Curare un Echinopsis è facile e potremo godere delle sue belle e durature fioriture. La caratteristica degli Echinopsis è infatti la grandezza dei suoi fiori, spesso sproporzionata in eccesso rispetto alle dimensioni della pianta.
Gli Echinopsis appartengono alla famiglia delle Cactacee e sono originari delle zone aride e desertiche del sud America. Il suo nome, Echinopsis, deriva dall’antico latina e significa “simile a un porcospino”, proprio per sottolineare l’aspetto peculiare di questa pianta.
Gli Echinopsis hanno un fusto globoso che con il passare degli anni si può allungare. Ci sono più di 130 specie di Echinopsis che differiscono per alcune peculiarità, come per esempio la presenza di costolature sul fusto o il colore dei fiori.
I fiori, molto grandi e appariscenti, compaiono sulle piante adulte, con almeno tre anni d’età.
Sarà capitato a molti di noi di coltivare un Echinopsis poiché una pianta cactacea che spesso viene regalata, da sola o in composizioni.
La pianta è composta da un fusto, globoso o allungato, ricoperto di spine lungo le costolature. Le spine non sono altre che foglie che l’evoluzione ha trasformare per ridurre al minimo la traspirazione e la perdita d’umidità. Le piante che hanno almeno tre anni di vita producono in estate dei fiori molto vistosi e coloratissimi. I fiori non hanno una lunga vita, al massimo un paio di giorni, ma la pianta ne produce in continuazione.
Esistono molte varietà di Echinopsis, anche molto differenti fra loro, come l’Echinopsis backebergii con grandi fiori viola, l’Echinopsis chiloensis a forma di cactus o le forme contorte dell’Echinopsis thelegona.
Il suo nome deriva dalla sua forma, simile a un riccio di mare: è infatti l’unione delle parole greche echinos (riccio di mare) e opsis (aspetto).
COLTIVARE UN ECHINOPSIS: ATTENZIONE ALL'IRRIGAZIONE
Come tutte le piante grasse non richiede grandi cure, ma questo non significa che possiamo dimenticarcene l’esistenza! Posizioniamo il vaso con gli Echinopsis in una posizione assolata e luminosa: questa pianta non teme il sole diretto. Va coltivato in casa poiché non sopporta temperature inferiori agli 8°C.
Coltivare i cactus è facile, purché si rispettino poche ma vitali esigenze di base. A partire dal contenitore: il più adatto è una ciotola bassa perchè sono piante che necessitano di poca terra, anche se un vaso alto riduce il rischio di ristagno d’acqua. La terracotta, permeabile e traspirante, è la scelta migliore, mentre per migliorare il drenaggio si può sistemare uno strato di argilla o ghiaia sul fondo del vaso.
COLTIVARE I CACTUS: ATTENZIONE ALL'ACQUA
Il terriccio specifico per Cactacee è leggero e con pH acido, come per esempio una miscela di terriccio universale, sabbia e argilla espansa.
L'acqua per irrigare deve essere sempre non calcarea o lasciata decantare nell’annaffiatoio per un giorno, a temperatura ambiente per evitare stress alle radici. I cactus resistono alla siccità, ma vivono meglio se correttamente irrigati! In estate si consiglia di innaffiate le piante ogni 3 giorni e quelle che rimangono in casa ogni 8-10 giorni, mentre in inverno occorre fornire pochissima acqua, ogni 15 giorni.