pesco
-
Aprile 22, 2015
La Bolla del Pesco (Taphrina deformans) è un fungo che colpisce le foglie e i germogli, che assumono una consistenza carnosa, si deformano e diventano di colore giallo-rossastro. Probabilmente è la malattia più importante per il Pesco e colpisce le piante in tutta Italia, ma soprattutto nelle regioni del nord in cui le condizioni climatico-ambientali sono più favorevoli.
BOLLA DEL PESCO: COME RICONOSCERLA
Il fungo entra in azione all’inizio della primavera, al momento dell’apertura delle gemme e con le condizioni ambientali idonee: una temperatura intorno agli 8°C e un alto tasso di umidità.
La Bolla del Pesco colpisce gli organi verdi della pianta, in particolare le foglie e i germogli: in seguito all’attacco, le foglie tendono a deformarsi a causa di bolle (da cui prende il nome il fungo) e diventano rossastre, fino a seccarsi e cadere. La ridotta capacità fotosintetica, indebolisce tutta la pianta e determina una minore produzione di frutti.
I frutti vengono raramente colpiti, ma non è escluso nelle varietà più sensibili, come le Nettarine, o in primavere molto piovose e fredde.
BOLLA DEL PESCO: COME FARE
La lotta contro la Bolla del Pesco è di tipo preventivo, con due interventi fondamentali, con un fungicida endoterapico translaminare e di contatto con azione preventiva e curativa: uno alla fine dell’autunno, dopo la completa caduta delle foglie, e l’altro alla fine dell’inverno prima della ripresa vegetativa.
Potrebbe essere necessario un terzo intervento, durante la primavera, in caso di infestazioni particolarmente importanti, se la pianta è stata attaccata l’anno precedente o in caso di primavere piovose.
... -
Marzo 13, 2015
Dietro il nome di ruggine delle piante ornamentali si celano una serie di malattie fungine, che possono coltivare sia le piante ornamentali sia quelle da frutto. I sintomi sono molto evidenti: si formano delle piccole vesciche (1-2 millimetri) di colore bruno o giallo-arancio sulla pagina inferiore delle foglie, che disperdono una polvere rossastra, molto simile alla ruggine del ferro, da cui è ispirato il nome. Le foglie colpite cadono, lasciando la pianta spoglia. Questi patogeni fungini vengono trasportati facilmente con il vento, andando a contaminare altre foglie e le piante vicine.
Per queste ragioni è importante intervenire prontamente, poiché le ruggini possono provocare notevoli danni.
Quelle più diffuse sono la Ruggine della Rosa, la Ruggine Bruna, la Ruggine del Pesco e la Ruggine del Susino, ma anche le conifere, le leguminose, i Garofani e i Gerani possono essere colpiti.
RUGGINE DELLE PIANTE ORNAMENTALI: COME INTERVENIRE
Come abbiamo detto la tempestività in questi casi è importante. Se vedete delle pustole nella pagina inferiore delle foglie, per riconoscere una ruggine è sufficiente scuotere il ramo: se si libera una polvere rossastra, sono i patogeni fungini tipici della ruggine.
Alla comparsa dei primi sintomi, trattate le ruggini con un fungicida sistemico per il controllo della ruggine. Controllate le piante dopo 10-12 giorni e verificate che il problema sia risolto: in caso di persistenza ripetete il trattamento.
Poiché si tratta di un agro-farmaco, vi raccomandiamo di leggere le istruzioni e seguire le indicazioni riportate sulla confezione. Alcuni agro-farmaci possono essere utilizzati anche sugli alberi da frutto, ma è importante rispettare i tempi di carenza indicati.
... -
Dicembre 29, 2014
La Carpocapsa del Melo (Cydia pomonella), detta anche Verme delle Mele, è un lepidottoro fitofago che può pregiudicare fortemente il raccolto di mele, ma anche di pere e altre piante da frutto come il pesco e la noce. Gli insetti fitofagi, contrariamente ai parassiti, sono in grado di sopravvivere in modo autonomo ma attaccano le piante (foglie, frutti, radici, ecc.) per cibarsene.
La Carpocapsa è una piccola farfalla lunga una ventina di millimetri, neanche tanto bella da vedere, poiché è grigiastra con delle striature marroni sul margine delle ali. Le femmine adulte vivono circa un mese e durante questo periodo possono deporre fino a 80 uova, appena la temperatura supera i 15°C. In un anno si possono sviluppare tre generazioni. Le uove, deposte singolarmente sulle foglie o direttamamente sulle mele, generano una larva che in poco tempo penetra nel frutto per posizionarsi nella parte centrale, dove ci sono i semi. Le larve sono inizialmente bianche per poi diventare giallo-rosate. Dopo aver raggiungono il giusto stadio di sviluppo, escono in cerca di un rifugio per creare il bozzolo e completare la trasformazione in farfalla.
VERME DELLE MELE: COME FARE
Poiché un'invasione di Vermi delle Mele provoca danni ingenti ai raccolti, l'agricoltura professionale utilizza metodi sofisticati che tendono a limitare l'uso di insetticidi: dalla semplice copertura dei meli con delle reti, fino all'utilizzo di trappole a base di feromoni e diffusori per la confusione e il disorientamento sessuale. Un trucco da "rubare" ai professionisti è avvolgere il piede della pianta con del cartone ondulato. Poichè le larve abbandonano il frutto in cerca di un riparo per creare il bozzolo, è provato che i fori creati dal cartone ondulato sono molto apprezzati dalla Carpocapsa: una volta individuati i bozzoli sarà facile bruciare il pezzo di cartone e sostituirlo.
Per eliminare il Verme delle Mele dal frutteto di un giardino privato possiamo ricorrere a un insetticida fosforganico specifico, che agisca per contatto o ingestione contro i principali parassiti delle piante da frutto. Sara sufficiente effettuare due o tre trattamenti all'anno, orientativamente nell'ultima decade di maggio, nella prima di luglio e verso la metà di agosto. Poichè si tratta di un agrofarmaco è importante seguire le istruzioni riportate nella confezione e rispettare i tempi...