Ci sono molte piante che attirano api e farfalle, con cui trasformare il nostro “spazio verde”, in giardino o sul terrazzo, in un laboratorio di biodiversità aperto agli insetti impollinatori.
Tutti noi sappiamo quanto sia importante il lavoro svolto dagli impollinatori per la fruttificazione e per il ciclo vegetativo naturale di molte piante. Per aumentare la loro presenza possiamo ricorrere a colori e profumi particolarmente graditi a questo tipo di insetti.
Inoltre non ricorriamo ai fitofarmaci appena vediamo un piccolo insetto, rischiando di pregiudicare la presenza e la sopravvivenza di api e farfalle. Impariamo a condividere il verde anche con gli insetti. Se un bruco rosicchierà una foglia della pianta non sarà la fine del mondo e abbiamo una farfalla in più. Se controlliamo quotidianamente le nostre piante, specialmente in estate, potremo cogliere subito la presenza di insetti dannosi, come Afidi o Cocciniglie, e limitare i danni con soluzioni naturali e amiche delle api.
Ma quali sono le piante che attirano le api e le farfalle? Ecco una nostra selezione di 30 specie, che possiamo coltivare sia in giardino sia sul terrazzo.
Possiamo coltivare la Nigella sia per i suoi bellissimi fiori sia per i particolari semi neri, da cui prende il nome: Nigella infatti deriva dal latino niger, cioè nero.
La Nigella è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae come gli Anemoni, l’Aquilegia e l’Elleboro. Può crescere fino a 50 cm e da maggio a luglio produce dei fiori molto grandi e molto particolari, di colore azzurro chiaro nella maggior parte dei casi (ma anche bianchi, rosa, lilla), con petali molto distanziati fra loro.
I fiori in seguito si trasformano in baccelli che contengono i particolari semi della Nigella: una particolarità che le vale il soprannome di “cumino nero”.
Le varietà più diffuse sono la Nigella Damascena, o fanciullaccia, con fiori molto spettacolari e la Nigella sativa da cui si ottengono i semi che vengono utilizzati come spezie. Dai semi si ottiene anche l’olio di Nigella, utilizzato come crema per trattare dermatiti e scottature.
Seminare le piante da fiore è un modo per circondarsi di fiori risparmiando! Il giardinaggio e l’acquisto di nuove piante sono favoriti dalla bella stagione, la quale ci permette di sfruttare di più gli spazi aperti come balconi e giardini. Spesso per pigrizia acquistiamo nei centri giardinaggio le piantine già fiorite, che devono essere solo trapiantate. Invece è interessante – e molto più economico - provare a seminare nuove varietà di piante ornamentali.
Possiamo davvero sbizzarrirci, scegliendo piante insolite e particolari, a costi modesti e con una soddisfazione maggiore. La semina può avvenire in semenzaio oppure in piena terra, nella sua sede definitiva. Quest’ultimo metodo è più pratico e facile, perché ci permette di saltare le fasi del diradamento, cioè l’eliminazione delle piantine neonate troppo fitte fra loro, il trapianto delle più robuste in vaso e del trapianto a dimora.
Seminare le piante da fiore all'aperto
La semina all’aperto è legata al clima. Si effettua in genere da metà aprile, con temperature miti, con un minimo di 10-12°C, su un suolo umido e tiepido.
Quasi tutte le annuali da fiore si prestano alla semina a dimora, ma alcune specie più delicate. Se il tempo non lo permette, devono essere piantate prima in semenzaio per poter germinare e crescere sane.
I semi possono essere acquistati o raccolti in giardino e successivamente seminati a spaglio. Questa distribuzione casuale del seme produce un insieme naturale, ma per evitare che il risultato sia troppo omogeneo è meglio mescolare i semi a della sabbia. La semina su file permette invece una germinazione omogenea, con piante allineate fra loro, anche se è più adatta per le varietà orticole.
È utile coprire l’area con un telo di tessuto-non-tessuto per proteggere i semi dall’attacco degli uccelli. Una volta nate le piantine va effettuato un diradamento, togliendo quelle troppo vicine per dare spazio alle più robuste.