Coltivare le Melanzane è facile, a patto di rispettare le loro esigenze climatiche che sono un po’ particolari. Sotto i 12°C fa troppo freddo e la pianta rischia di rimanere nana: ci vogliono infatti almeno 15°C affinché i fiori si trasformino nei frutti che tutti noi apprezziamo. Oltre i 35°C la pianta patisce il caldo e tende a perdere i fiori.

Possiamo scegliere tra tante varietà di Melanzana (Solanum melongena), differenti sia per il colore (nera, viola, striata, bianca, rossa, verde o gialla) sia per la forma (rotonda, allungata o a lampadina).

COLTIVARE LE MELANZANE: MEGLIO PRATICARE LA ROTAZIONE DELLE COLTURE

Il modo più semplice per coltivare le Melanzane è partire da una piantina già cresciuta, che potrà essere trapiantata qualche le temperature lo consentono, come abbiamo detto poco fa, di solito in aprile-maggio. I primi fiori appariranno dopo circa 50 giorni dal trapianto e i frutti si raccoglieranno dopo circa 80 giorni dal trapianto: a seconda della zona climatica, la Melanzana inizia a produrre verso maggio-giugno e i raccolti possono estendersi anche fino a ottobre-novembre.

La Melanzana, come un po’ tutte le Solanacee (come Pomodori e Peperoni), richiedono un terreno ricco di elementi nutritivi. È opportuno preparare dei solchi profondi per le piantine un paio di settimane prima del trapianto: questo periodo ci permetterà di concimare le buche con un fertilizzante naturale, come lo stallatico pellettato, e controllare lo sviluppo delle erbacce. Quando piove o quando irrigate, controllate che non si formino ristagni d’acqua nella buca e che l’acqua defluisca senza problemi: le Melanzane infatti non tollerano i ristagni idrici.

Evitate di trapiantare le Melanzane in una aiuola in cui nell’anno precedente sono state coltivate altre Solanacee (come Patate, Peperoni, Pomodori o le stesse Melanzane): il terreno potrebbe risultato troppo povero. Meglio effettuare una rotazione delle colture con una leguminosa, che fissa l’Azoto nel suolo, poco gradito dalle Melanzane.

LE TECNICHE COLTURALI DEL MELANZANE

Le Melanzane hanno un fusto abbastanza resistente, ma poiché i frutti sono molto grandi e pesanti è bene aiutare la crescita delle piantine con un tutore.

È una coltura che resiste alla siccità, ha un apparato radicale che si spinge in profondità e non tollera i ristagni idrici: perciò irrigate le Melanzane con parsimonia e soltanto quando è necessario, per esempio in un periodo particolarmente afoso e senza pioggia. L’ideale è utilizzare un impianto d’irrigazione a goccia.

È inoltre importante controllare le erbe infestanti, che tolgono risorse alla pianta. Sarchiate il terreno periodicamente attorno alle piante, specialmente le più giovani, per prevenire lo sviluppo di erbacce.

I NEMICI DELLE MELANZANE

Le Melanzane possono essere attaccate da malattie fungine come la Peronospora, il Verticillium e il Fusarium, anche se in forma minore rispetto ad altre Solanacee come i Pomodori: in caso attacchi possiamo trattare la pianta con prodotti a base di rame consentiti in agricoltura biologica.

Tra gli insetti, possono creare problemi gli Afidi, la Dorifora e i Ragnetti rossi.

Gli Afidi si posizionano sotto le foglie e succhiano le sostanze nutritive. Inoltre producono una sostanza appiccicosa, detta melata, che ostacola la fotosintesi e facilita la formazione di malattie fungine. Possono essere combattuti con un antiparassitario a base di piretro consentito in agricoltura biologica.

La Dorifora può attaccare le piante di Patata e di Melanzana verso maggio: controlliamo le piante periodicamente e asportiamo manualmente, quando le troviamo, le uova, le larve e gli insetti già cresciuti. In caso di attacchi diffusi possiamo trattare la pianta con un insetticida sistemico consentito in agricoltura biologica.

Gli attacchi di Ragnetto rosso (Tetranychus urticae) possono essere prevenuti trattando le piante con un prodotto a base di zolfo consentito in agricoltura biologica oppure con il Sapone Molle. In caso di infestazione possiamo utilizzare un antiparassitario specifico.