piante grasse
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Aprile 28, 2017
Malattie e parassiti possono colpire anche le piante grasse, che non richiedono molte cure di coltivazione ma devono essere regolarmente controllate per evitare che si ammalino e deperiscano in breve tempo. Osservate spesso i vostri cactus, meglio se con una lente d’ingrandimento, per riconoscere subito i segni di eventuali malattie e parassiti.
MALATTIE E PARASSITI DELLE PIANTE GRASSE: PARASSITA, FUNGO O FISIOPATIA?
Prima di agire occorre capire quale tipo di problema bisogna combattere: parassita, malattia fungina oppure fisiopatia, cioè il disagio derivante da una condizione ambientale non adatta.
La rapida sfioritura e la caduta dei boccioli, l’afflosciamento, il seccume sulle foglie e il fusto, sono tutte fisiopatie frequenti nei cactus. La colpa va ricercata nella posizione errata, nel clima inadatto o negli errori di manutenzione: troppa o poca acqua, temperatura non idonea, correnti d’aria, poca luce, troppo concime o carenza nutritiva. Informatevi sulle esigenze del vostro cactus e cercate quindi di rimediare alle condizioni inadatte.
I marciumi radicali e del colletto sono invece provocati da microscopici funghi parassiti, che si presentano in conseguenza a un eccesso di umidità e acqua stagnante nel sottovaso. Si può trattare con un anticrittogamico, utile anche per combattere septoriosi e antracnosi e altre malattie fungine che si presentano talvolta su alcuni tipi di succulente.
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Gennaio 16, 2017
Il terreno del giardino garantisce la vita e la salute delle piante, che attraverso le radici assorbono acqua e nutrimento. È compito nostro tutelarne la fertilità e scegliere substrati ricchi e leggeri per il rinvaso delle piante e durante la messa a dimora in giardino.
TERRENO DEL MIO GIARDINO: UN PICCOLO TEST
Per capire la natura del suolo, vi invitiamo a fare un semplice esperimento: prendete un pugno di terra e lavoratelo un poco tra le dita.
Il terreno migliore sarà sodo ma non compatto e con un buon odore di bosco e di foglie. Se ha odore di muffa o di polvere, significa che il terreno è andato a male o è vecchio e non si deve utilizzare.
Se invece il terriccio si sbriciolasse subito nella mano, significa che è molto friabile e torboso: è povero e si disidrata rapidamente. Possiamo intervenire aggiungendo sostanze organiche come stallatico o terriccio da compostaggio, per renderlo più sodo e in grado di conservare i fattori nutritivi.
Quando, infine, la consistenza è densa e collosa, si tratta di terra argillosa, pesante e compatta. Va migliorata incorporando sostanza organica e materiali inerti, come sabbia o biglie di argilla espansa, per favorirne la porosità. Possiamo trovare in commercio alcuni terricci già addizionati con palline di polistirolo, per renderli molto leggeri e drenanti. Un altro trucco per rendere il terreno leggero è quello di miscelare al substrato della sabbia, in modo tale che sia circa un terzo di tutto il terriccio: sarà perfetto per le piante sensibili al ristagno idrico.
RISPETTATE LE ESIGENZE DELLE PIANTE
Quando parliamo di qualità del terriccio, dobbiamo anche tenere conto che alcune piante hanno esigenze particolari, che non possono essere sottovalutate...
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Gennaio 03, 2017
Coltivare i cactus è facile, purché si rispettino poche ma vitali esigenze di base. A partire dal contenitore: il più adatto è una ciotola bassa perchè sono piante che necessitano di poca terra, anche se un vaso alto riduce il rischio di ristagno d’acqua. La terracotta, permeabile e traspirante, è la scelta migliore, mentre per migliorare il drenaggio si può sistemare uno strato di argilla o ghiaia sul fondo del vaso.
COLTIVARE I CACTUS: ATTENZIONE ALL'ACQUA
Il terriccio specifico per Cactacee è leggero e con pH acido, come per esempio una miscela di terriccio universale, sabbia e argilla espansa.
L'acqua per irrigare deve essere sempre non calcarea o lasciata decantare nell’annaffiatoio per un giorno, a temperatura ambiente per evitare stress alle radici. I cactus resistono alla siccità, ma vivono meglio se correttamente irrigati! In estate si consiglia di innaffiate le piante ogni 3 giorni e quelle che rimangono in casa ogni 8-10 giorni, mentre in inverno occorre fornire pochissima acqua, ogni 15 giorni.
Tra...
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Agosto 19, 2016
Sono resistenti e molto belle, ma sai scegliere le piante grasse? Una prima buona regola, sia che si tratti di piante importanti e costose o di minuscole piantine, è quella di acquistare solamente esemplari dotati di un cartellino, che riporti il nome della specie e della varietà. Due informazioni fondamentali per coltivare poi la pianta in modo corretto.
Conservate il cartellino di riconoscimento sulla pianta o fate una foto alla pianta con il suo cartellino in buona evidenza, per ricordarvene il nome.
COME SCEGLIERE LE PIANTE GRASSE: LE PICCOLE
Nelle piante di piccola dimensione, controllate che il pochissimo terriccio presente nei piccoli vasi non sia del tutto disidratato. La piantina deve essere ben sviluppata, con un fusto solido e senza segni di seccume o macchie scure.
Se le piantine sono in fiore, non dimenticate che la fioritura avrà vita breve: il trasferimento dalla serra a casa sarà facilmente fatale ai boccioli in formazione. Ricordate che, se ben trattate, rifioriranno l’anno successivo.
Nel caso di Portulache, Sedum e Mesembriantemi, acquistate piante con molti boccioli e trapiantatele al più presto: i vasetti piccoli hanno poco terriccio che si disidrata velocemente, causando sofferenza.
ATTENZIONE AI GRANDI ESEMPLARI
In considerazione del costo considerevole dei grandi esemplari, prima dell’acquisto assicuratevi di avere un ambiente idoneo per le esigenze della pianta.
Se la pianta è un regalo, meglio verificare che il destinatario sia disponibile a impegnarsi quel minimo che occorre per trovare una collocazione adatta, soprattutto quando si tratta di specie piuttosto rare o molto vecchie e quindi pregiate.
In alcuni casi i punti vendita effettuano un servizio di assistenza a domicilio che può garantire un efficace controllo periodico.
In ogni caso non lasciate...
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Settembre 08, 2015
Ḕ facile coltivare l'Aloe! Famosa per le sue virtù terapeutiche, già note nell’antichità e oggi confermate dalla ricerca scientifica, l’Aloe è una pianta succulenta dotata di foglie chiare e carnose di un bel verde glauco.
La sostanza gelatinosa contenuta nelle foglie ha proprietà lenitive, depurative e antisettiche; applicata sulla pelle la rigenera e allevia le scottature, mentre se frullata diviene una bevanda efficace contro il reflusso gastrico.
La pianta si sviluppa a forma di rosetta, con foglie allungate che tendono verso l'alto e che raggiungono solitamente un metro di altezza. A fine inverno, possono svilupparsi dal centro della pianta piccoli fiori raccolti in lunghe pannocchie gialle o rosse, che permangono fino in estate.
COLTIVARE L'ALOE: ATTENZIONE ALLE TEMPERATURE
Ideale come pianta d’appartamento, si può coltivare all’aperto solo nelle zone a clima mite, perché necessita di temperature calde e costantemente asciutte, tra i 20° e i 24°C, mentre non sopravvive a temperature inferiori ai 5°C.
L’Aloe coltivata in vaso vive bene in posizioni...