Scegliere piante che richiedono poca acqua per abbellire il giardino sta diventando ormai una necessità. L’anno scorso abbiamo assistito alla stagione più siccitosa degli ultimi anni e anche quest’anno le previsioni non sono positive. In molte zone d’Italia ci saranno razionamenti e verranno, giustamente, privilegiate le produzioni agricole. Scegliere piante che richiedono poca acqua per il giardino è quindi un modo per ridurre i consumi e anche per diminuire l’impatto sull’ambiente del nostro spazio verde.
Senza sottovalutare che la minore richiesta di acqua significa anche meno ore da dedicare alla coltivazione. Un aspetto non secondario, specialmente per chi ha poco tempo per curare il giardino.
Le piante che abbiamo selezionato crescono rigogliose, alcune producono belle fioriture e abbelliscono gli spazi verdi quasi senza il nostro intervento.
È bene però precisare che per crescere in modo quasi autosufficiente, le piante devono trovarsi bene nel terreno del nostro giardino. La scelta quindi deve partire da lì: se abbiamo un terreno basico meglio evitare la coltivazione di piante acidofile e viceversa.
Inoltre a tutte le giovani piante, appena trapiantate, dobbiamo dare il tempo di produrre un apparato radicale solido e in grado di trovare in profondità l’umidità necessaria. Nei primi anni quindi richiedono irrigazioni e concimazioni regolari: quando diventeranno più robuste cresceranno in autonomia.
10 piante che richiedono poca acqua
Il Gelsomino invernale (Jasminum nudiflorum) è un arbusto a foglia caduca originario della Cina, caratterizzato da fiorellini imbutiformi di un bel giallo brillante. I fiori gialli spuntano da gennaio a marzo, prima delle foglie.
Eliminare il Mal Bianco è importante per evitare la sua crescita a macchia d'olio e la perdite delle piante o del raccolto. A seconda se ha colpito una pianta ormantale, da frutto o da orto. Con il termine di Mal Bianco od Oidio si intende una malattia di origine fungina, molto comune e diffusa a quasi tutte le specie di piante sia ornamentali che dell’orto.
Responsabili di questa infezione sono differenti agenti fungini appartenenti a uno stesso gruppo ma specifici delle diverse specie vegetali. L’infezione si presenta in primavera con temperature intorno ai 20/25°C e una umidità relativa superiore al 75%. Il suo progredire è in genere molto veloce e distruttivo. Durante l’estate la malattia tende a bloccarsi per riprendere in autunno.
ELIMINARE IL MAL BIANCO: COME VERIFICARE LA PRESENZA DELL’OIDIO
Le parti della pianta che per prime evidenziano il problema sono le estremità dei giovani rami e delle foglie. Gli effetti consistono in una caratteristica muffa bianca di consistenza farinosa e polverulenta che può, a seconda della specie, assumere sfumature sul grigio, più o meno carico, rosa o aranciato. Con il progredire dell’infezione, lo strato feltroso, ricopre l’intera vegetazione e deforma le foglie determinando contorcimenti e increspature delle medesime sino al completo disseccamento.
Oltre alle parti verdi, l’Oidio è in grado di espandersi anche su fiori e frutti. Per esempio, nel caso della Vite e dei frutti a buccia tenera (come Fragole, Pesche, ecc.), provoca la spaccatura della buccia e la emissione di liquidi zuccherini da parte dei tessuti sottostanti, che diventa il substrato ideale per successive infezioni di altri funghi come la Botrite e la Monilia.
La Lagerstroemia è un arbusto robusto e poco esigente, originario della Cina e caratterizzato da pannocchie di fiorellini bianchi, porpora o rosa intenso. Da inizio luglio a fine agosto, fiorisce generosamente e a lungo, regalando delle macchie di colore a giardini e terrazzi.
Pianta longeva e durevole, resiste al caldo e tollera l'inquinamento urbano e l'aria salmastra, per questo motivo viene spesso utilizzata nel verde pubblico. Necessita di molto sole per fiorire, non teme l'umidità invernale nè il gelo e resiste fino a -15° C.
Come coltivare la Lagerstroemia
La Lagerstroemia si può coltivare sia in giardino come siepe o cespuglio, sia come alberello in un vaso sul balcone, arrivando a raggiungere i 3 metri di altezza. Va interrata in terreni argillosi e in contenitori profondi, rinvasando ogni due anni o rinnovando lo strato superficiale del terriccio.
Le esigenze idriche sono moderate, infatti questa pianta necessita di poca acqua sopportando brevi periodi di siccità, ma se viene innaffiata generosamente fiorisce molto e con fiori che durano a lungo.