cm: rompiamo le zolle più grandi e coriacee e togliamo pietre e parti di altri vegetali. I Fagioli prediligono un terreno sciolto, soffice e ben concimato. Integriamo quindi nel terreno una buona dose concime organico, come il sangue secco, o un fertilizzante granulare a lenta cessione consentito in agricoltura biologica.
All’atto della semina manteniamo una distanza di 40/50 cm tra ogni fila e di circa 15/20 cm tra ogni pianta. Questa spaziatura permette alle piante di avere abbastanza spazio per crescere e facilita la circolazione dell'aria, riducendo il rischio di malattie fungine. Il seme va posto a una profondità di 3/5 cm.
Dopo la semina l’irrigazione dovrà essere regolare specie durante la fioritura e lo sviluppo dei baccelli. Attenzione però ai ristagni d’acqua che possono provocare marciumi radicali e stimolare malattie fungine. Come l’Antracnosi, provocata dal fungo Colletotrichum lindemuthianum, che si manifesta con macchie scure sui baccelli e sulle foglie.
Per controllare l’evaporazione e mantenere un giusto livello di umidità del terreno, stendiamo uno strato di pacciamatura ai piedi delle piantine. Oltre a trattenere l’umidità e migliorare la struttura del suolo, ridurrà anche la crescita delle erbacce. Possiamo usare materiali organici, come paglia, cortecciao compost.
Se non ricorriamo alla pacciamatura, dovremo periodicamente estirpare le erbacce che inevitabilmente cresceranno togliendo luce, acqua e risorse ai Borlotti.
La raccolta dei Fagioli Borlotti avviene generalmente dopo 70/90 giorni dopo la semina, a seconda della varietà e del ciclo vegetativo. I Fagioli possono essere raccolti freschi, quando i baccelli sono ancora verdi ma i semi sono ben sviluppati, oppure secchi, lasciando maturare completamente i baccelli sulla pianta. I Fagioli freschi possono essere consumati immediatamente o conservati per breve tempo in frigorifero. I Fagioli secchi possono invece essere conservati per lunghi periodi in contenitori ermetici.